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Star Wars Holiday Special: il peggior film della saga

Per vostra sfortuna la Disney non c’entra

Di Star Wars tutti parlano. Chi nel bene e chi nel male. Chi pensa che la saga si sia rovinata con la Disney, chi pensa che si sia rovinata con la trilogia prequel e chi pensa che sia un’ottima saga sci-fi memorabile. Ma c’è un fattore che accomuna tutti i fan: questo film.

Stiamo parlando di un film noto a molteplici fan della saga, talmente noto da essere stato oggetto di scherno da molteplici figure dell’Internet e dal principe dei nerd stesso: Weird Al” Yankovic. Quest’uomo, nel suo video “White & Nerdy” (parodia di “Ridin’ Dirty” di Chamillionaire) mostra per un breve momento una copia pirata di questo film (con tanto di copertina disegnata a mano). Il film è nientemeno che “The Star Wars Holiday Special“, noto come “Lo Speciale Natalizio di Star Wars” (sebbene di Natale non ci sia nulla).

Questo film è stato trasmesso una sola volta il 17 Novembre del 1978 sulla CBS alle ore 20 (giusto in tempo per rovinarsi la cena), in Canada lo stesso giorno alle ore 19 su CTV (l’equivalente Canadese della Rai, per intenderci) e successivamente, il 1 gennaio del 1980 su TF1 (la versione Francese della Rai, per capirci) alle 14 (giusto in tempo per rovinarsi il pranzo) in versione ridotta a 1 ora e 12 minuti. Avete capito bene, la versione di 1 ora e 12 è RIDOTTA e la versione integrale è di 1 ora e 37 minuti.

Produzione

Cominciamo col dire che questo film ha avuto una produzione abbastanza travagliata: il successo di Guerre Stellari spinse la 20th Century Fox (detentrice dei diritti all’epoca) a chiedere a Lucas uno spin-off (prima che divenissero usanza comune nella saga) a tema festivo. Lucas, che in precedenza aveva rifiutato molteplici spin-off, apprezzò l’idea di quest’ultimo e cominciò a delineare un concetto con i produttori nel maggio del 1978. Il filo conduttore, Chewbecca che doveva tornare a casa per il Life Day (che si festeggerebbe il 17 novembre), venne realizzato da lui stesso, e supervisionò il segmento animato. Ma fece solo questo visto che era impegnato sul set de “L’Impero Colpisce Ancora“. E visto che “Quando il gatto non c’è, i topi ballano” i produttori, Ken e Mitzie Welch, intervennero sul copione di Lucas lasciando intatto soltanto il soggetto. Cinque bozze, svariate aggiunte e sottrazioni e sei mesi dopo, completarono il copione.

C’è altro?

Ma ciò era solo la punta dell’iceberg. Questo speciale aveva un budget di un milione di dollari, ai tempi una cifra elevata per un prodotto televisivo. Il regista doveva essere David Acomba, amico di Lucas che conosceva il suo stile, ma dopo una scena fu licenziato per divergenze creative (come Jerome Robbins, ma non è stato fortunato come lui). Venne assunto Steve Binder che però non conosceva nulla di Guerre Stellari o dei lavori di Lucas. La ciliegina sulla torta? Il film venne allungato per inserire più messaggi pubblicitari.

Questo film non ha mai visto un rilascio ufficiale in nessun tipo di formato, nemmeno il Betamax. Però si trova su YouTube grazie alle registrazioni di qualche appassionato, talvolta anche con le pubblicità incluse. George Lucas detesta questo film (al punto di aver ammesso di voler distruggere le copie con un martello, se avesse tempo), Mark Hamill non era convinto sin dal principio, Carrie Fisher non voleva essere lì (non abbiamo testimonianze più dettagliate, purtroppo) e Harrison Ford nega l’esistenza di questo film.

Quando l’uomo che ha creato esseri abominevoli come Jar Jar Binks si vergogna dell’esistenza di questo film, non è un buon segno.

Trama

Introduzione

Vediamo Ian Solo e Chewbecca che vengono inseguiti dagli Star Destroyer dell’impero e che parlano del fatto che tra non molto Chewbe tornerà sul suo pianeta per festeggiare il “Giorno di Vita” (non potevano essere più generici di così).

Ma l’azione viene crudelmente interrotta per i titoli di testa dove vediamo scorrere i personaggi classici (Luke, Ian Solo, Leila, D3BO, Chewbecca, C1-P8 e Dart Fener), dei personaggi nuovi quali la famiglia di Chewbacca: Malla, la moglie, Itchy, il padre, (si chiama Itchy. Pruriginoso. Si vede che c’erano degli incompetenti addetti alla scrittura?) e Lumpy, il figlio e le guest star del film tra le quali citiamo Bea Arthur (per la gioia di Deadpool), Art Carney, Diahann Carroll, i Jefferson Starship (nota band rock americana con una storia di nomi troppo complessa da spiegare qui) e Harvey Korman, noto per aver partecipato ad alcuni film di Mel Brooks ma, per ironia della sorte, non in Balle Spaziali.

