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Fire Challenge: l’ennesima follia nata su Youtube

Semplice ricerca di consenso, voglia di fama, desiderio di avere più follower sui social. Qualunque sia la ragione della Fire Challenge, le sue conseguenze continuano a colpire i giovani che la seguono. Negli ultimi giorni in particolare, USA e UK hanno visto un innalzamento nel numero di ragazzi presenti negli ospedali a causa di ustioni, come riportato dal The Sun che allega all’articolo una gallery che abbiamo preferito non riportare, oltre all’annuncio pubblico fatto dalla National Health Service.

Ma da dove è partita questa moda?

Il punto zero

La sfida è stata proposta nel 2012 dallo youtuber 1BlazinEagle1, e consiste nello spargersi sul corpo un liquido infiammabile, per poi darsi fuoco mentre si viene filmati. Il primo video postato dall’utente precedentemente nominato raccolse molto rapidamente oltre 100.000 visual, per poi essere rimosso.

La persona colpita più duramente fu una dodicenne di Detroit che, imitando 1BlazinEagle1, si ustionò irreversibilmente il 49% del corpo. Questo fu l’evento che scatenò media, dottori, medici e vigili del fuoco nel 2014 contro la Fire Challenge.

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Huffington Post e Washington Post attaccarono subito non solo lo youtuber, ma anche la piattaforma stessa che, oltre a questo video, permette la pubblicazione di altre sfide simili in grado di diventare trend e, dunque, di essere imitate.

Quali sono i rischi?

Ovviamente i risultati immediati di questo atto folle sono ustioni di primo e secondo grado e danni ai polmoni in caso di inalazione dell’aria eccessivamente calda. Un ulteriore pericolo può essere causato dal panico dei partecipanti che li porta a correre via senza prima spegnere le fiamme, alimentandole ulteriormente e permettendo loro di propagarsi.

L’ennesimo gesto virale, questa Fire Challenge, che porta molti ragazzi a rischiare la propria vita. A volte si riesce a cavarsela con degli sfregi, ma in certi casi sono necessari trattamenti di supporto vitale. Tutto questo per cinque minuti di celebrità.

L’appello, dettato dal buon senso e non solo, è quello di sensibilizzare soprattuto i piu’ piccoli su quelle “challenge” che viste sullo schermo del cellulare appaiono divertenti ed innoque ma possono rivelarsi fatali.

TheSun
TeenVogue
NHS

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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