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IPS o AMOLED, quali sono le differenze?

Due tecnologie diverse tra loro, ma con lo stesso obiettivo: offrire il miglior display possibile

Chi è a favore di uno, chi a favore dell’altro. La scelta di uno smartphone passa anche dalle preferenze per lo schermo. Spesso, però, si tratta di qualcosa di molto soggettivo che segue il gusto personale. Per stare lontani dagli errori tipici, allora, non sarebbe male un po’ di consapevolezza per saper scegliere tra IPS o AMOLED. L’unica cosa da tenere in mente è che spesso la differenza non è dovuta alla tecnologia utilizzata, ma alla qualità del pannello stesso.

LCD vs OLED

Senza perdersi troppo nei tecnicismi, gli LCD sono i popolari display che sfruttano i cristalli liquidi e un pannello retroilluminato. In questa famiglia troviamo appunto gli IPS, tra i più utilizzati negli smartphone. Generalmente offrono dei buoni bianchi e un’ottima visibilità sotto la diretta luce del sole. Se da una parte i colori cercano di essere molto fedeli, la situazione cambia per quanto riguarda i neri, tendenti al grigio e vero punto debole di questa tecnologia.

A questa mancanza, invece, rispondono i pannelli AMOLED dalla famiglia OLED (Organic Light Emitting Diode). L’idea di fondo è completamente diversa da quella degli LCD. Superati i cristalli liquidi, questi display sono in grado di produrre luce propria sfruttando il diodo organico. I pannelli, oltre a essere molto più sottili, vantano caratteristiche visive non da poco, soprattutto se si considerano i Super AMOLED su cui Samsung ha tanto puntato. Finalmente si può parlare dei famosi “neri assoluti”. Infatti il display non deve riprodurre un colore come gli altri, ma semplicemente spegnere il pixel corrispondente. Il risparmio energetico diventa allora importante, tanto da permettere funzioni come l’always-on. Perché la “dark mode” ha spopolato tanto in questo periodo? Anche per questa ragione, considerando che gli smartphone con display OLED possono avere un notevole aumento dell’autonomia. Sfortunatamente, non è tutto oro quello che luccica… Neanche se di luce propria.

Huawei Mate 30 Pro Display

IPS o AMOLED, come scegliere

Dopo una prima infarinatura, è il momento di capire meglio nel dettaglio come orientarsi. Quando si deve valutare la qualità di uno schermo, bisogna controllare l’angolo di visuale, le fedeltà dei colori, la resa sotto la luce del sole. A tutte queste si somma anche l’impatto visivo, che invece è molto personale.

Gli AMOLED sono in continuo sviluppo, migliorando la proprie carenze. I neri assoluti e i colori più vivaci rendono i display molto appaganti. Per questa ragione, spesso, gli utenti tendono a preferirli, soprattutto nei top di gamma. I colori così vividi, però, rischiano di allontanarsi dalla realtà, risultando saturi e poco naturali, con dei bianchi a volte un po’ sbiaditi. Tutto l’opposto degli schermi IPS che, come detto precedentemente, possono contare sulla fedeltà dei colori e i bianchi brillanti. A questo si aggiunge la vera croce degli AMOLED: il burn-in. Un fenomeno (non poco frequente) in cui rimane impressa “un’immagine fantasma” nel display indipendentemente da cosa si visualizza.

Esempio di burn-in

Quale preferire? Dipende molto dal gusto personale. L’unica cosa da tenere bene a mente è che queste sono le caratteristiche delle due tecnologie, ma non tutti i pannelli si comportano allo stesso modo. Ci saranno gli schermi che soffriranno di più l’angolo di visuale, così come quelli che avranno colori meno fedeli. Insomma, sarebbe sbagliato fermarsi alla semplice categoria. La differenza la fa soprattutto la qualità con cui è stato costruito un pannello, che sia IPS o AMOLED. Avranno caratteristiche differenti alla base, ma il risultato finale dipenderà molto da questo aspetto. Ogni display proverà a valorizzare i propri pregi e a compensare i propri difetti. La soluzione migliore è quindi guardare con i propri occhi quello che si avvicina maggiormente alle proprie preferenze.

FONTE: TUTTO ANDROID ANDROID AUTHORITY

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