Atto I – La Minaccia Muggente

E subito dopo questa carrellata veniamo catapultati in “una punizione orrenda da girone dantesco” citando Fantozzi: Muggiti, bramiti e ruggiti con pochissimi momenti di tregua. Su Internet potete trovare compilation di oggetti che suonano come Chewbecca. Mettete quella compilation in loop per 1 ora circa. Praticamente avete composto il 90% del film. Non stiamo scherzando. “Ma ci saranno sottotitoli?” Se ci fossero stati, una persona sana avrebbe mutato il film e li avrebbe letti senza suoni fastidiosi in mezzo, ma purtroppo…non ci sono. Se Cesare Beccaria fosse stato vivo ai tempi avrebbe messo questo film nel suo saggio “Dei Delitti e Delle Pene”, sicuro.

Lumpy si mette a guardare uno spettacolo di acrobati circensi in tute attillate, probabilmente il Cirque du Soleil intergalattico, che compare, fa il suo numero, e poi scompare senza più ritornare nel film. Ma questo turbinio di versi e di nonsense viene interrotto da una video-chiamata effettuata a Luke e C1-P8 da parte di Malla e Itchy. Questi sono preoccupati perché Chewbe non è ancora arrivato. Luke dice loro che non sa cosa succede, ma aggiunge di non preoccuparsi poiché, conoscendoli, si saranno fermati da qualche parte.

Successivamente Malla chiama un commerciante chiamato Saun Dann (interpretato da Art Carney), impegnato con una guardia imperiale in quel momento, e questi gli fa capire che Ian e Chewbe stanno tornando. Questa scena però è allungata dal fatto che il dialogo tra Saun Dann e la guardia imperiale duri almeno cinque minuti buoni.

Atto II – L’Attacco degli Orrori

E a seguire troviamo forse una delle scene più famose, lunghe e la scena che fa venire voglia allo spettatore di scavarsi i polsi con un cucchiaino: Una parodia aliena di Julia Child (cuoca statunitense nota in televisione) fatta da Harvey Korman chiamata Gormaanda. Questa, con una capigliatura tipo matrigna di Cenerentola e quattro braccia, mostra come fare un arrosto di Bantha. Non entriamo nei dettagli della scena poiché veramente ripetitiva e poco divertente, ma in compenso vi possiamo dire gli ingredienti della pentola per invitare qualche lettore appassionato di cucina a provarci:

Filetto di manzo, patate a fette, sedano, patate messicane, prezzemolo, foglie d’alloro, ceci, ravanelli, zenzero, acqua, cranberry e olio da cucina.

Questo turbinio di emozioni viene interrotto, grazie a Dio, da una scena di Ian Solo e Chewbe che sfuggono a dei caccia TIE dell’impero…peccato che la scena duri un minuto.

Veniamo poi introdotti ad una delle scene più famose e forse più disturbanti del film: Saun Dann arriva a casa degli Wookie e da a questi vari regali, tra cui un visore VR per Itchy (che sembra un casco asciugacapelli più che un visore VR). Veniamo trasportati nella visione VR e troviamo…un’umana che fa un monologo stravagante e bizzarro al wookie anziano, interpretata da Diahann Carroll, ricordandogli che è una sua fantasia e che canta una canzone. Tutto ciò condito con espressioni decisamente equivocabili del wookie. E questa scena dura quasi 7 minuti. 7 MINUTI.

Tutto ciò viene interrotto, grazie a Dio, da una scena dove vediamo Leia e D3BO che vengono chiamati da Malla che li avvisa del fatto che Ian e Chewbe non sono tornati. Tra l’altro questo è l’unico momento dove i bramiti vengono effettivamente tradotti da D3BO. Peccato che duri 2 minuti scarsi.

Atto III – La Vendetta dei Filler

Chewbe e Ian atterrano sul pianeta Kashyyyk, finalmente. Vuol dire che il film è finito? Magari, siamo solo alla prima MEZZ’ORA DI FILM. Difatti quando Lumpy corre ad aprire, sentendo il suono del Millennium Falcon, tutto il gruppetto si ritrova accolto da degli stormtrooper e delle guardie imperiali. Questi cominciano una perquisizione dell’appartamento e Saun Dann prova a distrarre una delle guardie con un apparecchio che trasmette una proiezione di una rock band, i Jefferson Starship, che cantano la canzone Light the Sky On Fire. Per intero. 5 minuti di scena dove la guardia imperiale non fa altro che guardare un video.

Per tenere impegnato Lumpy, Malla gli mostra un cartone animato. E qui non possiamo lamentarci poiché è l’unica scena bella di tutto questo special. Questo segmento è stato creato da Nelvana, uno studio canadese che può vantare, oltre alla realizzazione dell’unico segmento supervisionato da Lucas, pure alcuni cartoni come quelli degli Ewok, quello di Ace Ventura e il cartone di Beetlejuice.

