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Il Giappone sta per legalizzare i tornei eSports retribuiti

Il Giappone apre agli eSports

Le leggi giapponesi contro il gioco d’azzardo illegale sono sempre state molto restrittive; con ciò, anche gli eventi esportivi non sono mai stati organizzati in modo da prevedere premi in denaro. Il paese del sol levante sta quindi cercando di regolarizzare i tornei di eSports attraverso un programma di licenze che possa esentare alcuni giocatori dalle leggi contro il gioco d’azzardo. Il sito Bloomberg riporta che questo passo sia uno step importante per la competizione esportiva giapponese, sia per giocatori che per i publisher. Basti pensare che gli editori e i publisher giapponesi, tramite la vendita di biglietti, diritti di broadcasting, merchandising e pubblicità hanno riscontrato una remunerazione non indifferente tramite esportazione. Il Giappone, quindi, ne è sempre stato escluso.

Il programma per l’esenzione dalla legge prevede il rilascio di alcune licenze ad una dozzina di videogiocatori che si classificheranno in una buona posizione in tornei che si terranno nel fine settimana. I titoli per la concessione delle licenze sono i seguenti: Pro Evolution Soccer 2018; Call of Duty: WWII; Street Fighter V: Arcade Edition e Tekken 7 , insieme ai giochi per smartphone Puzzle & Dragons e Monster Strike. Gli atleti che conquisteranno le licenze potranno gareggiare e venire retribuiti.

eSports

Lo scorso anno i legislatori hanno costituito una coalizione esentasse – chiamata JeSU, per gestire le questioni relative all’industria degli sport giapponesi – dopo aver ricordato che i videogiochi competitivi potrebbero essere presenti nei futuri eventi olimpici. Il vicepresidente di JeSU, Hirozaku Hamamura, ha commentato la vicenda

Questo è il primo grande passo. Quello che è veramente importante per il movimento degli sport è se i nostri giocatori possono diventare delle stelle. E penso che stia arrivando il momento.

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