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Carte smart VS banche tradizionali, cosa conviene?

Tutti noi, prima o poi, ci troviamo di fronte all’esigenza di aprire un conto corrente, che sia per accreditare i primi stipendi o per compiere alcune azioni particolari. È infatti impensabile andare avanti per sempre solo ed esclusivamente con i contanti o con carte ricaricabili estremamente limitate, soprattutto in un periodo come quello attuale in cui si punta a digitalizzare persino i pagamenti. L’arrivo di Apple Pay prima, e di Samsung Pay e Google Pay poi, ha dato un’ulteriore spinta a questo processo, a cui i vari istituti stanno pian piano provando ad adattarsi.

Negli ultimi tempi però, c’è anche un altro elemento da considerare: l’arrivo di alcune carte smart che puntano a fare concorrenza a quelle tradizionali. Questi prodotti stanno prendendo piede, ma ci sono ancora diversi dubbi a riguardo: funzionano o sono una fregatura? Vale la pena farne una? Possono sostituire a tutti gli effetti un conto tradizionale?
In questo articolo proveremo ad analizzare la situazione e a rispondere a queste domande.

Conti e carte tradizionali

Si tratta della soluzione più classica, quella più utilizzata da tutti. D’altronde, quando si è alle prime armi, si tende a chiedere aiuto ai propri genitori, e affidarsi a una banca o alle Poste è il primo consiglio che si riceve. Spesso, inoltre, questi istituti cercano di attirare soprattutto studenti e giovani, proponendo conti e strumenti gratuiti a loro dedicati. Nel mercato sono presenti troppi prodotti di questo tipo per analizzarli tutti singolarmente, quindi cercheremo di mettere in risalto gli aspetti principali comuni più o meno a tutti.

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Costi di mantenimento del conto

Mettiamo subito in chiaro questo aspetto: un conto corrente costa. Ogni banca può offrire agevolazioni di diverso genere, ma in generale aprire un conto corrente costa. Le prime spese da considerare sono:

  • Canone periodico: mantenere il conto comporta il pagamento di un canone mensile, trimestrale o semestrale.
  • Commissioni per operazioni: ogni operazione ha delle commissioni, cioè una piccola somma da pagare.

Non sono le uniche, ma analizzarle tutte sarebbe troppo lungo, quindi vi rimando ai siti web delle singole banche. Un’osservazione, però, va fatta in caso di viaggi all’estero: fuori dall’Italia le commissioni per prelievi e pagamenti possono aumentare e incidere sulle nostre spese.
Alcuni istituti di credito offrono conti gratuiti a giovani e studenti, ma una volta conseguita la laurea o superata una certa età si è costretti a passare ai “classici” conti a pagamento.
Giusto per darvi un’idea, secondo la Banca d’Italia nel 2016 la spesa media di gestione dei conti correnti è stata di 77,60€, circa 1,10€ in più rispetto all’anno precedente.

Filiali sparse sul territorio

Ogni banca ha delle filiali fisiche sparse sul territorio. Gli istituti più grandi hanno sedi in tutta Italia, altri solo in qualche provincia, dipende da quelli a cui ci si affida. Il punto è questo: avere delle filiali fisiche significa avere dei punti di riferimento. Se avete bisogno di assistenza, di fare un deposito o altro, sapete di poter contare su una filiale con dei dipendenti qualificati.
Ormai è possibile risolvere quasi tutti i problemi con una ricerca online, ma avere vicino a sé delle persone competenti è sicuramente un gran vantaggio, soprattutto se parliamo di temi così delicati.

Carte smart

Le carte smart sono un prodotto estremamente interessante che sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. Si tratta di veri e propri conti correnti attivabili online e gestibili completamente da smartphone. Come prevedibile, però, c’è molto scetticismo a riguardo: la paura delle truffe online e il fatto che ci siano dei soldi in ballo portano molte persone a non richiedere queste carte.
Ora proveremo ad analizzarle meglio per chiarire dubbi e incertezze.

Zero costi

Il primo aspetto che salta all’occhio – e che fa insospettire molte persone – è l’assenza di costi. Queste carte, infatti, non prevedono né un canone mensile né commissioni per le varie operazioni, nemmeno all’estero. E anzi, spesso i conti in questione offrono dei bonus di benvenuto abbastanza allettanti, di cui parleremo dopo.
Ma davvero questi conti non prevedono costi? La risposta è sì, potete stare tranquilli. Ognuno di questi conti, infatti, viene proposto in almeno due versioni: una gratuita, con alcune limitazioni, e una che prevede un canone mensile, ma con qualche opzione in più. Se vi interessa la versione free però – che va bene per gran parte dell’utenza – non dovete preoccuparvi: questa è realmente gratuita e non prevede costi di alcun genere. Non vi ritroverete quindi addebiti misteriosi o sorprese simili; le uniche uscite saranno i vostri pagamenti.