Certo, la qualità non è eccelsa (il design dei personaggi è abbastanza strano, D3BO sbatte le “palpebre” e Ian sembra una caricatura di Richard Gere), ma viene ricordato principalmente per la prima apparizione ASSOLUTA di Boba Fett, il personaggio più adorato dei fan (Anche se, tecnicamente, la prima era ad una parata nel 24 settembre del 1978, poche settimane prima del film). Ah, ricordate quando abbiamo detto che ci sarebbe stato Dart Fener? Beh…è presente qui…per 3 linee di dialogo. Spero che ne sia valsa la pena, signor Earl Jones. Almeno il suo ruolo come voce della CNN, nonostante abbia detto solo 4 parole, è stato più dignitoso.

Tutta questa sequenza animata dura 10 minuti e grazie a questo segmento arriviamo FINALMENTE all’agognata ora di visione dello speciale. Il lato brutto è che c’è ancora film.

Atto IV: Una Nuova Tortura

E come allungare il brodo? Magari con 5. INTERMINABILI. MINUTI. DI. TUTORIAL. Non stiamo scherzando, c’è un video di istruzioni su come montare un trasmettitore che viene spiegato PUNTO PER PUNTO da Harvey Korman nelle vesti di un istruttore androide difettoso. Poi magari passeranno al resto della “storia”? Purtroppo NO: Ci viene propinato uno speciale sulla “Vita su Tatooine“. Qui seguiamo le vicende di una barista di nome Ackmena, interpretata da Bea Arthur, che gestisce un bar che sta per essere chiuso dall’Impero per via di un coprifuoco. Troviamo pure Harvey Korman nelle vesti di un alieno che beve dai capelli (Non è uno scherzo) e che pare abbia un debole per Ackmena.

Curiosamente qui troviamo pure Greedo (allora ha veramente sparato per primo. O forse era solo uno della sua specie, ma quante possibilità ci sono di vederne due diversi in un bar a Tatooine?) e Figrin D’An e i Modal Nodes, noti anche come “Cantina Band” (ora sapete qualcosa di più su Star Wars, ringraziateci).

Questo segmento di 13 MINUTI si conclude con un segmento musicale di Bea Arthur che da l’addio agli avventori del bar. Le guardie imperiali e gli stormtrooper ricevono un messaggio di tornare alla base, ma in realtà è solo un messaggio di Lumpy mandato attraverso il trasmettitore (regalatogli da Saun Dann). Le guardie imperiali lo scoprono e fanno per catturarli quando FINALMENTE arrivano Chewbe e Ian solo per salvare la situazione.

Dopo che le guardie imperiali sono state messe fuori gioco (anche se, tecnicamente, uno stormtrooper si mette fuori gioco da sé inciampando sulla sua pistola), finalmente Chewbe può festeggiare il Life Day. Il film è finalmente finito? No, manca ancora un quarto d’ora circa. Però siamo vicini alla fine. Preparate lo spumante…o i tappi per le orecchie.

Atto V: Il Latrato Colpisce Ancora

Dopo una “latrante” riunione di famiglia wookie, il Grand Moff Tarkin chiama la casa per sapere informazioni sulla pattuglia inviata, ma Saun Dann lo richiama illudendolo sul fatto che la pattuglia è fuggita verso le colline. La famiglia di Chewie ringrazia l’amico per l’aiuto e si prepara alla celebrazione.

Questi si teletrasportano in una grotta piena zeppa di altri della loro specie e qui conviene mettersi i tappi per le orecchie visto che è UN CONTINUO SUSSEGUIRSI DI BRAMITI (e grazie a Dio non cominciano a cantare Jingle Bells o altre canzoni natalizie altrimenti avrebbe creato nient’altro che dolore). Ma finalmente si vede la dirittura d’arrivo: Leia, Ian e Luke arrivano pure loro per festeggiare il Life Day assieme ai loro amici.

Però questa non è priva di insidie: Dopo un discorso di Leia su questo giorno (forse l’unico rimando alle festività dell’intero film visto che sembra un discorso fatto apposta per Natale), questa comincia a cantare una canzone su questa festività sulle note del tema principale di Star Wars. Qui Carrie Fisher fa un ottimo lavoro, ma…dopo 1 ora, 31 minuti e 10 secondi di film fa venire solo la voglia di sbattersi ripetutamente il primo oggetto che capita a tiro sulla faccia. Ma per fortuna dura ben poco: Solo 1 minuto e 31 secondi.

Finisce qui? Ancora no, ma siamo lì. Ci viene proposta una carrellata di sequenze da “Una Nuova Speranza” che…fanno solo venir voglia di guardare il film, non danno l’idea di “I bei momenti passati insieme” come dovrebbe intendere lo speciale. Il film finisce FINALMENTE con Chewie e famiglia che si preparano alla cena tipica.

Per concludere…se decideste di guardare questo film (per ragioni che ignoriamo)…vi lasciamo qui sotto dei link (purtroppo non si trova su Netflix o su altre piattaforme di streaming legale). Ma se volete essere VERAMENTE masochisti…vi lasciamo anche la versione con i break pubblicitari.

Film Originale su Archive.org

E qui sotto la versione CON gli annunci su YouTube:

Buona fortuna e che la forza sia con voi. 

 

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Mario Sacchi

Mario Sacchi

Nato nel '96, questo baldo giovane passa il giorno e la notte alla ricerca di notizie su film, serie tv e anime. Nel tempo libero posta amenità sui suoi social.

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