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NordVPN colpita dagli hacker, arriva la conferma

Dopo le prime voci, la stessa NordVPN, tra i più famosi servizi di VPN, ha affermato di aver subito un attacco da parte degli hacker – o meglio cracker in questo caso – nel marzo 2018. Come succede in queste circostanze, la notizia è stata resa pubblica solamente a problema risolto. E per un servizio che ha come priorità la protezione della privacy degli utenti non è mai una buona pubblicità.

Un passo indietro: perché usare un VPN?

Una Virtual Private Network, abbreviata in VPN, è una rete virtuale che permette ai propri utenti di navigare su internet in maggiore sicurezza. Infatti viene nascosto l’IP e i dati scambiati vengono criptati. In questo modo, le informazioni private rimangono tali e si possono evitare spiacevoli inconvenienti. Soprattutto quando ci si connette a Wifi pubblici, in cui non si può essere a conoscenza di chi sia il responsabile della rete, la possibilità di navigare in maniera anonima è una precauzione non indifferente.

Oltre a proteggere la propria privacy, una VPN può essere sfruttata anche per altri propositi. Non mostrando l’IP reale si possono così raggirare eventuali restrizioni e censure, oppure accedere ad esempio al catalogo Netflix di un’altra nazione. Con tanti benefici, non risulta così difficile immaginare il successo raccolto dai servizi VPN a pagamento. La domanda a questo punto, però, sorge spontanea: sono davvero così sicuri?

Il caso di NordVPN

NordVPN gode di una buona fama ed è considerato tra i migliori nel suo campo. Non è bastato, a quanto pare, per rimanere immuni alle minacce di internet. Problema che anche altre aziende di spessore si sono ritrovate ad affrontare.

L’attacco è stato sferrato ai danni di uno dei data center situato in Finlandia che ospita i server di NordVPN. La falla di sicurezza è stata ricondotta a un’imperfezione del sistema di gestione remota utilizzato nel data center. I cracker hanno sfruttato un attacco man-in-the-middle, procedendo con un accesso non autorizzato. Si tratta di una strategia in cui il client e il server, che dovrebbero comunicare direttamente tra loro, non sono a conoscenza della presenza di una terza entità tra loro con lo scopo di intercettare i dati trasmessi.

hacker

 

Tragedia informatica sventata

Da NordVPN, però, assicurano che nessun altro server è stato colpito, limitando l’imprevisto a un caso isolato. Il bottino conquistato ammonta poi solamente alla credenziale di una chiave privata ormai scaduta. Per cui i dati e le informazioni private degli utenti sono rimaste al sicuro. Sospiro di sollievo, quindi, ma qualche perplessità rimane. Ai clienti non fa mai piacere quando qualcosa di simile accade, soprattutto se passa oltre un anno prima di esserne informati.

NordVPN ha comunque effettuato tutti i controlli del caso escludendo altre vulnerabilità dello stesso tipo. Pericolo evitato, ma avranno da lavorare per contenere i danni di reputazione e soprattutto per aumentare la qualità di un servizio che sulla sicurezza ha basato il suo successo.

Se intanto gli utenti possono dormire sonni tranquilli, lo stesso non lo si può dire del fornitore dei server finlandesi che ha visto inevitabilmente concludersi il proprio accordo con NordVPN.

FONTE

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