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Ecco cos’è successo nel quartier generale di YouTube

La ricostruzione dell’accaduto

Ieri, intorno alle 21;30 (ora italiana) è avvenuta una sparatoria nel quartier generale di YouTube. Le forze dell’ordine, avvisate prontamente dai centralini e dalle segnalazioni sul web, hanno messo in “quarantena” l’edificio ed avviato un controllo accurato di tutti i dipendenti riusciti a scappare dalla sede.

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Tweet di Vadim Lavrusik

Altri invece, come Vadim Lavrusik – uno dei tanti dipendenti andati a lavoro quel giorno – hanno deciso di barricarsi in ufficio, tenendo aggiornati gli utenti con dei tweet. Il presunto assalitore, inizialmente non identificato, è stato trovato morto suicida nel campus della sede. Il suo nome era Nasim Najafi Aghdam, donna di 39 anni residente a San Diego.

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Nasim Najafi Aghdam

Prima di togliersi la vita, però, è riuscita a ferire 4 persone, una delle quali in condizioni critiche. Inizialmente, prima di scoprire l’identità dell’assalitrice, si è pensato ad un attacco terroristico. Successivamente è stata presa in considerazione l’idea di una vendetta amorosa. Entrambe le ipotesi sono state scartate una volta identificato il criminale, dal quale le autorità sono riuscite a risalire al movente.

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La donna era una “youtuber” attiva online con il nome di Nasime Sabz, e pubblicava contenuti a tema altamente in conflitto con le politiche della piattaforma. Il movente di quest’atto violento scaturisce dal presunto tentativo di “sopprimere” il canale da parte di YouTube – con cesura delle visualizzazione e blocco della monetizzazione. In effetti, sulla piattaforma online, l’account risulta chiuso “a causa di ripetute violazioni delle norme di YouTube”.

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