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Dragon’s Crown PRO, un tuffo nel passato

Ecco la nostra recensione di Dragon’s Crown PRO!

Gli anni ’90 sono stati i protagonisti di una vera e propria rivoluzione videoludica. Infatti, l’avvento delle console dell’epoca cambiò totalmente il panorama videoludico ed il modo di intendere i videogiochi. L’esempio più calzante riguardo questo discorso è sicuramente quello del Nintendo 64, storica console della casa di Kyoto che insieme al suo Super Mario 64 segnò definitivamente il passaggio dal 2D al 3D. Nonostante oggi il panorama offra istanze ludiche dalla qualità notevolmente superiore rispetto al passato, molti videogiocatori nostalgici hanno la necessità di tornare con la mente e col loro controller ai tempi che furono, ricercando continuamente titoli che possano rievocare in qualche modo i tempi passati.

In questo contesto si inseriscono perfettamente tantissime piccole software house indipendenti, che cercano di spiccare proponendo titoli interessanti a budget limitato. Una di queste, Vanillaware, ha dimostrato negli anni di avere le qualità giuste per elevarsi dal marasma dell’industria indipendente. Odin Sphere e Dragon’s Crown sono riusciti a far innamorare l’utenza grazie ad un gameplay old school stratificato e ad un character design davvero eccellente, tanto da guadagnarsi una riproposizione su console di nuova generazione. Dopo l’uscita di Odin Sphere: Lefthraisir, Vanillaware ha finalmente portato su PlayStation 4 l’ottimo Dragon’s Crown, a cui è stato aggiunto il suffisso PRO. Ricordiamo che il gioco era originariamente disponibile solo per PlayStation 3 e Vita. La riproposizione di questo beat ‘em up, è un’operazione riuscita? Scopritelo nella nostra recensione!

Come Dungeons & Dragons

La narrativa di Dragon’s Crown PRO ha una struttura quasi equiparabile a quella di un ottima campagna di Dungeons & Dragons, che trasuda nostalgia e classicismo da tutti i pori. Il nostro avatar parte alla ricerca del re di Hydeland e dei suoi più fidati cavalieri, misteriosamente scomparsi nel tentativo di recuperare la leggendaria Corona del Drago. Quest’ultimo è il classico misterioso artefatto dotato di immensi poteri. Insomma, non siamo davanti a nulla di innovativo, se non a mero intrattenimento. La narrazione è interamente affidata a fitte linee di testo, supportate da immagini statiche e dalla voce di un narratore terzo, che racconterà le gesta ed i dialoghi del nostro alter ego con estrema eleganza.

dragons crown 3

Finalmente in italiano!

Dragon’s Crown PRO è dotato di un’ottima traduzione italiana, che farà la gioia dei poco avvezzi alla lingua d’oltremanica, ma non solo. Infatti, la mole sconfinata di testo rischiava di annoiare o confondere anche gli inglesisti più convinti. Per fortuna, questa nuova edizione ha ovviato a questo “fastidio”, offrendo una traduzione curata. Purtroppo, nonostante la buona caratterizzazione degli NPC, il comparto narrativo di Dragon’s Crown non brilla per originalità. Dunque, questo si rivela un pretesto per menare fendenti ed incantesimi contro le creature che vi si pareranno davanti.

Gameplay old school

Se la narrativa non convince, Dragon’s Crown brilla di luce propria per tutto ciò che riguarda il comparto ludico. L’opera di Vanillaware è un divertentissimo e frenetico beat ‘em up a là Golden Axe, arricchito da meccaniche proprie degli action RPG, parecchio chiare ed accessibili anche ai meno avvezzi al genere. Sin dall’inizio del gioco ci verrà permesso di scegliere il nostro avatar tra le sei classi disponibili: Guerriero, Amazzone, Nano, Strega, Mago ed Elfa.

Le prime tre classi sono dedicate ai novellini e permettono di incassare più colpi dai nemici. La Strega, il Mago e l’Elfa invece sono indicati ai giocatori più esperti o a chi fa parte di un gruppo ben rodato. Data la loro particolare natura di support, risultano parecchio difficili da padroneggiare, anche a causa della loro scarsa difesa.

