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L’eredità di Robin Williams

Eclettico e geniale

Era l’11 agosto 2014 quando ci lasciava il leggendario interprete de L’attimo fuggente: Robin Williams. Particolarmente ricordato per i suoi ruoli colmi d’ironia e di gioia, nessuno si sarebbe mai aspettato il tragico epilogo di 5 anni fa.

L’uomo bicentenario, Hook e Mrs. Doubtfire, i suoi personaggi sono entrati di prepotenza nell’immaginario collettivo, segnando, in qualche modo, migliaia di bambini e ragazzi.

Classe 1951, Robin Williams inizia ad affermarsi sul piccolo schermo nel 1977 con un episodio di Happy Days. L’eclettico e geniale attore sancirà l’inizio della sua carriera proprio di fianco a Fonzie e Richard. 

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Robin Williams e Ron Howard (Solo, A Beautiful Mind) in Happy Days

Al cinema il primo ruolo di rilievo arriva però nel 1980 con Popeye – Braccio di Ferro; ma sarà 7 anni dopo che verrà ufficialmente consacrato come attore di grande talento grazie a Good morning Vietnam.
Solo nel 1998, in seguito ad una serie di svariati riconoscimenti, la sua dote verrà finalmente coronata con un Oscar al miglior attore non protagonista.
Williams conquista la tanto bramata statuetta per Will Hunting – Genio ribelle, storica pellicola di Gus Van Sant che vede come protagonista un Matt Damon ancora ventisettenne.

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Robin Williams nei panni di Braccio di Ferro

Purtroppo negli anni 2000 arriva il declino, seguito dal suicido nel 2014 dopo che gli era stata diagnosticata una grave malattia neurodegenerativa.

Maggiormente ricordato per i suoi ruoli nei film per famiglie, non c’è dubbio che Robin Williams, durante la sua brillante carriera, abbia anche dimostrato il suo talento e la sua poliedricità in film drammatici dai toni decisamente più seriosi.

Non solo film di successo…

Dopo tutte queste premesse, sembra ormai abbastanza inutile andare cercare la bravura dell’attore nei suoi ruoli più iconici, rischiando di evidenziare qualcosa che già tutti conoscono. Perché non proporvi invece qualcosa di incredibile e quasi sconosciuto?

Ebbene si, il famosissimo protagonista di Patch Adams nella sua vita ha anche recitato in pellicole di scarso successo al botteghino, mantenendo comunque integro il suo immenso talento.

Una di queste perle, purtroppo ancora oggi poco ricordate, è sicuramente Le avventure del Barone di Münchausen di Terry Gilliam. Capolavoro del cinema fantastico uscito nel lontano 1989.

Il protagonista, il Barone di Münchausen, dovrà salvare una città dall’assedio dei Turchi; per farlo dovrà però radunare la sua ex schiera di compagni d’avventure dotati di straordinari poteri. Ed è durante la ricerca dei suoi amici che il barone si imbatterà in una serie di incredibili peripezie.
Dal ventre di una balena al Vesuvio, dove incontrerà una ancora giovanissima e poco conosciuta Uma Thurman nei panni di Venere, il destino di  Münchausen lo porterà fin sopra la Luna.

Ed è proprio qui, sulla Luna, che il protagonista dovrà fare i conti con un personaggio a dir poco sensazionale: Re Luna. Fortemente squilibrato e con la capacità di dividere la testa dal corpo, il Re della Luna è interpretato proprio dal nostro amato Robin Williams.
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Barone, lascia che ti spieghi: dalla tua ultima visita io, cioè la mia testa, quello che è rimasto di me e dove si trovano le mie parti essenziali, adesso domina e governa l’universo conosciuto e quello sconosciuto lo creo io! Adesso ho creato la primavera, dico sul serio. Senza di me non ci sarebbe niente, neanche tu! Cogito Ergo Es, io penso e quindi tu esisti! –Re della Luna-

Un’interpretazione eccezionale all’interno di un film immensamente teatrale e surreale. Ne Le avventure del Barone di Münchausen Robin Williams ci regala un personaggio imperdibile e decisamente sopra le righe. 

Stiamo parlando senza dubbio di un film folle ed unico, dove la scenografia complessa e fastosa la fanno da padrona. Una pellicola al tempo poco apprezzata per il suo essere troppo fuori dagli schemi.

Ad oggi, l’unica cosa che si può fare è rinnovare l’invito. Riscoprite e amate quest’insolito film, anche per il solo cameo di Robin Williams.

Girato in parte anche a Cinecittà, non son pochi i nomi italiani che hanno contribuito alla nascita di questo film. Costato 46.630.000 dollari il film riuscì ad incassarne solo 8.083.123. 

La collaborazione con Terry Gilliam non finì qui, Robin Williams collaborerà con il lunatico regista anche per La leggenda del re pescatore, anch’essa una pellicola tristemente poco nota. Considerato quasi come il film meno “stravagante” di Terry Gilliam, nella pellicola Williams affiancherà Jeff Bridges, leggendario interprete del Drugo ne Il grande Lebowski.

E questa è solo una grande testimonianza dell’eredità che ci ha lasciato Robin Williams, non solo nei suoi ruoli più iconici.

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Lorenzo Marcoaldi

Lorenzo Marcoaldi

Cinefilo e videogiocatore incallito, non perdo mai l'occasione di andare al cinema. Appassionato del cinema riflessivo di Villeneuve e quello parodistico di Edgar Wright, considero la trilogia del cornetto un monito da contemplare saltuariamente.

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