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Destiny, guida alla Lore #2 – La storia dell’Alveare

“Ci sono incubi che sorgono dalle tenebre, affamati della nostra morente fede.”

Salve Guardiani e benvenuti nel secondo appuntamento di quella che sarà un’avventura vera e propria con lo scopo di scoprire ogni segreto della grande trama di Destiny, il titolo targato Bungie.
Se vi siete persi il primo episodio dove approfondiamo la figura del Viaggiatore, l’Oscurità, i Guardiani e tanto altro, vi invitiamo a recuperarlo qui.

Sedetevi comodi, perchè quella che vi racconterò oggi è la storia di una razza infima e spietata che dal nulla, da delle condizioni disastrose, si erse a quella che probabilmente è la più grande minaccia per i Guardiani. Quest’oggi signori, vi narrerò la storia dell’Alveare.

“Presta attenzione alle fenditure e ai crepacci della Luna, poiché sotto le ombre si cela un’armata.”

L’Alveare è una razza antichissima, probabilmente quanto l’universo per come lo conosciamo. La loro crociata contro la luce viene portata avanti fin da quando se ne ha memoria. Il loro astio verso i Guardiani, portatori della luce e protettori dell’universo, va oltre il semplice odio, arriva ad essere quasi una questione di principio, come se fossero stati creati per dover contrastare il “Bene”.

L’alveare si sposta mediante navi spaziali e, scelto il posto dove insediarsi, penetrano in profondità, ignorando il danno provocato nel processo e costruendo caverne collegate tra esse e strutture che si rifanno all’arte gotica. I membri dell’alveare non distruggono e uccidono solo per portare avanti una semplice guerra, ma lo fanno per adorazione, seguendo una propria “religione”.

Ma partiamo dall’inizio. Chi è veramente l’Alveare? Qual è la loro storia?

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Le origini

C’era una volta una razza di alieni situata in un pianeta denominato Il Firmamento. Essi erano una specie molto infima, debole, vagamente umanoide con pelle secca e dotati di un’antica armatura. La loro aspettativa di vita era bassissima, i primogeniti maschi arrivavano a vivere circa 10 anni. Gli unici membri dell’alveare che arrivavano a vivere qualche anno in più erano le madri, le quali deponevano le uova. Il pianeta dove vivevano era comunque un pianeta quasi inospitale. Esso era ricoperto in parte dall’Oceano Fondale, un mare tossico. Inoltre i cieli erano eternamente tempestosi, la pioggia era velenosa e talvolta corrosiva e numerosi erano in generale i pericoli a cui dovevano far fronte.

A capo del continente su cui vivevano governava il Re di Osmio, il quale ebbe tre figlie: Xi Ro , Sathona e Aurash.
Quando il re di Osmio ebbe compiuto i dieci anni di vita, cadde in preda alla follia, annunciando un temuto evento chiamato Sizigia in cui le cinquantadue lune del Fondamento si sarebbero allineate e avrebbero creato un’enorme ondata di marea, l’Onda di Dio, che avrebbe distrutto le civiltà del pianeta. 

Taox, la madre che si prese cura delle tre figlie, temeva che le figlie del re fossero troppo deboli per succedere al re e invitò un regno rivale, i Bevitori d’Elio, ad invadere la corte di Osmio, uccidere la famiglia reale, e consentire a Taox di governare la Corte di Osmio. I bevitori d’Elio riuscirono a uccidere il re di Osmio, ma le tre sorelle riuscirono a fuggire su una nave e giurarono di vendicarsi contro Taox.

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“Il Fondamento è immenso e noi siamo le creature più piccole contenute al suo interno. Se non riconosci qualcosa, probabilmente ti ucciderà”

Dopo un anno di viaggi in mare, le sorelle hanno recuperato un’antica nave high-tech chiamata “needle”. Xi Ro voleva venderlo all’Atollo Kaharn, un luogo di raduno delle numerose specie del Fondamento, al fine di raccogliere abbastanza denaro per assumere un esercito mercenario, ma Aurash voleva prendere il comando della nave. Sathona invece si schierò con Aurash, seguendo ciò che gli consigliò un verme che il padre aveva tenuto. Questo verme, apparentemente morto, fu trovato dal padre che lo tenne per tutta la vita ascoltando i suoi consigli. Nonostante il verme sembrasse privo di vita, Sathona poteva sentirlo parlare. Le sorelle trascorsero i successivi due anni riattivando la nave, finché Aurash decise di usarla per realizzare il suo scopo previsto: voleva tuffarsi nel cuore del Fondamento nella speranza di apprendere un segreto che avrebbe impedito la Sizigia.

