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FIFA 20, la recensione: c’era una Volta un re

Ecco la nostra recensione di FIFA 20!

Dopo aver toccato con mano l’ottimo eFootball PES 2020, titolo grazie al quale Konami è definitivamente tornata nell’olimpo delle simulazioni calcistiche, tanta era la curiosità che riservavamo nei confronti della risposta di EA, rappresentata ovviamente da FIFA 20. Il titolo infatti, disponibile dal 24 settembre nella sua versione Champions, contenente bonus aggiuntivi per la modalità Ultimate Team, e dal 27 invece nella sua versione standard, ha forse per il primo anno da molto tempo a questa parte un antagonista serio con cui confrontarsi, almeno dal punto di vista del gameplay. Se le vendite di FIFA non sono mai state in discussione infatti, lo stesso non si può dire del gioco in sè, che ormai negli ultimi tempi è stato aspramente criticato dai fan in quanto sempre troppo simile a se stesso ed avaro di qualsivoglia novità; nelle ultime edizioni immesse sul mercato infatti poche sono state le correzioni – rilevanti –  apportate dalla software house canadese alla sua creatura. Dopo aver passato qualche giorno in compagnia di FIFA 20 siamo finalmente pronti a dirvi se EA sia riuscita a tenere testa alla sua storica rivale. Curiosi di sapere a chi andrà il pallone d’oro dei videogiochi calcistici? Scopritelo nella nostra recensione!

Volta Football, il ritorno di FIFA Street?