RPG si, ma niente paura

Come anticipato poc’anzi, nonostante la visibile suggestione RPG, Dragon’s Crown ha delle meccaniche tanto belle quanto semplici. Il gioco inizia infatti in una città che funge da hub centrale, dove potrete acquistare equipaggiamenti e resuscitare gli alleati morti in battaglia. Inoltre, qui potrete accettare missioni secondarie della Gilda dei Guerrieri ed ovviamente viaggiare verso i luoghi che fanno da sfondo alle missioni principali, raggiungibili tramite una comoda mappa.

In ogni zona si trovano degli scrigni, scassinabili grazie a Ranni, un simpatico ladro che risulterà utile in più di un’occasione. Ogni scrigno contiene un tesoro dal rank variabile, che potrà essere riscattato solo nel caso in cui la missione verrà completata. Tali tesori non sono altro che pezzi di equipaggiamento utili a potenziare il vostro alter ego, la cui potenza potrà crescere solo grazie all’accurata esplorazione di tutte le zone di gioco, sempre ricche di numerosi segreti.

Multiplayer e Combat System

Ogni “livello” potrà essere affrontato o da soli, o con un party composto da quattro PG. Questi potranno essere o controllati dalla buona intelligenza artificiale del gioco, o da alcuni amici sia in locale che online. Un buon equipaggiamento ed un party ben variegato sono fondamentali per venire a capo delle missioni più avanzate di Dragon’s Crown. Passando invece ad esaminare il combat system del titolo, questo è sostanzialmente relegato alla pressione di un singolo tasto, da combinare con i tasti direzionali al fine di diversificare gli attacchi. È possibile parare o schivare i colpi degli avversari, ma questa feature non viene quasi mai utilizzata. Infatti, le schermate sono troppo caotiche per effettuare una schivata correttamente.

Dragon’s Crown Pro

Quanta confusione a schermo!

L’unico vero problema di Dragon’s Crown è proprio questo. Data l’estrema vicinanza della telecamera al giocatore, vi ritroverete spesso a chiedervi cosa stia succedendo realmente su schermo. Nei livelli più avanzati, la confusione diventa addirittura la norma, dato che ogni zona sarà infestata da un numero enorme di nemici. Una gestione più sapiente della telecamera e delle inquadrature sarebbe stata indubbiamente più apprezzata, ed avrebbe giovato parecchio al titolo Vanillaware.

Una gioia per gli occhi

Il comparto tecnico ed artistico di Dragon’s Crown è una vera e propria meraviglia. Il lead designer del titolo, George Kamitani, ha creato un mondo fortemente identitario, vario, colorato, e disegnato splendidamente. Anche i personaggi principali ed i nemici presenti su schermo sono delle eccellenti rappresentazioni bidimensionali. Ogni personaggio è caratterizzato solo grazie al suo aspetto, che difficilmente verrà dimenticato da chi deciderà di affrontare il lungo viaggio alla ricerca della Corona del Drago. Di qualità anche le rappresentazioni dei vari NPC durante le sequenze narrative: un tripudio di linee e colori unite ad uno stile che saprà come far gioire i vostri occhi. Ottima anche la colonna sonora, non particolarmente ispirata ma comunque adatta al tipo di gioco.

dragons crown pro jpg

Dragon’s Crown è davvero PRO?

Passando al lato puramente tecnico invece, questo porting di Dragon’s Crown non fa gridare al miracolo. Sia chiaro, i modelli a schermo e gli sfondi delle zone sono uno spettacolo se visti in 4K, ma il comparto grafico del titolo, data la sua natura, non ci è sembrato poi migliorato più di tanto. Migliore senz’altro il frame rate, ancorato sui 60FPS. Insomma, si poteva fare sicuramente qualcosa in più. Da segnalare l’ottima implementazione del trackpad del DualShock 4, utilizzabile per scovare piccoli segreti e per impartire ordini ai NPC.

Dragons Crown 32

In conclusione

Dragon’s Crown PRO è un vero e proprio gioiellino, passato ingiustamente sottotraccia durante la scorsa gen. Ogni amante dei beat ‘em up dovrebbe acquistare senza indugio quest’opera, che riesce a dire la sua nonostante il velo di classicismo. Questa riproposizione è sicuramente gradita, data la presenza della lingua italiana, ma non aggiunge alcunchè al gioco visto su PlayStation 3 e Ps Vita. Di conseguenza, se avete già giocato al titolo in passato, non troverete nulla di nuovo al fronte. Se non lo avete fatto invece, correte ad accaparrarvene una copia: vi divertirete, da soli o con amici, e non ve ne pentirete.

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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