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My Hero Academia, Stagione 4: Commento episodio 5

Durante il primo episodio della quarta stagione abbiamo avuto modo di riflettere brevemente sull’importanza del “cast” di personaggi di My Hero Academia. Abbiamo detto che sono proprio loro uno dei punti di forza della serie, e questa settimana ne abbiamo avuto un ulteriore riprova. Midoriya è completamente sparito da un momento all’altro, ma qualcuno di voi ha davvero sentito la sua mancanza? Senza di lui la serie ha comunque raggiunto un climax emotivo degno di nota, e la cosa più bella è che l’ha fatto senza andare a colpo sicuro, magari prendendo Todoroki o Bakugo come soggetto delle attenzioni.

A farla da protagonista oggi è il nostro fantastico Kirishima, o Red Riot per i convenevoli: un ragazzo tanto duro fuori quanto tenero dentro. E non per dire, ma il ragazzo ha stoffa da vendere. E non solo nei panni di eroe, come abbiamo visto oggi, ma proprio come persona. Kirishima è un ragazzo solare, gentile e carismatico. Il suo carattere estroverso gli ha sempre dato modo di trovare il suo spazio all’interno della classe, e con esso è riuscito persino a guadagnarsi il rispetto dell’ingestibile Bakugo. Fino ad ora ha dimostrato sempre molta correttezza, ma al contempo non ha mai esitato ad infrangere le regole per il bene di chi lo circonda.

My Hero Academia

Ma passiamo al dunque: proprio come Midoriya, il nostro Kirishima non tarderà ad imbattersi in dei villain. Certo, c’è una differenza tra il temibilissimo Overhaul e un piccolo gruppo di criminali minori, però se poi ripensiamo all’atteggiamento passivo che il primo ha dimostrato, almeno per ora, direi che a Kirishima è andata decisamente peggio. Per tutta la serie il personaggio si è sempre dimostrato molto positivo, eppure appena finisce sotto i riflettori si rivela anche lui pieno di insicurezze. E, ovviamente, queste sono relazionate al suo quirk — quell’elemento casuale che nella società degli eroi influenza la vita degli individui più di qualunque altra cosa.

Quel semplice elemento, da solo, è in grado di influenzare in maniera pesante l’aspetto fisico e il carattere degli individui, ma anche il loro futuro e prestigio. E, indovinate un po’, Kirishima ha paura di rimanere indietro. In fin dei conti il suo quirk non è poi così appariscente, non è particolarmente versatile e lo espone in prima linea contro i peggiori pericoli. Il ragazzo avrebbe potuto cercare di colmare queste limitazioni (per quanto possibile), però no. Lui decide piuttosto di concentrarsi su quello che sa fare. Se il mondo ha voluto che lui si ergesse come un muro a difesa dei più deboli, allora lui sarà il più indistruttibile dei muri. Tanto indistruttibile quanto la risolutezza che ha dimostrato.

Non tutti i meriti vanno a lui e alla storia di Kohei Horikoshi, però. Lo staff di My Hero Academia ha sempre riservato grande attenzione ai momenti significativi del manga, e anche questa volta non è stato da meno. Yutaka Nakamura apre l’episodio con il dinamico e caotico scontro tra i due villain giganti, mentre Sakiko Uda ci regala la scena della trasformazione di Kirishima, dove l’animatrice utilizza un maggiore numero di linee per trasmettere quella sensazione di ruvidezza che il suo nuovo corpo ha ottenuto. Inutile dire che ci è riuscita… e con ottimi risultati, ovviamente.

Tutto questo però mi preoccupa. Certo, è importante che i nostri eroi finiscano in situazioni difficili per poter crescere, però così esageriamo. Il problema è che non tutti sono corretti come Kirishima e gli eroi in generale, anzi. I villain hanno più volte dimostrato di non pensarci due volte prima di barare, e spero sinceramente che nessuno si faccia male.


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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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