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Marvel: Panini in lotta con le edicole

Panini tramite un comunicato esclude le testate Marvel dalle edicole.

In questi giorni è polemica tra le edicole e Panini per quanto riguarda la distribuzione dei fumetti Marvel.

Riassumiamo la vicenda focalizzandoci sui punti salienti.

Il comunicato stampa di Panini

Marco Lupoi, direttore editoriale di Panini Comics, pubblica un lungo comunicato stampa dove annuncia le novità per quanto riguarda le varie testate Marvel in Italia.

Dopo una breve presentazione sul suo operato da direttore e sulla strada che ha preso la Marvel Comics negli ultimi anni, Lupoi dichiara:

 

“Qui in Panini Comics, […]  Da sempre ascoltiamo le vostre voci: via mail, alle fiere, sui social. Ascoltiamo le voci dei librai, degli edicolanti, degli addetti ai lavori.

Ascoltiamo anche le voci dei nostri commerciali, di chi analizza il mercato, di chi studia la “performance” di ogni singola uscita.

E abbiamo deciso di accompagnare il lancio della Marvel “rinnovata” rivedendo drasticamente alcuni aspetti del nostro metodo di lavoro. In primis, abbiamo sentito il bisogno di ripensare il numero delle testate regolari, riducendone leggermente il numero, ma soprattutto modificandone la struttura.”

 

Cosa significa?

In pratica alcune testate abbandoneranno il mercato italiano, mentre altre come già succede verranno accorpate assieme.

“Ecco, come regola cercheremo di presentare nelle collane regolari solo le testate principali, quelle più forti, mantenendo quanto più possibile il carattere monografico degli albi. Introdurremo un formato inedito in Italia (24 pagine più copertina) ma comune (e di successo) in Spagna, e quando ci saranno in un anno più di 12 uscite di un titolo, usciremo anche noi 14, 15 o 16 volte l’anno invece di proporre albi con foliazione maggiore.”

Lupoi, annuncia, che verranno ridotte in molti casi le pagine degli albi, portate a 24 rispetto alle (più classiche per il mercato italiano) 72 per gli albi con 3 storie, o 56 per quelli con 2 e mezzo.
Già in passato Panini aveva effettuato una riduzione delle pagine per alcune delle sue uscite.  Le  pagine vennero portate a 48 (accorpando quindi due albi) e il prezzo venne ridotto lievemente.

 

Marco Lupoi

Marco Lupoi , Direttore Commerciale di Panini Comics

La scelta della distribuzione

A far realmente discutere e inasprire i toni tra Edicole e la casa editrice modenese è questa parte del comunicato:

“I titoli slegati dalla continuity li presenteremo in volumetti brossurati in vendita esclusivamente nelle fumetterie, e quelli dal taglio più autoriale continueranno come prima a uscire in cartonato nelle nostre collane per libreria, che tanto successo hanno avuto di pubblico e di critica. Davanti al progressivo declino della distribuzione in edicola (un canale in cui il numero dei punti vendita cala di mese in mese), per gli albi regolari faremo affidamento sempre più sul canale delle fumetterie. Per la prima volta faremo alcune collane regolari spillate solo per quel circuito, e lanceremo iniziative promozionali dedicate. Allo stesso tempo, prenderemo un impegno su un tema che sta a cuore a molti rivenditori: tutte le storie presentate nelle serie regolari spillate non usciranno ristampate in volume prima di 12-18 mesi dalla loro prima edizione.”

 

Insomma, viene chiaramente espresso che si escluderebbero del tutto le edicole a favore delle fumetterie più o meno specializzate.

 

Albi in ritardo

Un altro punto spesso criticato da molti fan sono i lunghi tempi di di traduzione, soprattutto se si preannuncia un drastico taglio delle pagine.

Prima la scusa di avere più storie in un album era un palliativo per le lamentele sull’attesa rispetto all’uscita americana. Adesso la riduzione drastica delle pagine non aiuta la causa contro gli animi più critici.

Nel comunicato si evince chiaramente che sono ben consci della problematica tempistiche di traduzione:

“Un altro impegno che abbiamo preso, e i cui risultati pensiamo siano già visibili, sarà la riduzione del gap temporale tra le nostre uscite e quelle negli USA. Alcuni anni fa siamo passati dai nove mesi “storici” di distanza a sette, e già quello fu un cambiamento epocale. Ora abbiamo in mente quota cinque mesi, con la tentazione di arrivare alla distanza minima possibile anche da un punto di vista tecnico, ovvero quattro mesi. In un mondo sempre più interconnesso, in cui le notizie viaggiano istantaneamente, aspettare troppo a lungo per l’edizione in lingua di un fumetto americano ha ormai sempre meno senso, e per questo il processo di catch-up – sia pure con tutti i problemi organizzativi che comporta – è ormai ineluttabile.”

