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Warhammer Vermintide II: la recensione

La Vermintide è tornata, ed è dannatamente divertente.

Circa due anni e mezzo sono passati da quando Fatshark pubblicava su PC e console Warhammer: Vermintide, titolo in prima persona dalla struttura ludica molto simile a quella del mai dimenticato Left 4 Dead. Nonostante la ripetitività che contraddistingueva il gioco, questo riscosse comunque un enorme successo, grazie proprio ai fan del titolo sviluppato da Valve, che come è noto non è molto avvezza a pubblicare capitoli che vadano oltre il suffisso “2”. Il titolo immergeva i giocatori all’interno dello splendido universo di Warhammer, mettendoli nei panni di cinque diversi eroi impegnati ad affrontare la Vermintide, una marea oscura di uomini ratto chiamati Skaven, pronta a mettere a ferro e fuoco qualunque cosa si pari loro davanti. Dopo due anni e mezzo dunque Warhammer Vermintide II è arrivato su Steam, raggiungendo in pochi giorni il già ottimo traguardo di mezzo milione di copie vendute. Sarà capace di migliorare le ottime basi poste dal suo predecessore? Scopriamolo insieme in questa recensione!

La narrativa della Vermintide

Come potrete immaginare, in Warhammer Vermintide II non è la narrativa a farla da padrona. La storia ci metterà, di nuovo, nei panni degli stessi cinque eroi provenienti da Ubersreik visti nello scorso capitolo del gioco. Questi, dopo la caduta della città, vengono catturati dall’esercito nemico, ma nonostante ciò sono più che mai determinati a debellare l’enorme minaccia che incombe sul loro mondo. La Vermintide infatti si è alleata con l’esercito del Caos, rivelandosi dunque molto più pericolosa del previsto. Dunque, dopo aver superato il tutorial che ci farà impersonare Markus Kruber, uno dei cinque personaggi selezionabili, mentre è intento a liberare i suoi compagni, gli eroi riusciranno a scappare dalle grinfie del nemico per trovare rifugio nella fortezza di Helmgart, dove potranno riorganizzarsi per scagliare l’offensiva decisiva alla Vermintide nelle tredici mappe disponibili all’interno del titolo.

warhammer vermintide 2

Toccherà dunque a Markus Kruber, al nano Bardin Gorekkson, all’elfa Kerillian, al cacciatore Victor Saltzpyre ed alla maga Sienna Fuegonasus combattere la marea nera e liberare il mondo da questa oscura armata.

Insomma, il comparto narrativo di Warhammer Vermintide II non è altro che un pretesto per far scendere il giocatore sul campo di battaglia, e non offre alcun tipo di spunto degno di nota. Un peccato, data la vastità dell’universo di Warhammer. Ma d’altronde, non è sulla narrativa che Fatshark ha voluto puntare, come è giusto che sia per un titolo del genere.

Combattere la Marea Nera! 

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Sotto il profilo ludico Warhammer Vermintide II si presenta come una sorta di more of the same del primo capitolo, condito comunque da qualche interessante aggiunta. Il titolo ripropone infatti in maniera anche piuttosto palese il gameplay del primo capitolo, a sua volta mutuato in gran parte da Left 4 Dead. Dunque ci ritroveremo a controllare uno dei cinque eroi di cui sopra, ognuno con le sue abilità e le sue specifiche armi, coadiuvato da altri 3 membri della squadra controllati o dall’IA o da altri giocatori, e saremo impegnati a fare a fette le orde di Skaven che tenteranno di ostacolarci all’interno dei 13 variegati scenari che compongono la campagna. A differenza del primo capitolo, ogni eroe avrà varie sottoclassi selezionabili ed un’abilità speciale attivabile dopo il caricamento di un’apposita barra.

Cinque eroi, tante classi!

