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Spotify aggiunge le Group Sessions per condividere brani in coda

Mentre crescono gli iscritti a Spotify durante la quarantena, la piattaforma di streaming pensa a nuove features.

Gli utenti premium potranno ora gioire perché finalmente è stata aggiunta una funzione da molti attesa: le sessioni di gruppo. Dopo quasi un anno di testing e qualche piccolo leak durante agosto 2019 è finalmente arrivata nella beta globale. In cosa consiste e come funziona? Andiamo a vederla assieme!

Spotify tutti insieme appassionatamente

Le Group Sessions sono la nuova funzione che permette a più amici di gestire Spotify contemporaneamente, tutti assieme, durante una serata all’insegna del divertimento e della sana compagnia. È ora di dire addio alla “vecchia maniera” per sincronizzarsi al suon di “3,2,1, via!”, ma solo per gli utenti premium.

Per creare una Group Session va infatti soddisfatto questo requisito fondamentale. Dopodiché un host, tramite la schermata Connetti, potrà condividere un codice Spotify scannerizzabile dall’app per permettere agli amici di scegliere i brani, aggiungerli, toglierli, mettere in pausa la riproduzione o passare alla canzone successiva. La coda si aggiornerà in tutti i dispositivi continuamente previa inattività, che dopo un’ora causerà la chiusura della sessione.

Le Group Sessions, dai primi utilizzi, risultano non avere un limite di partecipanti. Ma i bug sono sempre dietro l’angolo durante una beta, quindi Spotify sarà pronta a raccogliere tutto il feedback degli utenti per sistemare la nuova funzione.

Questo piccolo passo in avanti mira ovviamente a migliorare l’esperienza per l’utente, qualcosa che gli sviluppatori fanno effettivamente da molto tempo. Probabilmente è anche il boom di iscrizioni a renderli così disponibili. L’idea di rendere la piattaforma fruibile da un gruppo di persone contemporaneamente però esiste da molto: prima con le playlist collaborative, poi con il Family Mix, ora con le Group Sessions.

FONTE

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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