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Saints Row The Third Remastered, la recensione della follia open world

Ecco la nostra recensione di Saints Row The Third Remastered, il ritorno in grande stile del miglior capitolo del brand

Era il 2011 quando Volition, Inc. e THQ/Koch Media decisero di stravolgere totalmente la filosofia di gioco portata alla luce con Grand Theft Auto. Saints Row The Third, infatti, portava all’eccesso il caos, la “tamarrezza” e la follia applicabili ad un open world. Proprio il terzo capitolo, inoltre, smarcò il brand da qualsiasi accostamento al celebre franchise di Rockstar Games. Successivamente la saga, forte del folle successo, decise di premere ancora di più sull’acceleratore della follia finendo per sbandare leggermente con l’ultimo capitolo (Saints Row IV) e fallire inaspettatamente con lo spin-off Gat out of Hell. In attesa dell’annuncio ufficiale di Saints Row V, che sappiamo essere in fase di produzione, Deep Silver ha pensato bene di far tornare in auge uno dei migliori capitoli della saga pubblicando Saints Row The Third Remastered, oggetto della nostra recensione.

Saints Row The Third Remastered: un ritorno al classico caos

Saints Row The Third Remastered inizia con i Third Street Saints che, dopo essere divenuti una delle gang criminali più famose di Stillwater e aver raggiunto la fama internazionale, decidono di avventurarsi in un’epica rapida in banca. Non si tratta di una banca normale, bensì la più importante della città con sede nel grattacielo più alto della metropoli. Durante questa rapina, la polizia reagirà con tutte le loro forze a disposizione e finirà con la cattura del protagonista, della compagna Shaudi e di Johnny Gat.

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Nel corso della rapina i tre protagonisti indossano una grande maschera di Gat, pertanto dopo un ricco e curato editor del personaggio da noi impersonato, dove potremo curare ogni minimo dettaglio tra cui le dimensioni del nostro “sex appeal”, scopriamo di essere stati scarcerati dopo che uno strambo e misterioso benefattore ha deciso di pagarci la cauzione. Questo benefattore non è altro che Philippe Loren, il capo dei Syndicate, nonché una delle più potenti organizzazioni criminali della nazione. I motivi per cui Loren decide di scarcerare i Saints sono tutt’altro che benevoli infatti, sul suo jet privato, propone ai protagonisti una collaborazione che fissa la soglia da destinare all’organizzazione pari al novanta percento di tutti i proventi criminali della banda. Il nostro rifiuto all’accordo si traduce in un bagno di sangue che finisce per distruggere completamente il jet e in un rocambolesco ed epico scontro a fuoco volante, tra pacchi che cadono e coraggiosi scagnozzi armati fino ai denti. Feriti fisicamente, ma non nell’orgoglio, una volta a terra il nostro obiettivo sarà quello di far emergere il nostro potere anche nella metropoli di Steelport (identificabile come l’unione di New York City, Pittsburgh and Bridgeport CT). Per farlo dovremo uccidere Philippe Loren e scalare la gerarchia delle bande criminali cittadine.

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Trattandosi di una remastered, la trama del gioco resta invariata rispetto al titolo uscito nove anni fa. Saremo, quindi, nel bel mezzo di un vero e proprio b-movie d’azione caratterizzato da una storia divertente e follemente sopra le righe, priva di ridondanze e di incoerenze. L’anima open world è forte, ma la mappa di gioco è viva in qualunque momento della giornata come se fosse un grandissimo parco gioco suddiviso tra vita reale e malavita. Il comparto narrativo è ispirato e forte in ogni momento, ma è più un intelligente espediente per buttare il giocatore nella folle mischia violenta e a tratti demenziale. Non mancano citazioni ad opere cinematografiche cult anni ’80 e ’90 e non mancano neanche riferimenti a prodotti commerciali popolari come ad esempio la RedBull che qui si chiama semplicemente Saint Row Drink.

Un’infinità di attività con la possibilità di diventare immortali

In giro per la grande e varia mappa di gioco non dovremo soltanto svolgere le missioni principali, ma troveremo un’infinità di azioni secondarie e segrete che andranno dalla semplice uccisione di alcuni pedoni attraverso il Professor Genki, allo sterminio di un’intera banda criminale avversaria con orde continue e sempre più potenti, ma anche fotografare dei pedoni in zone specifiche della mappa, inseguire cloni assassini pieni di steroidi o torturare dei criminali con il leggendario Penetratore e tanto altro ancora. Insomma, la mappa di gioco di The Saints Row The Third Remastered è più viva che mai e ogni attività svolta ci permetterà non solo di aumentare il nostro denaro, ma anche di aumentare il grado di Rispetto che ci consentirà di sbloccare esclusive abilità aggiuntive per il nostro personaggio. Non solo, il superamento di missioni principali, secondarie e di contorno ci permette anche di aumentare la nostra influenza criminale nella città di Steelport e sbloccare nuovi veicoli, armi e vestiario.