Durante la loro discesa verso le profondità più remote, le tre sorelle si imbatterono nell’entità chiamata Leviatano, un discepolo del Viaggiatore, che cercò di convincere le figlie del re di Osmio di tornare da dove erano venute dato che il continuare li avrebbe fatti andare contro la Luce nella lotta tra il Bene e il Male. Nonostante ciò, le tre sorelle respinsero l’entità che sorvegliava il posto, spinte anche dal verme che incitava Sathona di continuare.

I vermi e il loro patto

“Vogliamo aiutarvi, nostri principi. Offriamo a tutte voi un patto… una simbiosi.”

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Durante il viaggio, le tre sorelle si imbatterono nelle Divinità Larvali, creature antichissime la cui provenienza è conosciuta e che sono strettamente legate con l’oscurità dato che traggono potere proprio da essa. I loro nomi erano Yul, il verme onesto, Eir, Xol, Ur e Akka, il verme virtuoso.

Essi vivono da milioni di anni nelle profondità del firmamento, intrappolati dal Leviatano e dal Viaggiatore stesso. Da tempo aspettavano una razza abbastanza coraggiosa e tenace da scendere così in profondità.

Essi offrirono l’immortalità a Xi Ro, Sathona e Aurash con una condizione però: dovevano ospitare all’interno del loro organismo delle larve date dalle divinità stesse. Queste larve andavano saziate seguendo una logica di distruzione e morte. Se, però, le figlie del re si fossero sottratte alla loro natura (la voglia incontrollabile di Xi Ro di mettere alla prova la sua forza, l’astuzia di Sathona e la curiosità di Aurash) essi li avrebbero divorati. Gli avvertimenti non finivano qui però. Infatti, più le tre portatrici diventavano forti, più i vermi sarebbero diventati affamati.

Nonostante ciò, dopo vari tentennamenti, le tre sorelle accettarono, quasi costrette dato che la loro specie era praticamente prossima all’estinzione. Grazie al patto e alle metamorfosi che esso portò, Xi Ro divenne Xivu Arath, Sathona divenne Savathûn e Aurash prese il nome di Auryx, diventando il re dell’alveare.

L’inizio di un’era

Negli anni successivi le tre sorelle, dopo un lungo viaggio, tornarono nelle loro terre diffondendo tra il loro popolo le larve così da far diventare la loro specie sempre più forte. Riuscirono così a portare avanti e vincere numerose guerre contro i popoli abitanti del Fondamento arrivando addirittura a costruire astronavi grazie alle quali abbandonarono il Fondamento.

Dopo varie conquiste, Auryx rivolse la sua attenzione alle lune del Fondamento e agli Ammoniti che si erano alleati con il Viaggiatore e che diedero asilo a Taox, la madre che li tradì. Inizialmente egli era intenzionato a negoziare con essi ma sua sorella Savathûn, a seguito di numerose pressioni da parte dei vermi, lo uccise. L’anima di Auryx, anziché morire, passò al regno Ascendente, una realtà alternativa dove entità strettamente legate con l’Oscurità “creano” un trono-mondo dove hanno assoluto potere su di esso. Afflitto da ciò, Auryx pian piano stava perdendo ogni benevolenza che gli era rimasta, diventando un tiranno spietato.
Dopo ciò, le tre sorelle diventarono sempre più forti e sconfissero gli Ammoniti, uccisero il Leviatano e costrinsero Taox e il Viaggiatore a fuggire.

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La Logica della Spada

Le tre sorelle in seguito diventarono sempre più forti. Seguendo la Logica della Spada, Xivu Arath, Savathûn e Auryx combatterono tra esse, uccidendosi e andando nel proprio trono-mondo più e più volte. Grazie a ciò e alla scia di vittime e distruzione che lasciavano dietro, il loro potere e la fame dei loro vermi crescevano esponenzialmente.

Infatti, durante una guerra contro l’impero Ecumene, Auryx capì che le Divinità Larvali invece di aiutarli li ingannarono. Preso atto di ciò,  Xivu Arath e Savathûn offrirono il loro potere ad Auryx e si fecero uccidere nel regno ascendente, facendo crescere il potere di quest’ultimo che sfidò e uccise Akka, una delle divinità. Grazie all’uccisione del verme, Auryx ottenne il potere dell’invocazione del Profondo e scrisse questo segreto su un gruppo di tavole che chiamò le Tavole della Rovina. Non è dato sapere cosa disse al profondo, si sa solo che al suo ritorno Auryx cambiò nome in Oryx – quello che appare nel mondo di gioco dal primo capitolo di Destiny – e si elesse a re dei Corrotti, sostenendo di corrompere la vita e renderla sua, come visto nel DLC a lui dedicato.

Successivamente quindi, in una battaglia contro gli Ecumene, Oryx fece ritornare in vita Xivu Arath in un atto di guerra e Savathûn in un atto di astuzia e inganno. La guerra continuò per migliaia di anni e finì con l’estinzione dell’Ecumene.