Bonus di benvenuto senza obblighi

Anche il bonus di benvenuto non nasconde nessuna truffa. Spesso si teme che, dopo averlo ricevuto, sorgano obblighi di qualche tipo, ma non è così. Vediamo di chiarire bene la questione con un esempio: Hype e N26 offrono un bonus di 10€ se si apre il conto su invito di un amico. Perchè una banca dovrebbe regalarvi 10€ così dal nulla? Sarebbe lecito aspettarsi che si celi qualche obbligo, come accreditare lo stipendio, oppure depositare un importo minimo. E invece no, niente di tutto questo. Il motivo è molto semplice: questi istituti devono scontrarsi con le banche tradizionali, che sono dei competitor molto ostici. La soluzione più semplice, quindi, è offrire dei bonus di benvenuto estremamente vantaggiosi per indurre le persone ad aprire un conto. Una volta aperto, gli utenti sarebbero spinti a usarlo, e questi istituti avrebbero guadagnato un cliente. Se non esistessero bonus del genere, quante persone aprirebbero un conto online di loro spontanea volontà? Decisamente poche.
Se volete, quindi, è semplicemente una questione di marketing e incentivi. Il tutto va a vantaggio dell’utente finale, quindi non siate timorosi e approfittatene pure.

A chi sto dando i miei soldi?

Una delle prime domande che tutti si pongono quando si parla di carte smart è la seguente: “A chi sto dando i miei soldi?”. Una banca dà un’idea di affidabilità, questi conti invece – almeno a prima vista – possono lasciare qualche dubbio a riguardo. Anche in questo caso però potete stare tranquilli: le carte, infatti, si appoggiano a delle banche tradizionali. BuddyBank, per esempio, è un conto corrente di UniCredit, mentre Hype appartiene al gruppo Banca Sella.
Niente paura sotto questo punto di vista dunque: queste carte altro non sono che prodotti di banche tradizionali, e quindi i vostri soldi sono al sicuro.

Perchè possono essere utili?

Dopo aver appurato che le carte smart non sono una truffa, vediamo per quali motivi potrebbe essere utile richiederne una.
Per prima cosa, come già detto, sono gratuite. È possibile aprire uno di questi conti anche solo per sfizio, senza mai usarlo dopo – e magari intascare il bonus di benvenuto.
Questi prodotti, inoltre, sono molto utili in caso di viaggi: consentono, infatti, di prelevare senza commissioni da ogni ATM in zona Euro, e lo stesso vale per i pagamenti. In ogni caso, per informazioni più precise vi conviene consultare il sito della vostra carta.
La parte più interessante, però, è un’altra: questi conti sono completamente gestibili da smartphone. Ognuno di essi, infatti, è collegato a un’applicazione che permette di controllarli in tutto e per tutto: si può bloccare o sbloccare la carta a proprio piacimento, oppure abilitare/disabilitare solamente i pagamenti online o i prelievi da ATM. Insomma, massima personalizzazione e sicurezza.
Un altro punto a favore è la compatibilità con i sistemi di pagamento digitali come Apple Pay e Google Pay. Questo, in sostanza, significa che potrete collegare le carte ai vostri account e pagare tramite smartphone o smartwatch, anche lasciando la carta fisica a casa.

Insomma, si tratta di strumenti estremamente utili e versatili. L’unico neo è legato alla difficoltà di ricarica: questi conti possono essere ricaricati nelle filiali di riferimento – che a volte sono quasi “introvabili” – o tramite bonifico. In alcuni casi (come Hype) è possibile collegare delle carte prepagate al proprio conto e ricaricare tramite esse, ma non sono previste soluzioni come la ricarica in edicola.

Qual è la soluzione migliore?

Ora che sappiamo più o meno tutte le differenze tra le banche tradizionali e le carte smart, proviamo a rispondere a questa domanda: qual è la soluzione migliore?
A mio parere, nonostante tutto, non si può ancora prescindere da un conto corrente tradizionale. La comodità e l’affidabilità delle filiali fisiche sono aspetti troppo importanti, soprattutto quando si tratta di accreditare gli stipendi – senza contare prestiti e altri servizi.

Le carte smart, però, sono un ottimo strumento complementare. Sono perfette da utilizzare come carte prepagate per gli acquisti online o per i viaggi, ed essendo dei veri e propri conti correnti, dispongono di funzioni che possono tornare molto utili. Finchè non si lavora – e non è quindi necessario gestire cifre importanti – queste carte possono essere usate senza problemi anche come conto principale. Insomma, sono molto adatte ai ragazzi che necessitano di un conto corrente, ma che non hanno esigenze particolari. Se si dovesse superare il problema della difficoltà della ricarica, sarebbero il prodotto bancario definitivo per i giovani.

E voi, cosa ne pensate delle carte smart? Avete intenzione di richiederne una o siete ancora scettici? Fatecelo sapere con un commento.

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