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Android One: due nuovi modelli in arrivo da Xiaomi

Vi dicono qualcosa i nomi Jasmine e Daisy? Se lo state pensando, no: non sono i nomignoli che Perry Cox affibbia a JD in Scrubs. Si tratta dei nomi in codice dei due nuovi Android One su cui sta lavorando Xioami.

La conferma arriva da xdadevelopers.com che, in collaborazione con @FunkyHuawei, è riuscita a scovare i nomi in codice dei nuovi smartphone Xioami: jasmine_sprout e daisy_sprout.

Il termine sprout identifica gli smartphone Android One di prima generazione, quindi è lecito aspettarsi che i due terminali in questione siano i successori di Xiaomi Mi A1. È improbabile che Daisy e Jasmine siano i nomi finali dei due smartphone – considerando che il nome in codice del Mi A1 era tissot_sprout.

Jasmine, il successore di Mi A1

Jasmine è il più performante dei due Android One. Basandosi sull’esperienza dello scorso anno, ci si può aspettare un hardware molto simile – se non addirittura uguale – a quello di Mi 6X. Nel 2017 infatti, l’hardware di Mi A1 era identico a quello di Mi 5X: le uniche differenze tra i due smartphone riguardavano il software.

Ciò che ha scoperto xdadevelopers.com sembra confermare questa teoria: Jasmine (che potrebbe chiamarsi Mi A2 all’uscita) monta infatti uno Snapdragon 660 e un sensore Sony IMX376 da 20MP – gli stessi presenti su Mi 6X.

Daisy, un Android One per la fascia bassa

Il secondo smartphone identificato da xdadevelopers.com sarà probabilmente un modello low cost. Anche Daisy infatti monterà il sistema operativo stock di Google, ma avrà un più datato Snapdragon 625. Di conseguenza, è probabile che andrà a collocarsi nella fascia bassa della gamma Xioami. Anche in questo caso Xioami potrebbe utilizzare lo stesso hardware di un altro smartphone: il gemello di Daisy potrebbe essere il Redmi 2S, che monta proprio lo Snapdragon 625.

watermarked Xiaomi Redmi Android One min

Come per Mi A1, Xiaomi utilizza il medesimo hardware per due smartphone diversi. Questo permette all’azienda cinese di sfruttare le economie di scala nell’assemblaggio dei prodotti, post-ponendo la differenziazione al momento dell’installazione del software. Si tratta di un modo molto diffuso per ottimizzare i costi lungo le catene di produzione, e questo potrebbe riflettersi in un prezzo di vendita molto appetibile, soprattutto per Daisy.

Questo è quanto ci è dato sapere finora. Non ci resta che aspettare le prossime settimane per scoprire ulteriori dettagli sui due nuovi Android One.

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