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Una delle maggiori novità di Warhammer Vermintide II sta proprio nella varietà delle sottoclassi dei cinque eroi disponibili. Infatti, procedendo con l’avventura e guadagnando punti esperienza, verranno sbloccate alcune “specializzazioni” per ognuno degli eroi disponibili. Ad esempio,  Markus Kruber, che parte come Mercenario, può diventare anche un Cavaliere a Piedi o un Cacciatore; il nano Bardin Goreksson invece parte come un Ranger Veterano, e può trasformarsi in uno Spaccaferro o addirittura uno Sventratore, e così anche gli altri eroi. Ogni specializzazione cambierà radicalmente le abilità che il nostro personaggio avrà in battaglia, andando ad influire pesantemente sul nostro modo di giocare; dovrete dunque valutare con estrema attenzione quale classe si addice di più al vostro metodo di gioco, in quanto ognuna di queste ha abilità speciali e perks differenti da quella di default.

Di spade, magie ed altre armi

Il combat system di Warhammer Vermintide II è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al primo capitolo. Dunque, ci ritroviamo ancora una volta davanti ad un sistema di combattimento parecchio solido e rodato, che diverte e funziona in maniera eccellente soprattutto negli scontri uno contro uno; durante gli scontri con le ondate di nemici invece, abbiamo riscontrato qualche piccolo problema soprattutto nella gestione delle collisioni e nelle hitbox, che in alcuni casi, data l’enorme mole di nemici su schermo, tendono a “confondersi”. Tutto ciò è condito da apprezzabilissime animazioni tramite le quali si decapitano o si smembrano gli Skaven o gli altri nemici; saranno poca roba, ma contribuiscono in maniera prepotente all’immedesimazione all’interno del gameplay. Di buona qualità anche la varietà dei nemici: si passa da classici Skaven armati di spada e scudo, ad enormi mostri corazzati che metteranno a dura prova la vostra pazienza, a causa di un livello di difficoltà comunque orientato verso la cooperativa online, che farà risultare il titolo leggermente frustrante se giocato da soli.

Tecnica da battaglia

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Sotto il profilo tecnico Warhammer Vermintide II non delude, ma non stupisce. Il titolo regge quasi costantemente i 60 FPS nonostante il PC su cui abbiamo giocato il titolo non sia una macchina da guerra, e nonostante i nemici a schermo siano davvero tanti. Tuttavia dobbiamo segnalare che le texture che compongono gli enormi e comunque evocativi scenari che fanno da sfondo alle nostre battaglie sono davvero poco definite e stonano con i modelli dei nemici e dei personaggi, che invece risultano parecchio piacevoli alla vista. Bruttino anche il comparto riguardante l’effettistica ambientale: il fuoco, l’acqua e la pioggia sembrano presi di peso da un gioco old gen, ma tutto ciò è probabilmente causa del limitato budget con cui è stato sviluppato il titolo. La situazione tuttavia migliora nettamente quando il gioco è in movimento; ciò dimostra come il comparto tecnico di Vermintide II sia stato creato ad hoc per il titolo, che come avrete potuto immaginare è frenetico e parecchio divertente, e quindi non punta a dare il meglio di sè nei momenti di stasi. Da segnalare inoltre l’ampia possibilità di personalizzare le impostazioni grafiche, che tuttavia richiedono per il loro massimo PC davvero troppo avanzati rispetto alla qualità tecnica del titolo.

In conclusione..

Warhammer Vermintide II migliora, in quasi tutti gli aspetti, il suo controverso predecessore. Il titolo di Fatshark è divertente, sia giocato da soli, sia in compagnia di altri 3 amici. Ha i suoi lati negativi, su tutti un comparto tecnico non proprio eccelso ed una quasi totale assenza di narrativa, ma come detto nella recensione tutto ciò è in qualche maniera giustificabile, data appunto la struttura ludica del titolo. Insomma, i ragazzi di Fatshark hanno badato poco ai fronzoli, per regalare agli utenti un gioco divertente, longevo e particolarmente impegnativo. Insomma, un gran bel videogioco, soprattutto per il prezzo a cui è venduto.

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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