La più grande novità presente in FIFA 20 è la nuova e pubblicizzatissima modalità storia del titolo, che prende il nome di Volta Football e che rappresenta una più che degna sostituzione alla modalità il Viaggio, story mode degli scorsi tre FIFA con protagonista l’ormai iconico Alex Hunter. In Volta Football vestiremo i panni di un giovane e talentuoso giocatore di street football, liberamente personalizzabile nell’aspetto, che entrerà a far parte del team di Jayzinho, stella del calcio da strada realmente esistente che ha prestato le sue fattezze ad EA Sports insieme ad altri suoi meno noti colleghi; il protagonista si ritroverà a dover girare il mondo per cercare nuovi talenti utili a migliorare la sua squadra, che rischia seriamente di non qualificarsi ai mondiali di street football dopo essere stata scossa da un gravissimo infortunio occorso allo stesso Jayzinho, leader incontrastato nonché miglior giocatore del gruppo. Tali premesse narrative, ovviamente molto semplici ed a tratti banali, sono il pretesto di quello che a conti fatti è un lunghissimo tutorial della modalità Volta, utile soprattutto ad acquisire le meccaniche di gioco di base ed a mostrare le varie opzioni di gioco disponibili all’interno di questo “nuovo” FIFA Street. Le partite che ci ritroveremo a giocare una volta avviata la storia saranno infatti divise essenzialmente in quattro categorie: 3 VS 3, 4 VS 4 – da giocare con o senza portieri volanti –  un 5 VS 5 “da strada” ed infine il classico calcetto, che ci vedrà impegnati ovviamente in match in cui si affronteranno due team composti da cinque giocatori ciascuno, che dovranno per forza di cose rispettare le regole del futsal professionistico. Quest’ultima modalità di gioco ci permetterà inoltre di creare una squadra composta da giocatori militanti nelle più forti squadre europee, con delle meccaniche prese di peso da Ultimate Team: per far rendere al massimo il proprio team sarà infatti necessario valutare sia l’affiatamento dei giocatori, sia la loro disposizione in campo, sia il tipo di campo dove questi preferiscono giocare. A differenza de Il Viaggio tuttavia, Volta non nasce come una semplice modalità storia nè come un riempitivo qualunque; dopo aver acquisito confidenza con questo nuovo sistema di gioco potrete infatti sia sfidare utenti da tutto il mondo in delle meravigliose partite online da vincere a suon di trick e gol impossibili, sia sfidare delle squadre composte da veri campioni del calcio da strada nella modalità Tour. Il comparto online di Volta Football è infatti molto simile a quello del classico FIFA: ogni partita porterà dunque in dote al giocatore dei punti utili a scalare le classifiche delle varie divisioni disponibili, fino ad arrivare alla tanto ambita Divisione 1. Una volta analizzata l’offerta ludica di Volta Football, è ora finalmente di parlare del gameplay totalmente rinnovato che EA Sports ha ideato per questa modalità. In generale abbiamo riscontrato dei piccoli passi in avanti rispetto a quanto apprezzato qualche settimana fa nella demo; infatti i movimenti dei giocatori, da dimenticare all’interno della demo, ci sono risultati più fluidi, e le animazioni dei vari trick sono state rifinite in maniera piuttosto convincente. Restano tuttavia dei piccoli problemi riguardanti l’intelligenza artificiale dei nostri compagni di squadra, soprattutto nella modalità 3 VS 3, dove più di una volta il “difensore” ha lasciato la porta totalmente scoperta, spianando la strada agli avversari che, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati, non perdonano errore alcuno. La modalità 3 VS 3, proprio a causa di queste imperfezioni riguardanti l’intelligenza artificiale, ci è sembrata dunque la più debole dell’offerta. Volta da invece grandi soddisfazioni nel resto della sua offerta ludica: le partite di futsal, quelle 5 VS 5 e 4 VS 4 sono infatti veloci, divertenti ed equilibrate, grazie ad un gameplay che riesce appieno a portare su schermo il calcio da strada. Per avere la meglio nei match dovrete tuttavia fare sfoggio di una quantità abnorme di trick, deputati o all’utilizzo del grilletto sinistro (L2 nella versione da noi provata) unito ad un movimento della levetta destra o alla volontà del giocatore controllato, che se particolarmente abile eseguirà alcuni numeri da solo. Ottima anche la fisica del pallone, modificata per adattarsi al meglio alla modalità Volta; questo, per ovvie ragioni, è stato reso più pesante, e risulta ben ammaestrabile sia nei controlli sia nei tiri, che anche se effettuati alla massima potenza non faranno mai impennare eccessivamente la traiettoria del pallone. L’ultima e giustificata modifica apportata al gameplay classico di FIFA da parte di EA Sports in Volta è quella riguardante la scivolata; questa è stata giustamente eliminata per far posto ad un contrasto più veemente rispetto a quello visto negli anni scorsi nei match classici. Come già anticipato tuttavia, ogni trick ed ogni contrasto dovranno essere effettuati con il giusto timing, in quanto gli avversari controllati dalla IA sapranno essere letali e spietati su ogni palla persa. In sostanza dunque Volta risulta essere una graditissima aggiunta al comparto ludico di FIFA 20, che grazie ad un gameplay fresco e divertente saprà sicuramente attrarre i giocatori a cui manca il leggendario FIFA Street.