Tra le abilità sbloccabili ad esempio vi è la possibilità di aumentare la dimensione della nostra gang convincendo ignari cittadini ad unirsi a noi, un po’ come accadeva nell’iconico Grand Theft Auto: San Andreas. Questa è una delle abilità più utili del gioco che ci permetterà di svolgere in tranquillità non solo le classiche attività da serial killer, ladro di auto o pappone, ma anche di sventare bande criminali, inseguire giganteschi criminali drogati o perché no, comandare un grande gomitolo di lana per distruggere la città o uccidere centinaia di cittadini tranne i panda. Aumentare di livello permette anche di sbloccare trucchi segreti che una volta attivati semplificano o complicano ulteriormente il gioco. Tra questi vi sono ad esempio l’immortalità e le munizioni infinite, ma anche esplosioni quadruplicate o nemici più potenti. Inoltre, per non farsi mancare nulla, ogni sfida presente in giro per la mappa crescerà di volta in volta in difficoltà così da compiacere i più esperti e i neofiti più smaliziati. Tra le attività disseminate nella mappa di Saints Row The Third Remastered vi è anche quella che ci consente di mettere in mostra le nostre peculiarità imprenditoriali attraverso l’acquisto di proprietà che ci daranno modo di avere una rendita economica periodica incredibilmente utile nel lungo termine. A sua volta, in base alle attività che decideremo di portare avanti, esse contribuiranno alla crescita del grado di Rispetto.

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Poco prima abbiamo accennato alla possibilità di sbloccare nuove abilità e acquistare armi e veicoli. Le prime spaziano tra bonus vita e stamina, aumento della difesa e dell’attacco, ma anche potenziamenti della nostra gang criminale. Anche le armi possono essere potenziate e rappresentano la primaria fonte di avanzamento tra le bande criminali cittadine e per difendersi dagli attacchi impetuosi delle forze armate. Il numero di armi da fuoco, nonostante la presenza di ben 30 DLC, non è numeroso, ma queste sono molto varie e divertenti. Avremo, infatti, a disposizione ad esempio un attacco mirato attraverso un drone militare in stile Call of Duty, potenti gatling o spade a due mani in stile Matrix. Le armi, poi, si suddividono tra temporanee, fisse e da lancio e non mancheranno riferimenti e citazioni ad altri giochi o alla cultura del b-movie più umoristico e demenziale come ad esempio il Penetratore, l’Ammazza Balene o la motosega che ricorda quella vista in DOOM o in Gears of War. Per quanto riguarda i veicoli la scelta è quasi illimitata e incredibilmente folle sotto ogni punto di vista. Steelport è piena zeppa di auto, moto, camion, aerei e barche interamente utilizzabili e personalizzabili sia esteticamente che funzionalmente attraverso i meccanici Rim Job. Alcuni veicoli esclusivi, poi, possono essere sbloccati man mano che supereremo delle missioni e raggiungeremo un determinato grado di Rispetto. Tra questi, ad esempio, avremo a disposizione una macchina dei clown, un carrarmato brandizzato Saints Row, una moto-gatto e un veicolo per le pulizie stradali molto particolare. Ogni veicolo presente in Saints Row The Third Remastered, indubbiamente, prende spunto da modelli esistenti nella realtà e come accade anche in GTA sono presenti delle stazioni radio selezionabili e che si differenziano per genere musicale. Il sistema di guida resta comunque molto arcade e a tratti macchinoso, molto distante dal citato concorrente made in Rockstar Games, ma pur sempre molto divertente e realistico nei danni.

Tre divertenti modalità di gioco, primi evidenti problemi

In Saints Row The Third Remastered sono disponibili ben tre modalità di gioco differenti oltre alla classica modalità campagna giocatore singolo. Possiamo infatti giocare in Modalità Cooperativa con un amico con il quale possiamo proseguire nelle missioni della storia, nelle missioni secondarie o semplicemente disseminare il panico liberamente in giro per la città. La terza modalità, invece, è la Modalità Lorda che ci porta a combattere diverse ondate di nemici con armi sempre diverse all’interno di un buon numero di mappe differenti. Ogni arma, a sua volta, è dotata di un sistema di potenziamento diviso in livelli che potremo sbloccare spendendo i soldi guadagnati dalle uccisioni. È anche presente il classico sistema di progressione del Rispetto che permette di avere dei benefici come il numero di munizioni trasportabili, l’aumento della difesa e dell’attacco o la possibilità di usare contemporaneamente due armi della stessa tipologia. In questa modalità, però, si possono osservare due dei problemi principali di Saints Row The Third Remastered: il gunplay e l’intelligenza artificiale dei nemici.