Nonostante i successi, il problema dei vermi da sfamare persisteva. Quindi, il re dei Corrotti decretò il sistema della decima secondo il quale ogni membro dell’alveare doveva uccidere un po’ per sfamare il proprio verme e un po’ per sfamare il verme del superiore. Quindi, gli schiavi, oltre a tenere per sè le prede, avrebbero ucciso un po’ per l’accolito che li comanda, gli accoliti a loro volta ai Cavalieri o alle Maliarde e quest’ultimi agli Ascendenti, coloro che riusciranno a raccogliere abbastanza tributi da poter entrare nel regno Ascendente.
Così, con questo sistema, il tributo arriverà a Oryx, Savathûn e Xivu Arath, permettendo ai loro vermi di nutrirsi di violenza.

Crota e le Cantamorti

“Son lieto di aver capito che è la morte a mandare avanti l’universo. È così bello da sapere.”

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Dopo varie conquiste e vittorie, Oryx decise di generare la propria progenie, dando vita a Crota, Figlio di Oryx, e le Cantamorti, due gemelle di nome Ir Anûk e Ir Halak.

Un giorno, le due gemelle stavano perfezionando il loro canto della morte tanto da avvicinarsi all’idea di Superanima. Incuriosito da ciò, Oryx comandò a Crota di sorvegliare le sue sorelle. Il figlio però fu ingannato da Savathûn ad utilizzare la sua mannaia per aprire un portale che permise ai Vex di invadere il tronomondo. Dopo una guerra durata centinaia di anni, Oryx, grazie ai suoi poteri, respinse i Vex e con essi mandò Crota, irritato dal suo comportamento imperfetto. Crota però, costruì numerosi templi che veneravano il padre e il profondo e diventò così potente da diventare egli stesso una divinità. 

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L’invasione nel Sistema Solare da parte dell’Alveare

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Le battaglie dell’alveare continuavano e le loro flotte inseguirono il Viaggiatore fino al Sistema Solare dove Crota e la sua progenie colonizzarono la Luna, rimanendo in attesa fino a quando non invasero la Terra.

Il primo incontro tra l’Alveare e i Guardiani avvenne nel Lago Ardente dove, successivamente, vi fu uno scontro che verrà ricordati negli anni come Il Grande Disastro, dove migliaia e migliaia di guardiani perirono per mano di Crota, figlio di Oryx.

Tra i guardiani pronti per lottare contro l’alveare e vendicare i compagni deceduti vi erano 6 persone, i cui nomi spiccano maggiormente nella storia dell’umanità: Eris Morn, cacciatrice, Eriana-3, strega dell’ordine dei prassici, Sai Mota, cacciatrice, Vell Tarlowe, titano, Omar Agah, cacciatore e Toland l’Infranto, lo stregone esiliato.

Essi scesero nelle profondità della Bocca dell’Inferno, dove risiedeva il figlio di Oryx bramoso di morte e distruzione proprio come il padre.
I 6 guardiani si fecero strada lungo l’abisso, ma ad un certo punto sentirono le urla di Omnigul, potente Maliardia, nonché creatrice della Progenie di Crota, quindi consorte di Crota, ed iniziarono a perire per mano dell’alveare.

L’unica superstite fu Eris Morn che, però, riemerse dall’Abisso profondamente afflitta, sia internamente che fisicamente e perse la sua Luce per sempre.

Successivamente quindi Eris aiutò un gruppo di guardiani per scendere nell’Abisso e sconfiggere Crota, ma questa è un’altra storia che noi tutti ben conosciamo.

“Io continuerò a esistere per sempre. Io comprenderò tutto. Esiste solo una via, quella che ti crei. Ma puoi creartene più d’una.”

L’Alveare è l’incarnazione dell’Oscurità e l’esempio più concreto che si può avere della lotta contro il Bene e il Male. Non lottano per chissà quale scopo ma perchè devono, fa parte della loro natura, come se fossero nati per questo e venerano la distruzione come se fosse la loro unica ragione di vita.

La storia di questa razza è senza ombra di dubbio una delle più intriganti e belle del mondo di Destiny. Essa però non è ancora finita, Bungie ancora oggi continua a darci informazioni sull’Alveare. Ricordiamoci inoltre che Xivu Arath e Savathûn sono ancora là fuori a piede libero, che bramano fame di vendetta per il fratello deceduto. Lo scontro tra Guardiani e Alveare non finisice qui.

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Alberto Scuderi

Alberto Scuderi

Nato il 30 Marzo 2001, son cresciuto a pane e computer. Adesso sfrutto le mie conoscenze videoludiche per fingermi un giornalista sperando un giorno di poterne fare un lavoro.

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