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Tredici: come sfruttare il suicidio

Tredici è una serie tv pubblicata su Netflix dal 2017, di genere Teen Drama e dalle forti tematiche principali, prima fra tutte il delicato tema del suicidio. La terza stagione di TH1RTEEN R3ASONS WHY è stata rilasciata il 23 Agosto 2019 in tutti i paesi dove il servizio streaming è disponibile.

ATTENZIONE: SEGUIRANNO SPOILER SULLA TERZA STAGIONE

La terza, e penultima stagione, segna un netto distacco dalle vicende di Hannah Baker andandosi a focalizzare sulla figura di Bryce Walker. Infatti tutto ruoterà attorno al motto “Chi ha ucciso Bryce Walker”, motto usato anche nella campagna pubblicitaria dalla stessa Netflix, nonostante non sia subito chiaro che questo sia il fulcro di questa stagione. Scelta che andrà a rovinare il clima dei primi episodi. Hannah viene solo nominata e non comparirà mai durante questo nuovo arco narrativo, andando a segnare una importante svolta nella serie.

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Nuovi Problemi

I personaggi continuano ad essere fortemente stereotipati, con la gradita scomparsa di alcuni secondari o terziari, incentrandosi maggiormente sui protagonisti.

Nella cerchia dei personaggi principali si aggiunge una nuova ragazza, Amorowat Anysia Achola, chiamata anche Ani. La nuova aggiunta sostituirà Clay e Hannah, nel ruolo di voce narrante. Ani purtroppo non fa centro, risultando un personaggio non in linea con gli altri. Di fatto impicciona e falsa con i suoi amici, in primis Jessica. La new entry, un personaggio non presente nel romanzo dal quale è tratta la serie tv, si distacca totalmente dalla linea guida che seguivano gli altri, come una decisa e a tratti stereotipata caratterizzazione.

In aggiunta a ciò, Ani compare per una pura coincidenza nelle vicende di Bryce e per una ulteriore fortuito evento si ritroverà a legare con Clay. Dunque, un personaggio che dal nulla si ritroverà a fare da fulcro ad una intera stagione, la quale spesso farà domandare allo spettatore “quale è il ruolo effettivo di questo personaggio?”. Il personaggio di Ani, sarebbe dovuto essere un nuovo modo di farci vedere le vicende soprattutto da un punto di vista esterno, estraneo ai fatti e alle esperienze delle altre due stagioni.

Anysia non fa centro, ma in compenso manca totalmente il bersaglio, aumentando e non di poco i già presenti problemi delle altre stagioni.

E come di consuetudine troviamo la trama scomposta tra passato e presente, riproposta in modo decisamente più caotico e difficile per comprenderla a pieno.

Come di consuetudine, il cambio di saturazione dei colori  scandisce il passaggio tra le due linee temporali, a tratti risultando eccessivo e confusionale nel montaggio.

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Trasposizione

Se da una parte troviamo una grandissima voragine nel settore dei personaggi, dall’altra ritroviamo come di consuetudine tematiche fortissime, generalmente legate ai problemi adolescenziali. Però in questa stagione troviamo una decisa ripresa positiva dei rapporti all’interno di un gruppo. Infatti quelli che prima erano personaggi separati, legati dal suicidio della loro amica, ora stringono delle vere e proprie relazioni di amicizia. In aggiunta, troviamo anche il tema dell’aborto, affrontato con un intero episodio, a tratti crudo ma molto efficace nel trasmettere le emozioni e le difficoltà della scelta. Dopo le fortissime critiche ricevute per la crudezza delle precedenti trasposizione, in questa stagione, i produttori sono stati decisamente più delicati, mostrando come tutto sia migliorabile con le giuste persone attorno.

Conclusione

In conclusione, Tredici ha perso ogni briciolo di dignità rimasta con questa scadente e assolutamente non necessaria serie di eventi. La serie poteva tranquillamente fermarsi con le prime due stagioni, ma Netflix ha voluto cavalcare l’onda del successo, presentando un prodotto decisamente mediocre. Si fa fatica a trovare dei tratti positivi, in una stagione che sin dall’inizio non fa che farti pesare la sua durata. Ma apprezziamo comunque l’impegno di Netflix nel presentare una trama,  meno cupa, che mostra come nelle giuste condizioni, sia possibile trovare un barlume di speranza. Cionondimeno non si può non critica l’eccessivo sciacallaggio della produzione nel volere guadagnare sopra quello che doveva essere una forte sensibilizzazione sul tema del suicidio.

Chicca finale, nell’edizione italia c’è un errore di doppiaggio, Monty è stato ucciso nella sua cella, quindi non si è suicidato.

Voto: 5+

 

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Andrea Masciarelli

Andrea Masciarelli

21 anni, studente di Ingegneria Informatica, da sempre con la passione per Serie Tv, Film e Videogiochi

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