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Il primo si può osservare anche nella modalità campagna, ma passa un po’ in secondo piano perché attenuato dalle mole di azioni che possono essere compiute per superare una determinata missione. In questo caso invece, essendo lo shooting l’unico modo per superare le differenti orde, l’imprecisione del puntamento e la poca raffinatezza generale della meccanica si mostrano inesorabilmente. Questo però non limita la quantità di caos generabile. L’intelligenza artificiale dei nemici, invece, è quasi inesistente forse a dimostrare come il titolo voglia essere puro caos senza alcuna logicità. Sembra, però, di essere tornati indietro di nove anni quando ancora i nemici in gruppo si posizionavano uno dietro l’altro per attaccare senza alcuna gestione delle coperture. Non mancano poi casi in cui i nemici si imbambolano al centro di una stanza e continuano imperterriti a sparare a vuoto. Durante la nostra sessione di gameplay è capitato, ad esempio, che durante una missione non riuscissimo ad andare avanti perché un poliziotto continuava a sparare a vuoto fuori dall’edificio dove eravamo nascosti. Siamo, quindi, dovuti uscire e farlo fuori con il rischio che la missione venisse compromessa dato che in realtà ci diceva di non muoverci dalla struttura stessa (è infatti partito il countdown di 15 secondi entro cui dovevamo ritornare subito al punto della missione).

Steelport è luminosa, viva e a 30fps non stabili

Passando al lato tecnico, l’opera di restaurazione realizzata da Deep Silver Volition è di pregevole fattura, completa di tutti i DLC pubblicati dopo il lancio tranne i pacchetti Bloodsucker e Unlockable Pack. Il nuovo motore grafico utilizzato dal gioco offre un sistema di illuminazione e una gestione delle texture molto più realistico e suggestivo di quanto visto nel titolo originale. Questo, però, a fronte di un frame rate fissato a 30fps purtroppo non sempre stabili. Ben gestiti, invece, la profondità di campo e il motion blur che rende i panorami della metropoli più appaganti e cancella totalmente qualsiasi problema di ghosting. Menzione particolare per la palette di colori che, come è possibile immaginare dall’anima di Saints Row The Third è sparata verso la saturazione, pur rimanendo incollata ad un realismo quasi inaspettato. Il ciclo giorno e notte è ben gestito con una città che non solo cambia completamente tonalità, grazie alle luci al neon e alle luci dei grattacieli, ma cambia anche la vita presente in giro per la città.

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Ottimo anche il lavoro di modellazione poligonale, sia dei personaggi principali che degli NPC disseminati per la città. Indubbiamente si nota, però, la mancanza di varietà con modelli copia e incollati come ad esempio nel caso dei poliziotti le cui orde fanno più ridere per il lavoro di copia e incollaggio dei personaggi che per le missioni in sé. Gli sviluppatori, però, si sono rifatti con i modelli dei veicoli e dei dettagli ambientali che mostrano asset totalmente nuovi e rifatti. Non mancano bug e rari problemi di compenetrazione ambientale, ma la qualità del lavoro di restauro è indubbiamente di alto livello generale. Concludiamo con la consueta breve analisi del comparto sonoro partendo dal fatto che in Saints Row The Third Remastered non vi è il doppiaggio in italiano, ma che risulta comunque ben comprensibile grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi e alla pregevole direzione artistica. La colonna sonora è coinvolgente con un misto di brani di vario genere e di ogni età, anche se non sono presenti brani recenti. Infine suoni ambientali curati e ben definiti, con qualche piccola eccezione nelle esplosioni e nei suoni di alcune armi che risultano stranamente troppo ovattati.

In conclusione…

Saints Row The Third Remastered è un gioco che riprende perfettamente l’anima del titolo originale di ben nove anni fa, ma che mette in mostra una veste grafica totalmente rivisitata e più organica. Le novità più grandi, infatti, riguardano per lo più l’uso di un motore grafico basato su una migliore gestione della fisica e dell’illuminazione generale, nelle texture più dettagliate, negli effetti visivi più colorati e del rifacimento generale di personaggi, armi e veicoli. Il ciclo giorno e notte mette in risalto proprio il grande lavoro tecnico svolto da Deep Silver Volition. Il fatto di voler rimaneggiare solo il comparto tecnico, però, mostra anche i difetti che il titolo aveva già anni fa e confrontato a giochi più recenti, soprattutto sul lato gunplay, intelligenza artificiale e guida, le differenze sono piuttosto evidenti. Accettando tutto questo e facendosi forza sulla presenza di oltre 30 DLC, le ore di divertimento non mancheranno mai.

Pro

  • Gameplay estremamente divertente
  • Storia sopra le righe, ma coerente
  • Buon comparto tecnico grazie alla restaurazione

Contro

  • Restano gli stessi difetti di 9 anni fa
  • Intelligenza artificiale e gunplay da rivedere
  • Le reali modifiche sono puramente estetiche

VOTO: 8

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Giovanni Arestia

Giovanni Arestia

Ingegnere informatico con la strana passione per la scrittura. Essa, unita alla passione per la tecnologia, mi ha portato ad essere qui. Chiamatemi pure Gioare, ormai anche i miei genitori mi conoscono così.

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