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IT Capitolo 2- La conclusione di una fiaba nera

Parlare di IT Capitolo 2, risulta più complicato di quanto si possa immaginare ed il perché è presto detto.

IT Capitolo 2, in uscita nelle sale il cinque settembre, è (ovviamente) il sequel dell’apprezzato IT ad opera di Andy Muschietti uscito due anni or sono, ma mai la dicitura “Capitolo 2” si è rivelata azzeccata come per questo film.

Perdonatemi il paragone un po’ azzardato, ma in questo caso ci troviamo in una situazione molto simile a KIll Bill di Quentin Tarantino, due film che nascono con l’intenzione di essere uno e quindi difficilmente possono essere presi in esame singolarmente.

Quindi cercherò di offrirvi una disamina il più esaustiva possibile sul lungometraggio in questione, ma comunque sarà una disamina “monca” poiché una vera e propria analisi richiederebbe il parlare dei due capitoli come di un unica opera.

Perciò mi scuso sin da subito se vi saranno numerosi riferimenti al film precedente, ma vi assicuro che sono necessari.

IT Capitolo 2

La paura non ha età

Sono passati 27 anni dalla fine del primo capitolo, i “Perdenti” sono cresciuti, si sono sparpagliati in giro per l’America, vivendo le loro vite, creandosi una carriera, a volte una famiglia, ma l’orrore che giace sotto Derry è pronto a tornare e loro devono rispondere alla chiamata, Pennywise deve essere sconfitto, eradicato, distrutto una volta per tutte.

Mushietti, ancora una volta, decide di mostrare l’orrore senza filtri, come nel primo capitolo in questo IT Capitolo 2 il sangue, le immagini grottesche e raccapriccianti non si fanno desiderare. Pennywise scatena tutta la sua funesta ira creando un senso di inquietudine che ci accompagnerà per tutto il film, grazie ad una calibrata costruzione della suspance e a qualche jumpscare ben dosato e piazzato nei giusti momenti. Purtroppo, come nel primo capitolo, a volte la CGI non è delle migliori, mal amalgamandosi in alcune scene, sopratutto nelle più luminose.

La fotografia cupa, le performance attoriali e le musiche, d’altro canto, si sposano alla perfezione per raccontarci questa “fiaba nera” e tenerci incollati allo schermo, con la paura nel cuore e l’incertezza sul futuro dei personaggi sullo schermo.

Per quanto riguarda il montaggio abbiamo una sapiente amalgama tra le scene ambientate nel presente e nel passato, escluso un preciso flashback verso l’inizio della pellicola che viene introdotto da una transizione che effettivamente fa pensare più ad un cambio di location che ad un salto temporale.

IT Capitolo 2

La rivincita dei “Perdenti”

Come detto poco sopra, è il momento che i “Perdenti” adempiano al loro patto di sangue e tornino a Derry per mettere fine alla minaccia di Pennywise.

Il cast, con l’eccezione forse di Jessica Chastain che dona comunque una grande performance, fa un lavoro mostruoso nel ricreare alla perfezione la mimica facciale, gli atteggiamenti ed il modo di parlare adottati dai loro “predecessori” più giovani.

Menzione d’onore va a James MacAvoy e Bill Hader che regalano una versione adulta di Bill e Richie superlativa ed in perfetta sintonia con il lavoro svolto in precedenza da Finn Wolfhard e Jaeden Martell, vedere per credere.

Bill Skarsgård (maledetto il suo cognome che mi tocca sempre copia/incollare per non rischiare la mia sanità mentale) è a dir poco inquietante, perfettamente calato nella parte, dà il massimo in ogni scena che lo vede a schermo e da solo crea il 90% della ansiogena atmosfera che permea il film.

IT Capitolo 2

Un cupo racconto di formazione

Nonostante qui, escludendo i flashback, si parli della versione adulta dei “Perdenti” il film non lesina nel mostrarsi a tutti gli effetti come un racconto di formazione, perfettamente in sintonia col precedente capitolo. Amicizia, amore, perdita, paura del futuro sono i temi portanti della storia, come nel romanzo, e si amalgamano con la gigantesca metafora che è la storia di Pennywise, metafora di un mondo dove i ragazzini vedono tutto con un occhio diverso dagli adulti, più ingenuo, forse, ma spesso più attento e critico, meno scettico.

Da segnalare inoltre un simpatico cameo di Stephen King e un tormentone comico che viene spesso ripetuto nella pellicola che i fan individueranno subito come un’autocritica che King fa a sé stesso in quanto scrittore, divertente e ben congegnato, ammetto che mi ha strappato non pochi sorrisi.

Come nel precedente capitolo anche qui preparatevi ad una valanga di easter egg e piccoli particolari che rimandano alla mitologia “Kingiana” ed alla pop colture, quindi aguzzate l’occhio e preparatevi.

I due punti in cui forse il film più si distacca dal romanzo sono le origini di Pennywise, molto fedeli ma rese meno complesse per ovvi motivi di sintesi, ed il finale, che al posto di una deflagrante catarsi preferisce una velata malinconia. Una differenza molto importante ma ben accetta ed in linea con il tono generale della pellicola.

IT Capitolo 2

IT Capitolo 2: un film da vedere?

Per concludere non posso che consigliare, ai fan del romanzo e non, la visione di questo film. In lingua originale posso assicurare (avendolo visionato in questa versione) che regala vera tensione e non pochi spunti di riflessione, oltre che intrattenere per la sua intera durata. Attendendo la versione Home Video che unirà i due capitoli aggiungendo scene inedite una visione in sala è d’obbligo.

Ora passo la palla a voi, cosa vi aspettate da questo IT Capitolo 2? Vi è piaciuto il primo? In caso abbiate visto anche questo lo avete apprezzato? Scatenatevi nei commenti.

VOTO: 9

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