Dr Commodore
LIVE

Jurassic World: The Fallen Kingdom- Quando toccare il fondo non è abbastanza [NO SPOILER]

Jurassic World: The Fallen Kingdom è forse una delle esperienze cinematografiche più devastanti degli ultimi anni, e non in senso positivo.

Esco dalla sala ridendo in modo isterico, dopo aver letteralmente urlato un liberatorio “Ma vaff******!” allo schermo (seguito da applausi degli altri presenti in sala) al termine della scena post credit più inutile che abbia mai visto.

Un pensiero mi martella il cervello mentre, chiacchierando con altri presenti alla proiezione, mi avvio verso la metropolitana per tornare a casaDevo sul serio recensire questa roba?”. 

 Mezz’ora dopo, rientrato a casa, capisco che sì, devo farlo, se non altro per avvertire le persone di cosa è questa pellicola, metterle in guardia da quelli che, a conti fatti, sono 125 minuti di dito medio allo spettatore.

Ma andiamo con ordine, questo è ciò che riporta Wikipedia alla voce “Sospensione dell’incredulità”:

“La sospensione dell’incredulità […] è un particolare carattere semiotico che consiste nella volontà, da parte del lettore o dello spettatore, di sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie e godere di un’opera di fantasia”

Vi prego di tenerlo a mente, servirà per dopo.

Se siete pronti, direi di iniziare con calma.

I (pochi) lati positivi

Il primo capitolo di questa nuova saga mostrava il fianco in varie occasioni, ma forse una delle cose che più aveva infastidito era la pessima cgi e la regia scialba e insufficiente. Sotto questo aspetto abbiamo un netto miglioramento: gli effetti sono realistici e ben utilizzati e la regia (ora nelle mani di Juan A. Bayona) si rivelano azzeccati e d’impatto, regalando momenti suggestivi e discretamente affascinanti (salvo qualche svarione).

Inoltre segnalo una presenza costante, a tratti quasi stucchevole, di citazioni e rimandi al capostipite della saga. Sarà fan service allo stato puro e quel che volete, ma sono comunque qualcosa di apprezzabile.

Ok, direi che con i lati positivi abbiamo finito.

Jurassic World: The Fallen Kingdom

Come detto alcune inquadrature sono d’impatto e regalano un’interessante atmosfera cupa al film

Una storia sbagliata in tutti i suoi aspetti

Il film inizia col classico prologo pre-titoli di testa, e già gli eventi di questo sono ricchi di assurdità. Reazioni umane completamente sballate, una narrazione confusionaria e falle logiche grandi come Isla Nublar farciscono questi primi 5 minuti.

Mai prologo fu più azzeccato perché tutti questi difetti pervaderanno l’intera pellicola e col senno di poi avrei fatto meglio ad uscire dalla sala in quel momento e fare qualcosa di più salutare, tipo un sonnellino in autostrada.

Ma non era finita, dopo aver messo in tavola le carte, il film le rimescola mostrando uno scorcio di telegiornale che riporta la notizia di un processo in senato in seguito agli eventi del primo film e a varie class action avviate dai sopravvissuti alla tragedia, arrivando addirittura a citare gli eventi del primo Jurassic Park e affermando che essi costituivano un precedente che andava tenuto in considerazione. Al che uno direbbe “Bene! Un po’ di realismo finalmente!”, tranquilli, tutta questa parte (sia il telegiornale che il processo) non porteranno a nulla, sono solo fumo negli occhi, un riempitivo atto solo a poter collocare una determinata scena verso la fine e a introdurre il “tema” del film, che comunque sarebbe stato ripetuto fino alla nausea in seguito.

Da questo punto in poi gli eventi (che onestamente non saprei dire in quanti giorni si svolgano effettivamente grazie a un montaggio temporale terrificante) saranno un susseguirsi di momenti d’azione assurdi alternati a sezioni statiche e noiose. Ogni tanto sbuca qualche gag, a tratti pure simpatiche, ma sono anch’esse permeate dall’insensatezza che aleggia in ogni frame della pellicola.

Jurassic World: The Fallen Kingdom

Chriss Pratt ritorna nel ruolo de “L’uomo che sussurrava ai velociraptor”

Insultare il tuo pubblico, lo stai facendo bene

Ok, ora ci torna utile la definizione di sospensione dell’incredulità, perché vado a toccare quello che è il punto più basso della pellicola. Quando un film richiede allo spettatore di sospendere l’incredulità deve porsi dei limiti, spesso imposti dal tipo di storia che si va a raccontare, in questo caso il limite era già stato stabilito sin dall’oramai storico Jurassic Park e, bene o male, fin’ora era sempre stato rispettato.

Non questa volta. In questo caso il film se ne sbatte dei limiti, infila elementi a casaccio incredibili pure nell’universo della saga. Ah, volete sapere il bello? Nulla, sottolineo NULLA, viene minimamente spiegato.

Dite ciao alle teorie pseudo scientifiche alla base della clonazione dei dinosauri e dell’ibridazione di più razze, qui sbucano fuori elementi nuovi a ogni piè sospinto e il film semplicemente sorvola, come se il pubblico fosse pronto a bersi qualsiasi cosa (che è ciò che fanno i personaggi, ma, come già detto in precedenza, le reazioni umane in questo film non esistono).

Giusto per aggiungere benzina sul fuoco, o, per meglio dire, alimentare l’incendio, si sono scervellati per proporre una sequela di plot twist che, nelle loro intenzioni avrebbero dovuto shockare e rendere il film interessante. Peccato che abbiano dimenticato una cosa: un plot twist deve essere strutturato e credibile, non deve essere una rivelazione infondata e del tutto fuori luogo. Ovviamente anche qui i personaggi accettano tutto passivamente.

A fronte di tutto ciò credo possiate capire perché la visione è paragonabile a fissare uno schermo nero con al centro una mano gigante che fa il dito medio per due ore.

Jurassic World: The Fallen Kingdom

Blue, forse il miglior personaggio “positivo” del film, non parla, compare nei momenti giusti e si rivela molto più sveglia dei protagonisti umani

 Le amare conclusioni

Jurassic World: The Fallen Kingdom è un film ignobile, sbagliato, truffaldino e inconcludente. Si pone come secondo capitolo di quella che sicuramente nelle intenzioni della Universal dovrebbe essere una trilogia ma che personalmente spero non si concluderà mai.

Il primo film aveva enormi difetti, ma almeno era onesto nella sua mediocrità. Qui si è fatto un passo avanti e trecento passi indietro, confezionando un prodotto che tenta in tutti i modi di tenere alta la tensione nel modo più errato possibile, che si pone degli obbiettivi e non ne raggiunge nessuno.

Alla luce di ciò posso solo dirvi che personalmente non posso esprimermi positivamente su un eventuale visione del film, ma tale scelta è personale e non può essere di certo imposta, sicuramente posso dire invece che non sarei triste in caso questo film floppasse, la serie venisse interrotta e i soldi reinvestiti in favore di progetti più interessanti. Ma questa è un’opinione personale e che si slega dal mio ruolo di critico per DrCommodore.it.

Con queste amare parole e un grosso peso nel cuore vi lascio ai saluti di rito, invitandovi come sempre a dire la vostra nei commenti

See you space commodoriani

[wp-review id=”47854″]

Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su FacebookInstagramTelegramYouTubeDiscord e Twitch.

Articoli correlati

Dr Commodore

Dr Commodore

Sono Dr Commodore, servono altre presentazioni?

Condividi