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Fortnite per Android vale l’attesa? Prime impressioni sulla beta

Fortnite per Android finalmente in Beta, ma con diverse criticità

Fortnite per dispositivi Android stava quasi per diventare un meme, a causa del tempo che gli utenti hanno dovuto attendere. Dopo qualche giorno di rumor e leak, Samsung ha finalmente svelato il gioco, assieme ai suoi dispositivi privilegiati. Tuttavia, adesso che lo possiamo provare con le nostre mani, non siamo sicuri che questa attesa sia stata ripagata del tutto. Partiamo con le solite premesse per un gioco del genere, oltretutto su mobile: sappiamo perfettamente che uno smartphone non può essere un dispositivo comodo per giocare, sopratutto per via delle prestazioni. Tuttavia, i problemi che vi andremo ad elencare di seguito non sono dovuti soltanto al terminale utilizzato.

Non perdiamoci troppo in chiacchiere e iniziamo ad analizzare questa prima versione beta, fresca di pubblicazione, sul nostro Samsung Galaxy S9.

Download e accesso

Dopo l’installazione di un client provvisorio dal Galaxy Apps, incominciamo con l’installazione effettiva del gioco: 1.04GB. Una dimensione tutto sommato onesta e prevedibile. Finito il download dei dati, il titolo chiede se abbiamo un account Epic Games. Nel caso si dica di sì e ci si colleghi con esso, tutte le nostre skin, emote e progressi in generale verranno portati sulla nostra versione portatile.

Menù e i primi problemi

Dopo i caricamenti iniziali arriviamo finalmente alla lobby base che tutti conosciamo, in una versione confezionata per dispositivi mobili. I vari menù sono facilmente accessibili e permettono le stesse azioni che possiamo trovare su pc o su console. Anche le varie categorie di gioco: singolo, coppia, squadra, 50 V 50, Parco Giochi e tempesta stabile, sono tutte al loro posto.

Decidiamo come primo step di passare dalle impostazioni di gioco, abbastanza approfondite e che permettono una personalizzazione accurata di sensibilità, volumi di gioco, e impostazioni grafiche. Una volta arrivati al pannello dedicato, però, notiamo che l’impostazione più alta “Epico” è bloccata.

Fortnite Android

N.B. Abbiamo comunque impostato la risoluzione ad HD+ tramite le impostazioni del Game Launcher e impostato le performance del dispositivo a +5, il massimo, con l’intento di garantire prestazioni stabili sul dispositivo. In caso di risoluzioni superiori al 1480×720, il framerate è tuttavia veramente poco stabile e per questo abbiamo preferito l’HD+.

Prima partita e prestazioni in-game

Arriviamo però al cuore del titolo e partiamo subito con una partita in singolo, con comandi touch e mira automatica, oltre alla ovvia mira assistita. Quanto segue sarà un riassunto del primo impatto, ludico e audiovisivo, con Fortnite per Android.

Una volta sul bus di battaglia ci accorgiamo come la resa grafica non sia niente male, nonostante le ovvie limitazioni della piattaforma su cui stiamo giocando. Una scarsa resa delle texture e un anti-aliasing inesistente non intaccano troppo una grafica tutto sommato ottima.

Fortnite Android

Scegliamo quindi un punto dove atterrare e prendere le prime armi. La nostra scelta ricade sul magazzino poco lontano da Tomato Town, dove riusciamo ad armarci decentemente e a sfruttare un’occasione di stallo fra 2 avversari atterrati nello stesso luogo per portarci a casa 2 uccisioni. Lo shooting, con tutti gli aiuti attivi, è utilizzabile senza infamia e senza lode. Infatti, la presenza della mira assistita e automatica conferisce al gioco quel poco di sfida dovuta all’aggiustamento del tiro che siamo costretti ad effettuare negli scontri a fuoco. Il framerate, durante questa azioni abbastanza concitate, non è mai stato realmente stabile e durante le sparatorie abbiamo notato qualche freeze che avremmo preferito non vedere. Il sistema di movimento e di costruzione è uguale a quello già visto su iOs, quindi non lo approfondiremo in questo articolo.

Sono passati ormai 4 minuti, quando ci spostiamo a Tomato Town convinti di riuscire a scamparla di nuovo. Riusciamo nella distanza a intravedere un nemico, e notiamo sin da subito come le animazioni che lo muovono sono molto più approssimative di quelle che siamo soliti vedere. Riusciamo comunque ad ingaggiarlo con un fucile da caccia, anche se la mira con il touch screen non aiuta a calibrare perfettamente il tiro. I colpi, come era facilmente prevedibile, non raggiungono il bersaglio.

A differenza delle versione PC e Console – in cui si prediligono le sparatorie – il nostro avversario decide di ripiegare al posto di costruire delle coperture.

Fortnite Android

La Battaglia Reale è ormai iniziata da circa 5 minuti, quando ci prepariamo ad affrontare direttamente il nostro nemico. Poco prima di riuscire a tirar fuori il nostro fucile d’assalto, il dispositivo – che ha ormai raggiunto temperature ragguardevoli – comincia a non reggere più e in seguito al taglio delle frequenze su CPU e GPU, si ha un drop di frame abbastanza importante che causa la nostra prematura dipartita. Come avete ben capito, uno dei problemi che affligge questa versione Beta sono assolutamente le prestazioni; forse dovute al caldo estivo, forse dovute alle impostazioni bloccate al massimo, che non sono assolutamente ottimali.

Conclusioni

Dopo un’esperienza di alcune ore possiamo quindi tirare le conclusioni su questa tanto attesa versione per dispositivi Android. Le nostre considerazioni sul titolo di per sé sono tutto sommate buone, nonostante si noti come il software non sia per nulla ottimizzato a livello ludico. Il sistema di movimento e di shooting sono approssimativamente funzionanti, ma l’altra anima di Fortnite rimane quasi esclusa. Ovviamente stiamo parlando delle costruzioni, che rimangono quasi inutilizzate dai più, che in questo contesto prediligono un’azione più diretta. Il discorso cambia se si utilizza un pad, che però al momento non viene rilevato dal gioco anche se collegato al dispositivo.

Il vero problema di questa versione per telefoni con l’androide verde, sono le prestazioni. Su un terminale di fascia alta come S9, che monta lo stesso SOC del Note 9, presentato proprio assieme al gioco, quest’ultimo non si comporta in modo ottimale. Questo deve far preoccupare i possessori di telefoni comunque supportati, ma con specifiche sensibilmente minori. Sottolineiamo, però, che questa è una versione beta e che quindi i problemi che abbiamo riscontrato in questa sessione di test potrebbero essere risolti.

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Corrado Papucci

Corrado Papucci

Fruitore del mondo videoludico sin dalla nascita, il mio viaggio inizia partendo dalla versione freeware di Wolfenstein 3D e di Lemmings, passando per le mitiche PS2 e PS3 e le loro svariate perle , e termina ritornando ai cari e vecchi dispositivi dotati di mouse e tastiera. Un gran bel viaggio che spero possa continuare anche verso nuove direzioni e piattaforme. Possibilmente anche economicamente raggiungibili.

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