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Plagio: quando anche Sergio Leone è colpevole!

Ovvero: 5 film +1 che hanno copiato altri film

Il plagio non è mai una bella cosa. Si rischia pure una grossa perdita finanziaria in termini giudiziari e anche in termini di box office.Vi presentiamo una lista di film che “hanno preso spunto” da altre pellicole. E in mezzo c’è anche il mitico regista Sergio Leone.

Avatar

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L’opera più redditizia di James Cameron copia SPUDORATAMENTE da vari film sul filone del “visitatore straniero che attacca una tribù di nativi per le risorse”, un filone usato così tante volte che pure la Disney ha deciso di utilizzarlo nel film Pocahontas. Però dove Pocahontas aveva una colonna sonora con delle canzoni ben fatte, qui… solo degli effetti speciali belli. Forse Cameron ha preso ispirazione da Sergio Leone.

Tutto Molto Bello

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Paolo Ruffini. Comico, conduttore televisivo, attore e regista. Tutte carriere che quest’uomo ha provato a fare nella vita fallendo miseramente. Nulla di personale Paolo, ci mancherebbe! Ma ti sei reso colpevole di aver condotto quello scempio di Colorado Cafe e questo non te lo possiamo davvero perdonare! Tra le altre cose, “Tutto Molto Bello” (dove il “bello” è presente solo nel titolo) ha preso fin troppo spunto da “Parto Col Folle” di Todd Phillips. Per fortuna questo film non ha avuto una risonanza su Internet pari al suo precedente “Fuga di Cervelli“, meno brutto rispetto a questo ma comunque terribile.

The Phantom

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Film quasi sconosciuto in Italia poiché giunto in home video, questo adattamento del 1996 del fumetto dell’Uomo Mascherato di Lee Falk, oltre ad essere un cinecomic di scarsa qualità per altri motivi tra cui un improponibile costume viola (l’ideale per mimetizzarsi quanto una pettorina catarifrangente di notte), è anche colpevole di essere praticamente identico al film “I Predatori dell’Arca Perduta“. Il fatto più curioso è che lo scrittore, Jeffrey Boam, ha scritto pure un altro film della saga di Indiana Jones: “Indiana Jones e L’Ultima Crociata“. Probabilmente Boam ha seguito le orme di Leone.

Unfriended

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Uno degli esempi per cui l’horror e l’Internet non dovrebbero unirsi in un connubio cinematografico. Dei tangheri vengono perseguitati via Skype da un’entità virtuale. Si scopre che questa entità è di una ragazza che è stata umiliata ad una festa e vuole vendicarsi di chi ha ripreso il fatto. Uno spirito vendicativo di una ragazza umiliata che si ritorce contro i suoi compagni… vi ricorda qualcosa, amanti del cinema dell’orrore? Ovviamente si: Carrie – Lo Sguardo di Satana. Ma se in Carrie i compagni erano segregati nell’auditorium, qui i poveri perseguitati non pensano minimamente a disconnettersi e chiudere il PC.

Disturbia

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Ti disturba? Beh, a me disturba che la trama di Disturbia sia la stessa di Hitchcock!” diceva Caparezza in “Christopher Plummer” estratto dal suo album “Il Sogno Eretico“. Basterebbe solo questo a riassumere il film, ma voglio continuare. Ne “La Finestra sul Cortile” il protagonista era costretto a restare in casa per via di una frattura alla gamba dovuta al lavoro, qui è perché è agli arresti domiciliari per aver picchiato un professore. Poi la trama prosegue praticamente in modo pedissequo all’originale, con la differenza di un paio di scene dove il protagonista ha a che fare con dei ragazzini che fanno scherzi e un’interesse romantico appena trasferitosi. Potrebbe essere considerato un remake, ma non c’è niente che indichi ciò. Un po’ come ha fatto Sergio Leone.

Ma Sergio Leone ha veramente plagiato qualcuno?

In un certo senso… sì!: Col suo film “Per Un Pugno di Dollari” Leone ha plagiato “La Sfida del Samurai” di Akira Kurosawa, mica un fesso qualunque.

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Ma spieghiamo per bene cosa è successo: Leone, per un motivo o per l’altro, non pagò i diritti di “La Sfida del Samurai“, quindi la vicenda venne portata in causa da Kurosawa e i suoi legali.

Kurosawa aveva ragione e la causa fu vinta… dalla Jolly Film. Si, avete capito bene. Nonostante Kurosawa avesse ragione la causa fu vinta dalla casa di produzione italiana poiché trovarono un racconto di Goldoni con una trama molto simile a quella del film di Kurosawa: “Arlecchino servitore di due padroni” e quindi la causa divenne un patteggiamento per la distribuzione da parte della Toho in Giappone, Taiwan e Corea del Sud con il 15% degli incassi in tutto il mondo.

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Mario Sacchi

Mario Sacchi

Nato nel '96, questo baldo giovane passa il giorno e la notte alla ricerca di notizie su film, serie tv e anime. Nel tempo libero posta amenità sui suoi social.

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