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In Steins;Gate c’è la più bella amicizia di tutti gli anime

Cos’è Steins;Gate?

Nato come una visual novel giapponese e uscito per la prima volta nel 2009 su Xbox 360 e approdato da breve anche su ps4 e switch, Steins;Gate è uno dei pochi anime che è riuscito a mettere d’accordo la maggioranza. E riuscire a far concordare in una quasi unanimità una community varia e disparata come quella dei cultori dell’animazione giapponese. Un evento più unico che raro. Ma perché Stains;Gate è riuscito in questa impresa titanica?

In un media generico, probabilmente gli elementi principali sono due: la trama e i personaggi. E in Steins;gate entrambe queste componenti sono fantastiche.

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Steins;gate e i viaggi nel tempo

Il perno della trama di Steins;gate sono i viaggi nel tempo e in generale il modo in cui quest’ultimo è concepito. I tre amici Rintaro, Mayuri e Daru si ritrovano al Laboratorio dei gadget futuristici, dove conducono i più disparati esperimenti su diversi marchingegni, tra cui un fornetto a microonde che si trasformerà in una specie di macchina del tempo.

Insomma, non sarà una vera e propria macchina del tempo, ma più un meccanismo per influenzare il passato e cambiare il futuro grazie a delle email. Insieme all’aiuto di Kurisu Makise infatti, i nostri protagonisti progetteranno le d-mail, le quali, se inviate alla persona, all’orario e al giorno giusto, permettono appunto di cambiare linea temporale.

Ma il gioco si rivelerà molto presto molto pericoloso. E la prima ad accorgersene sarà proprio Mayuri.

I tre protagonisti: Okarin, Mayuri e Kurisu

Okarin è il protagonista di Steins;Gate ed è un personaggio… strano, fin dal primo episodio. Ci viene presentato come un personaggio completamente stralunato, che non si capisce se c’è o ci fa. Per i primi episodi non capiamo nemmeno se effettivamente ci capisca qualcosa o meno di macchine e viaggi nel tempo.

E sembra infischiarsene di tutto e di tutti, dando soprannomi praticamente a chiunque e andando avanti per la sua strada, con le sue idee e convinzioni. Pian piano però si capisce che Okarin c’è. Questa sua personalità completamente “fusa” nasconde effettivamente un genio, che riuscirà ad esprimersi completamente con la sua assistente Cristina, cioè ehm Kurisu.

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Mayuri è una studentessa del liceo, molto dolce, con la passione per il cosplay. Ma fin dal primo momento e per i primi episodi l’unica domanda che ci balena in mente è: ma che ci fa una ragazza come Mayuri insieme a un piccolo pervertito come Daru e ad un mezzo pazzoide come Okarin? 

Insomma, è palese da subito che Mayuri sia completamente decontestualizzata lì in mezzo. Mayuri si preoccupa che il fornetto si rompa e lei non possa più riscaldarci il pollo, che Okarin si faccia male, viene completamente ignorata qualsiasi cosa dica. E la prima ad accorgersi di questa decontestualizzazione sarà proprio Kurisu, che lo chiederà senza troppi giri di parole.

Scopriremo più in là che Okarin e Mayuri sono grandi amici d’infanzia.

Kurisu invece è una vera e propria scienziata, un giovanissimo talento, attento, diligente. Come detto anche nell’anime, lei è una tsundere, una ragazza con un grande cuore racchiuso da una finta corazza esterna. E questo grande cuore, con l’avanzare degli episodi, lo aprirà sempre di più con tutti i ragazzi del laboratorio.

E tra Kurisu e Okarin scatta subito la scintilla, e anche il più cieco telespettatore si accorgerebbe che tra i due c’è affiatamento. Entrambi scherzano l’uno dell’altro, si prendono in giro, adorano farlo, con quell’attrito e anche quel rispetto degno delle più belle storie d’amore.

E Mayuri, che forse non capirà nulla di tecnologia, coglie subito questo affiatamento, che né Okarin e né Kurisu negheranno.

Il punto di rottura

Mayuri è sempre stata scettica su queste d-mail. Ma lo scienziato che è in Okabe la ignora, come ignora tutti; lui deve sapere cosa ha creato. E questo lo porterà a vedere la sua migliore amica morire. E lui allora tornerà indietro e impedirà la morte di Mayuri, per poi vederla morire in un altro modo.

