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SBK Team Manager 2018, la recensione: il manageriale mobile tutto italiano

Il manageriale sposa il mondo delle superbike, come si comporta su smartphone?

Di tutto il panorama di giochi mobile, un genere che a parer nostro riesce a dare il meglio è sicuramente quello dei manageriali. Questo solco riesce a intrattenere il giocatore in qualsiasi situazione, senza essere troppo pesante a livello manuale e favorendo la portabilità grazie a sessioni mediamente brevi. Recensire un gioco come questo, creato per giunta in Italia, ci rende particolarmente orgogliosi.
Con SBK Team Manager, Digital Tales propone un manageriale a tema Superbike per smartphone, il quale promette di arricchire ancor di più il panorama del genere.

SBK Team Manager ci accoglie con un paio di splash page forse un po’ troppo lunghe, seguite dal menù principale. Da qui potremo cominciare la nostra carriera come dirigente di un team di Superbike. La creazione della squadra parte ovviamente dalla scelta del nome, del logo, dalla creazione della livrea e della moto su cui essa si mostrerà. Queste scelte, nostro malgrado, sono forse troppo limitate e minano la creazione di una personalità vera e propria.
Una volta terminata la creazione della squadra, passeremo all’edificio principale, formato da garage e hospitality, dal quale potremo dirigere al meglio il nostro team.

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Meccaniche manageriali

Una volta terminati i primi convenevoli, partiamo subito con la prima gara che vedrà il nostro debutto. Il weekend di gara inizia con le prove libere, le quali ci aiuteranno a capire come migliorare la moto e il suo assetto. Il minigioco che ci permette di fare ciò, dando la priorità a certi elementi della formula, è molto semplice e intuitivo. Finite le prime 3 prove libere arriviamo alla fatidica superpole, la quale decreterà la nostra posizione di partenza nella gara. Anche qua troviamo un minigioco che ci permetterà, in caso di successo, di ottenere un piazzamento migliore.

Il weekend di gara arriva finalmente alla Domenica, e il nostro pilota potrà finalmente dimostrare la sua abilità. Da qui in poi, l’esperienza diventa molto passiva, e si limita a dare potenziamenti alla moto oppure a dare il via libera per gli eventuali pit stop. Nota negativa sulla durata della gara, forse fin troppo lunga anche a regimi di velocità 8x, il massimo.

Il lavoro del manager

Il nostro compito da capo di scuderia ovviamente non si limita al weekend di gara, ma si espande a tutti i momenti di buco. La gestione della scuderia, della moto, dei contratti e del hospitality, infatti, dovrà essere fatta interamente da noi. Dunque, spetterà a noi il compito di far quadrare i conti e di far evolvere nel miglior modo possibile la nostra squadra. Ovviamente, la sezione dei contratti dei nostri piloti e meccanici rappresenta la parte più importante da gestire: per accaparrarci il miglior organico dovremo studiare le caratteristiche di ogni componente. Una volta scelto, potremo metterlo sotto contratto in modo istantaneo o trattare sul prezzo.

Una nota negativa va proprio alla contrattazione, che viene fatta senza alcun tipo di valore indicativo della pazienza e che in caso di fallimento farà scomparire completamente il potenziale membro dello staff. Con l’avanzare della nostra carriera, potremo ottenere anche la fama necessaria per costruire pezzi fondamentali della scuderia come uffici o potenziamenti del hospitality, o l’acquisizione di una seconda squadra che andrà ad affiancare quella principale.

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Il versante tecnico 

Uno degli aspetti negativi del titolo è sicuramente il comparto grafico, che non riesce a convincere a partire dai menù. Questa carenza si nota sin da subito, da menù anacronistici e coordinati da animazioni appena sufficienti. Questa mancanza di una interfaccia accattivante, accompagna l’utente durante tutto il gioco: schermate di caricamento, statistiche e risultati, danno la sensazione di giocare a un prodotto forse fin troppo spartano. Anche la grafica tridimensionale delle gare non soddisfa appieno, a causa della qualità degli elementi che la compongono.

Texture dei piloti scarse, animazioni legnose e un’assenza totale di un sistema d’illuminazione valido ci ha fatto desistere dall’utilizzare questa modalità visiva, ripiegando sulla classica modalità con vista dall’alto. Sottolineiamo anche l’assenza di un supporto con schermi con rapporti superiori al 16:9. La prova su un Samsung Galaxy S9 è infatti avvenuta con 2 bande nere a lato, e neppure tramite il Game Launcher è possibile ovviare al problema.
Ottima cosa l’ottimizzazione: il titolo sembra infatti molto parco di consumi e non riesce ad intiepidire il nostro telefono garantendogli un’autonomia piuttosto elevata.

In poche parole

SBK Team Manager entra nel mercato dei manageriali mobile mettendo al primo piano una modalità grafica 3d, oltre ad un’esperienza di gioco abbastanza profonda. Grafica 3d che però finisce per diventare uno dei punti deboli del gioco sin dall’inizio. Il giocatore, infatti, viene quasi più incoraggiato a seguire la gara dalla visuale strategica piuttosto che quella proposta dal team.
Indeboliscono l’offerta di gioco anche un comparto tecnico e visivo delle interfacce piuttosto anacronistico oltre ad un gestione manageriale forse non così tanto profonda come ci si aspetterebbe.
Nonostante ciò SBK Team Manager riesce a strapparvi indubbiamente qualche ora di divertimento nei tempi liberi della vostra giornata riuscendo così ad essere un mobile game convincente.

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Corrado Papucci

Corrado Papucci

Fruitore del mondo videoludico sin dalla nascita, il mio viaggio inizia partendo dalla versione freeware di Wolfenstein 3D e di Lemmings, passando per le mitiche PS2 e PS3 e le loro svariate perle , e termina ritornando ai cari e vecchi dispositivi dotati di mouse e tastiera. Un gran bel viaggio che spero possa continuare anche verso nuove direzioni e piattaforme. Possibilmente anche economicamente raggiungibili.

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