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Gli smartphone hanno mandato in crisi i chewing gum

Ci aiutano, ma ci distraggono: gli smartphone ci hanno portato a sostituire molte delle nostre abitudini. Può esserci allora un collegamento con la crisi dei chewing gum?

Un mercato in declino

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un calo di vendite delle gomme da masticare, soprattutto nel loro paese d’origine: gli USA. Una crisi che sembra essere cominciata intorno al 2007, anno in cui il mondo veniva affascinato dal lancio del primo iPhone. E forse è proprio per questo “rimanere a bocca aperta” che abbiamo cominciato a masticare sempre meno gomme. Difficile far ricadere tutta la responsabilità di un settore di questo tipo sui telefoni, ma magari non si tratta semplicemente di una coincidenza.

Bisogna ricordarsi che, oltre al fattore igienico, buona parte del successo dei chewing gum deriva dalla loro capacità di distrarci da noia e stress. Ora, invece, ogni buco lo possiamo riempire con uno scroll sul display o una storia su Instagram. I primi ad aver notato questo cambiamento sono stati sicuramente giornali e riviste, fedeli compagni che ci hanno sempre salvato dai momenti di vuoto più assoluto. Come non menzionare poi i flaconi di sapone e le loro etichette a sostenerci nelle sedute in bagno, prima dell’arrivo di Cash of Clans. Così come nessuno conosce più gli ingredienti dello shampoo, allo stesso modo gli smartphone possono averci fatto dimenticare l’abitudine di masticare gomme per non annoiarci.

distracted walking

Nessuno compra più chewing gum

Grazie agli smartphone abbiamo tutto a portata di tasca. Con la testa bassa sullo schermo, sentiamo meno l’esigenza di guardarci attorno. Che ci sia un tempo d’attesa o una coda da rispettare, non c’è più la necessità di trovare un passatempo nelle piccole banalità. Abbiamo tutto lì, nel telefono. Lo scenario in cui è più evidente è quello dei supermercati. Sappiamo bene che il posizionamento di ogni prodotto è studiato per portare il cliente all’acquisto. Per questo, i chewing gum sono posizionati strategicamente vicino alla cassa. Una persona in coda, infatti, è portata con facilità a buttarli nel carrello nella lenta attesa del proprio turno. Se invece in queste situazioni siamo abituati a controllare le mail, viene da sé che per il commercio delle gomme si tratti di un duro colpo. Il telefono ci distrae e non siamo più attratti da quei prodotti che prima compravamo, ma che non ci servivano. Almeno per quanto riguarda i supermercati, considerando che paradossalmente Internet ci espone maggiormente a questo tipo di dinamiche.

La colpa è sempre della tecnologia

Per ogni cambiamento la colpa ricade puntualmente sugli smartphone e sulle nuove tecnologie. Anche nel caso delle gomme da masticare, però, la responsabilità non può essere tutta loro. Le mode passano e le abitudini cambiano. Con la sensibilizzazione riguardo l’inquinamento e le tendenze sugar free, si tratta di un settore destinato inevitabilmente ad evolversi. Non tutto il male vien per nuocere: magari ci saranno meno gomme vendute, ma anche meno cicche per terra e meno persone incapaci di masticarle con la bocca chiusa.

Fonti: HDBlog.

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