FIFA 20

Dalla Carriera ad Ultimate Team

Dopo aver discusso sulla più grande novità di FIFA 20, passiamo all’analisi delle tante piccole aggiunte che EA Sports ha inserito nelle modalità più classiche ed ormai conosciute del suo titolo. Iniziamo con la modalità Carriera, grossa pecca delle precedenti incarnazioni del brand in quanto priva di qualsivoglia innovazione. Quest’anno la software house canadese ha ben pensato di implementare all’interno di questa modalità di gioco alcune feature gestionali abbastanza interessanti, che tuttavia riescono solo parzialmente a rialzare la qualità della suddetta. Dopo aver personalizzato sesso e fattezze del nostro allenatore, in un editor praticamente identico a quello di Volta, ci ritroveremo a tenere delle conferenze stampa pre e post partita; le risposte che daremo all’interno di queste influenzeranno il morale della squadra e dei singoli giocatori, che potrebbero divenire scontenti dopo qualche frecciatina di troppo. Durante il corso del campionato poi alcuni dei nostri calciatori chiederanno di venire a colloquio con noi privatamente, o per ringraziarci per la fiducia concessa o per lamentarsi per lo scarso minutaggio; anche in questo caso le risposte che daremo influenzeranno l’umore del giocatore, che potrebbe arrivare a chiedere la cessione se particolarmente scontento. Queste feature, che all’inizio coinvolgono prepotentemente il giocatore, risultano tuttavia un’aggiunta non propriamente riuscita a causa soprattutto della loro ripetitività e dell’eccessiva facilità nella loro gestione. Non risulterà infatti particolarmente complicato tenere alto il morale di tutti i giocatori, grazie a delle scelte che ci sono risultate parecchio scontate. Passando poi alla modalità PRO Club, questa è rimasta essenzialmente invariata rispetto allo scorso anno, quindi nulla da segnalare. Anche la struttura dell’online è rimasta sostanzialmente identica rispetto a quanto visto in FIFA 19; tuttavia, essendo il comparto multiplayer di FIFA parecchio rodato, non vi erano ragioni di sorta per modificare una cosa che funziona già egregiamente. Arriviamo infine alle novità, per la verità molto poche, presenti in Ultimate Team, la modalità che ha reso FIFA uno dei più grandi successi commerciali degli ultimi anni. La base di tale modalità è rimasta sostanzialmente identica al passato: bisognerà costruire una squadra acquistando giocatori o con i crediti guadagnati durante le partite, o tramite microtransazioni (sigh!), per sfidare poi una lunga sequela di avversari online. L’unica e sostanziosa novità presente è quella riguardante il rinnovamento delle amichevoli, da giocare contro i vostri amici online utilizzando il team da voi costruito. Sono state infatti aggiunte alcune nuove modalità di gioco, oltre che la possibilità di tener traccia degli incontri disputati, assente nelle scorse iterazioni della saga. Ultimate Team è, senza alcun dubbio, la modalità più riuscita di FIFA 20, nonché l’unica che ci è risultata nettamente superiore rispetto alla concorrenza, che da questo punto di vista ha ancora molto da lavorare.

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Nuovo anno, stesso gameplay

Il gameplay di FIFA 20 non si discosta eccessivamente da quanto visto durante lo scorso anno in FIFA 19, nonostante alcune piccole modifiche. Rispetto allo scorso anno infatti ci è sembrato che le partite abbiano un ritmo più ragionato e meno frenetico, nonostante le stesse siano comunque improntate alla spettacolarità delle azioni fatte di 1 VS 1, di ribaltamenti improvvisi di fronte e così via. La sensazione che si prova pad alla mano tuttavia è quella di ritrovarsi davanti ad un gioco piuttosto arcade, che ha perso la vena simulativa di qualche anno fa in favore di un’accessibilità superiore, utile ad attrarre le masse di nuovi giocatori. Come negli anni scorsi, abbiamo inoltre notato che i giocatori con un parametro di velocità parecchio alto risultano parecchio avvantaggiati rispetto a quelli più fisici e meno rapidi; un Lukaku ad esempio, protagonista di una piccola polemica nei confronti di EA Sports, risulta sicuramente essere meno forte e decisivo di un Dybala o di un Mertens. Un maggiore equilibro sarebbe stato sicuramente più apprezzato. Passando poi alla fisica del pallone, anche questa non ha subito eccessive modifiche; la sfera ha infatti la giusta pesantezza, e si controlla in maniera molto piacevole e realistica. Peccato per la rivedibile gestione dei rimpalli, che sono forse il vero punto critico del gameplay di FIFA 20; durante la nostra prova abbiamo infatti notato che durante i rimpalli il pallone si alleggerisca in maniera piuttosto misteriosa e, per questo motivo, gli attaccanti risultano parecchio avvantaggiati poichè il classico sistema difensivo di FIFA, al momento del contrasto, attiva un’animazione che fa perdere tempo e metri di campo al difensore che si ritroverà dunque a rincorrere molte volte il suo avversario che nel frattempo si è involato verso la porta. Abbiamo inoltre notato un netto miglioramento dell’intelligenza artificiale sia degli avversari, sia dei nostri compagni, che finalmente non lasceranno più voragini in difesa e si muoveranno egregiamente senza palla durante le fasi di attacco. Sempre parlando dell’intelligenza artificiale, abbiamo finalmente apprezzato come, ai livelli di difficoltà più alti, le squadre meno forti non riescano più ad essere devastanti come in passato; EA Sports ha dunque parametrato il gioco dell’avversario al suo livello di forza, e ciò non può farci che piacere. In sostanza dunque il gameplay di FIFA 20 sembra essere un perfezionamento parzialmente riuscito di quello visto in FIFA 19; giocare al titolo è sempre divertente, ma data la spinta della concorrenza, ci aspettiamo qualcosa in più nella prossima incarnazione della saga.

