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Iron Man compie 10 anni, riscopriamo come è nato il MCU

L’inizio di un’era

Negli ultimi anni la concezione di cinema d’intrattenimento è cambiata radicalmente e, in un certo senso, lo dobbiamo proprio a Marvel Studios. L’intuizione di creare una serie di film interconnessi, fu di larghissima veduta ed un azzardo irripetibile – vedesi il debutto oscillante della concorrenza. La prova lampante della maestria con cui il guizzo di genio si è fatto solida realtà, è nei recenti successi di Black Panther e Infinity War. L’universo creato dai Marvel Studios è uno dei più longevi e redditizi di sempre, ed è per questo che occorre fare un balzo indietro, dove tutto ebbe inizio.SMH Happy min

Il padre spirituale di tutto il processo creativo, iniziato una decade esatta addietro, è Jon Favreau, autore di Iron Man. L’incredibile successo al botteghino della pellicola sancì infatti l’inizio di un epoca, cambiando radicalmente il modo di intendere i film supereroistici. La pellicola madre dell’universo Marvel, rappresentò anche un’incredibile slancio per la carriera di Robert Downey Jr., divenuto da quel momento in poi una vera e propria stella molto ricercata, e finalmente distaccato da un passato tra alcol e stupefacenti. Non solo nei toni ma anche nell’impostazione, sono molteplici gli studi di produzione che hanno tentato di riprodurre la formula. Ad oggi i film della Marvel Studios hanno incassato più di 15 miliardi di dollari in tutto il mondo e l’avanzata continua inarrestabile.

“Io sono Iron Man”

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L’inizio di uno stile

Se la maggior parte dei film Marvel presentano battutine pronte a spezzar la tensione, dobbiamo ringraziare (od odiare, dipende dai punti di vista) proprio Iron Man. I classici stilemi di successo sono stati ripresi e riutilizzati nel Marvel Cinematic Universe sin dal 2008, senza esclusione alcuna. La trasposizione cinematografica di uno degli eroi più tecnologici di sempre, vanta una gamma di scene sensazionali. A dir poco iconica la sequenza finale in cui Tony Stark rivela al mondo intero la vera sua identità. L’irriverente protagonista, visto nel recente Infinity War, è divenuto immediatamente popolare, tanto che la figura dell’eccentrico milionario non ha mai accennato un passaggio in secondo piano in dieci anni di iterazione filmica. Se Tarantino si inserisce come cameo in ogni suo film, sappiate che in Iron Man il personaggio di Happy è interpretato proprio dal regista.
Fra i membri del cast annoveriamo Robert Downey jr come Tony Stark, Gwyneth Paltrow nel travagliato ruolo di Pepper e Jeff Bridges nei panni del primo, iconico villain.

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L’intuizione che ha consacrato il mito

Che sia piaciuto o meno è innegabile, dopo Iron Man le case di produzione hanno dovuto cambiare il loro modo di concepire un’opera d’intrattenimento. Ci ha provato Universal con il suo Dark Universe, o Warner con i suoi adattamenti delle opere DC – culminati con l’insuccesso al botteghino di Justice League. L’intuizione più grande fu quella di inserire delle scene dopo i titoli di coda. Usanza precedentemente relegata ai film comici, nelle pellicole Marvel fin da Iron Man assunse un significato essenziale, funzionando da perno per collegare gli altri film. Partendo da una singola sequenza “post credits”, si è giunti fino alle 5 scene presenti in Guardiani della Galassia Vol.2 di James Gunn.

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Lorenzo Marcoaldi

Lorenzo Marcoaldi

Cinefilo e videogiocatore incallito, non perdo mai l'occasione di andare al cinema. Appassionato del cinema riflessivo di Villeneuve e quello parodistico di Edgar Wright, considero la trilogia del cornetto un monito da contemplare saltuariamente.

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