E così ancora, e ancora, e ancora… finché non capisce che quella linea temporale, creata a causa di tutte le d-mail mandate, porterà sempre alla morte di Mayuri.

Ed ecco che Okarin cerca di resettare il passato per ritornare alla linea originale, quella in cui Mayuri non muore. Perché solo lui può farlo, perché solo lui, quando torna cambia linea temporale, conserva i ricordi delle precedenti. E questo lungo viaggio vedrà i due amici distanziarsi, sempre di più.

Mayuri negli ultimi episodi diventa quasi un’ombra, preoccupata solo per l’amico, del fatto che non riesca più a parlarci, a viverlo. Perché Mayuri non capiva un tubo di tecnologia o viaggi nel tempo, ma lei era lì perché voleva passare il suo tempo libero con l’amico che, in qualche modo, le salvò la vita da piccola.

E, a sua insaputa, continuava a farlo letteralmente, andando però poco a poco a distruggere se stesso.

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E mentre Mayuri e Okarin si allontanano, allontanamento percepito solo da Mayuri all’inizio, Kurisu si fa sempre più presente. Kurisu si fida ciecamente sempre di Okarin, sa cosa sta facendo, sa che dice la verità. E nonostante per Okarin le cose successe in tutte le linee temporali sono davvero successe, per Kurisu no. Ma questo non importa, pur senza ricordi, Kurisu è lì per Okabe, mentre Mayuri è sempre meno presente.

Il culmine giungerà quando Okabe chiamerà Kurisu per nome. Lui che di solito dà soprannomi a tutti, per mantenere un distacco, chiama la sua assistente Kurisu, segno che c’è qualcosa di diverso. Come c’è con Mayuri, l’unico altro personaggio cui Okabe si rivolge per nome e non per soprannome. 

L’apice

La scena più bella di Steins;gate è probabilmente quella in cui Mayuri è sulla tomba della nonna e piange, piange per la lontananza dal suo amico. E Okarin è lì, nascosto ad ascoltarla. Un momento che per il nostro scienziato pazzo rappresenta la consapevolezza, non dell’amicizia con Mayuri, ma della sofferenza dell’amica.

Seppur tutti gli altri non hanno ricordi delle linee temporali cancellate, è come se in qualche modo avessero delle rimembranze, dei ricordi lontani, una sorta di sogni. E per Mayuri quei sogni sono incubi, ma non perché sogna sempre di morire, ma perché ogni volta non riesce a dire grazie ad Okarin, che è sempre al suo fianco, ed è sempre stato al suo fianco, fin da piccoli e, per lei, fino alla sua morte.

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Quando finalmente Okarin riesce a salvare Mayuri cambiando definitivamente linea temporale ecco che deve affrontare un’altra amara verità: ora è Kurisu che deve morire. E mentre con Kurisu, ad ogni salto temporale, il rapporto diventava sempre più intenso, quello con Mayuri si sfaldava; mentre l’amicizia, presentata sempre in modo strano fin dai primi momenti, perdeva il suo mordente, l’amore, unico e irripetibile, con Kurisu si faceva strada.

Ma a Rintaro non viene mai nemmeno in mente la possibilità di ritornare ad una linea temporale in cui è Kurisu a salvarsi e Mayuri a lasciarci. Lui vuole e salverà entrambe.

Scegliere l’amicizia sull’amore, non è scontato. E nonostante tutto, quando si ripensa al rapporto tra Okarin e Mayuri non possiamo pensare alla sua stranezza. Non possiamo non pensare a Rintaro che non ascolta Mayuri, ma che capisce le sue intenzioni; a Mayuri, che capisce subito che le d-mail porteranno solo guai a Rintaro; al cambiamento di Okarin, percepito fin da subito da Mayuri; al capire immediatamente che il tuo migliore amico ha trovato l’anima gemella; all’ostinazione di Rintaro, che pur vedendo centinaia di volte l’amica morire, non si abbatte; al sacrificare per l’altro la propria vita e l’amore.

E, in fondo, l’amicizia più pura, quella vera, è proprio questo: esserci, dare il cento per centro per l’altro senza chiedere nulla in cambio. Anche al costo di perdere tutto il resto.

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Lorenzo De Padova

Lorenzo De Padova

Laureato in economia aziendale, appassionato di manga, anime, videogames e pop music e in generale di ciò che non è mai scontato e banale.

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