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Le licenze e la Champions posson bastare?

Non ci resta dunque che analizzare FIFA 20 dal punto di vista tecnico. Anche quest’anno il gioco è mosso dal Frostbite Engine, che, come gli anni passati, fa il suo lavoro in maniera più che discreta senza tuttavia mostrare i muscoli. Come per il gameplay, anche il comparto tecnico di FIFA 20 non ha fatto grossi passi in avanti rispetto a quanto visto lo scorso anno, se non per alcune piccole aggiunte puramente estetiche, come ad esempio delle inquadrature che mostreranno il riscaldamento dei calciatori. I modelli di questi ultimi purtroppo, soffrono degli stessi problemi visti durante le passate iterazioni della saga; alcuni giocatori, quelli più famosi, sono riprodotti in maniera perfetta sia per ciò che concerne le movenze, sia per il loro aspetto fisico, mentre altri sono dei modelli presi in maniera piuttosto casuale che raramente assomigliano alle loro controparti originali. Da questo punto di vista EA Sports dovrà fare un netto passo in avanti, poichè la concorrenza è agguerritissima, e non può essere battuta solo grazie alla grandissima mole di licenze disponibili (tra cui manca clamorosamente quella della Juventus), compresa quella relativa alla Champions League che lo ammettiamo, ha sempre il suo fascino. Da rivedere inoltre alcune animazioni, piuttosto grezze e poco realistiche, che stonano con l’armoniosità delle altre. Anche quest’anno in telecronaca ci saranno Pierluigi Pardo e Stefano Nava; abbiamo notato una piccola e piacevole evoluzione nelle frasi dette dai due, che non risultano mai fuori contesto o eccessivamente lunghe. Ottima anche la cura dedicata alla modalità Volta, che mette in mostra una buona varietà di campetti, e che sopperisce all’assenza di una telecronaca con frasi dette dai giocatori in campo e con boati di compagni e pubblico ad ogni rete.  Di ottima fattura, come sempre, la colonna sonora che ci accompagna nei tanti menù, leggermente migliorati e più user friendly.

FIFA 20

In conclusione..

FIFA 20 è un ottimo gioco di calcio, che non innova quanto visto in passato ma lo migliora sotto tanti punti di vista. La modalità Volta è sicuramente un’aggiunta graditissima, che farà felici i vecchi fan del brand ed avvicinerà nuovi giocatori al titolo. Nonostante ciò tuttavia, non possiamo negare che quest’edizione risulti parecchio conservativa ed ancorata ad un gameplay sì rodato, ma che necessiterebbe di numerosi interventi per essere migliorato sostanziosamente. Al momento dunque sembra che PES abbia fatto un grande passo in avanti ed abbia superato FIFA, quantomeno nell’ambito gameplay. EA Sports dovrà quindi lavorare sodo per migliorarsi, partendo comunque da ottime basi e da una fidelizzazione dell’utente che la concorrenza non ha più da tempo. Per ora dunque, Konami vince seppur non nettamente la sfida infinita, che speriamo si potrarrà per tantissimi anni; d’altronde si sa, la concorrenza fa sempre bene, il dominio del mercato un po’ meno.

 

VOTO 8.5

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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