 

L’aumento dei prezzi

Altro punto dolente della dichiarazione è il presunto l’aumento dei prezzi di copertina unito alla diminuzione delle pagine dei vari albi.

Questa ipotesi non farebbe altro che rafforzare una tendenza già diffusa tra i fan dei comics, ovvero l’utilizzo di piattaforme digitali, legali o meno.

 

“Non sfuggirà ai più attenti, leggendo Anteprima, che questo rilancio è accompagnato da un ritocco dei prezzi di copertina. Non ci nascondiamo dietro a un dito: sappiamo che arriva a un anno dal precedente. L’aumento incessante dei costi è un elemento chiave che abbiamo tenuto in considerazione; è soprattutto però la crisi della distribuzione in edicola, e in generale dell’editoria, a spingerci in questa direzione, per mantenere dritta la barra della nostra ammiraglia e poter continuare a proporre quelli che per noi sono i migliori comics del mondo (a un prezzo per storia ancora molto inferiore rispetto a quello della loro controparte USA).”

 

La risposta del Sinagi

Il Sinagi, uno maggiori sindacati degli edicolanti, non ha tardato a rilasciare un comunicato estremamente critico per mano del suo Segretario  Giuseppe Marcicha.

“Abbiamo avuto la pessima idea di leggere l’editoriale intitolato con molta modestia “Messaggio alla nazione” nel quale tra altro, si motiva la scelta di abbandonare il canale edicola in favore delle fumetterie in quanto “ogni mese chiudono delle edicole ed il numero si riduce sempre più”.

La prima immagine che ci è balenata per la mente è quella dei topi che scappano da una nave che affonda. Ma una più attenta riflessione ha cancellato quella prima immagine.

Le edicole non sono una nave che affonda ma una struttura economica solida e con un futuro, per quanto in crisi come tutto il sistema editoriale.

Una struttura economica che, sin dal lontano aprile 1970 e passando dal rilancio del 1994, ha contribuito non poco a far crescere la vostra azienda fino a farla diventare il grande gruppo che è oggi.

Sempre una più attenta riflessione ci porta anche all’amara considerazione di come questo grande gruppo sia del tutto privo di quel senso industriale ed etico che ha contraddistinto gli imprenditori del passato, quelli veri.

Per quello che ci riguarda, schifati da un atteggiamento come quello che avete assunto, inviteremo, sin da subito, tutti gli edicolanti a favorire le vostre scelte consigliando ai clienti che richiederanno i vostri prodotti di rivolgersi presso una delle sempre più numerose fumetterie. Ci auguriamo solo che qualcuno, tra quelli di voi che assumono decisioni quali quelle annunciate, abbia ancora un pizzico di grano salis e umiltà e possa rivedere la scelta fatta chiedendo scusa a tutti gli edicolanti italiani, oltre a ringraziarli per quello che hanno fatto in tutti questi anni, anche se, personalmente, non credo abbiate il coraggio e la forza morale di farlo.”

Giuseppe Marchica

Giuseppe Marchica, Segretario nazionale del Sinagi

 

Le considerazioni secondo gli edicolanti

Secondo il Sinagi e gli edicolanti, la rete dell’edicola offre una capillarità della rete sul territorio nazionale senza pari.

Alcune zone, infatti, sono sprovviste di Fumetterie anche per decine e decine di chilometri.

La presenza di Capitan America & co è solo una parte del rapporto commerciale tra la casa modenese e le edicole, basti pensare alle varie figurine dei calciatori o ai manga che vengono distribuiti.

Consigliare ed esporre un altro prodotto rispetto a uno della Panini dovrebbe servire come leva per un dietrofront per la casa modenese.

 

La mossa commerciale di Panini

Con questa mossa commerciale Panini vuole specializzarsi, cercando di sfruttare al meglio il circuito delle fumetterie. Infatti, dati di vendita alla mano, la vendita delle varie testate risulta avvenire in minima parte nelle edicole. Tutto ciò dovrebbe quindi agevolare i clienti, vecchi e nuovi, cercando di fargli conoscere oltre ai loro albi preferiti, novità e testate a loro ignote.

 

E voi? che ne pensate? Diteci la vostra nei commenti.

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Gianmarco Vinciguerra

Gianmarco Vinciguerra

Giocatore di Ruolo incallito, Nerd di vecchio stampo .

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