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Fitbit: tecnologia e psicologia per lo sport

Al giorno d’oggi è pieno di fitness band e tracker di ogni genere e prezzo. Ci sono quelli dall’eccezionale rapporto qualità prezzo, come Mi Band 2 e Amazfit Bip (QUI trovi la nostra recensione se ti interessa), oppure quelli di marche più blasonate ma dal costo un pelo più elevato: Fitbit, Polar, Garmin, Tom Tom e altri ancora.

Un elemento che però spesso non viene considerato nella scelta di queste band è l’applicazione ad esse dedicata, con relative funzioni ed ecosistema. Vi dirò, dopo anni passati con diverse band al polso penso di poter affermare che per l’utente medio proprio l’applicazione potrebbe essere l’elemento più importante e significativo nella scelta di un tracker. Voglio specificarlo fin da subito: si tratta della mia esperienza personale e non di verità assolute.

In estrema sintesi: sono partito con una mi band 1 affiancata da una versione di mi fit ancora acerba, per poi passare alla mi band 2 e ad una versione di mi fit molto migliorata. E qui ho notato una cosa: man mano che l’applicazione migliorava, ero sempre più stimolato a muovermi.

Mi chiedevo il perché e tra me e me dicevo “Sarà l’estate, la voglia di uscire all’aria aperta…”… ma non ero convintissimo… Anche perché volevo uscire pure d’inverno con la pioggia!

Poi, nei miei studi, mi è capitato di imbattermi nella gamification, e ho iniziato a pensare che proprio l’utilizzo di questa tecnica fosse la causa dei miei maggiori stimoli. Man mano questa convinzione cresceva… Fino a quando mi sono convinto a passare a Fitbit, uno degli ecosistemi che meglio sfrutta questa pratica.

Gamification, che cos’è?

Ma facciamo un passo indietro. Cos’è la gamification? Per dirla in modo semplice: è l’utilizzo di elementi presi dai giochi e dalle tecniche di game design in contesti diversi dal gioco. Questo perché? Perché giocare è qualcosa di divertente, che ci viene spontaneo. Lavorare, studiare, seguire certe regole invece è faticoso. La gamification punta ad inserire elementi di gioco in questi contesti, al fine di renderli meno faticosi e quindi più facili da fare.

Vi faccio un breve esempio di gamification applicata al rispetto per l’ambiente: su un cartello in un parco si leggeva la domanda “Chi è il miglior giocatore al mondo? Messi o Cristiano Ronaldo?”. Sotto ai rispettivi nomi erano presenti due recipienti. Un altro cartello indicava come votare utilizzando il mozzicone della propria sigaretta. In questo modo i fumatori anziché gettare i mozziconi per terra li mettevano nel contenitore sotto al loro giocatore preferito. Una regola spesso non osservata come non gettare un mozzicone a terra è stata trasformata in un gioco e rispettata grazie a questa semplice idea.

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Fitbit e gamification

Ma torniamo a noi. Ora che il concetto di gamification è più o meno chiaro vediamone l’implementazione da parte di Fitbit. Un primo indizio lo vediamo dall’applicazione: essa è molto minimal e di semplicissima consultazione. Tutti i dati importanti balzano subito all’occhio, così come le percentuali di completamento. Il primo meccanismo è quello di porci degli obiettivi. Non solo in termini di passi o calorie, ma anche in ore di attività, numero di giorni di attività sportiva a settimana e piano alimentare. Sembra banale, ma tenere un piano alimentare in un contesto del genere fa crescere in noi la volontà di mangiare meglio.

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Ma non è finita qui: gli elementi che veramente fanno la differenza sono le medaglie e le sfide tra utenti. Non si tratta di esclusive Fitbit, sia chiaro, ma qui sono implementate molto bene. Questo significa che al raggiungimento di un certo numero di passi in una sola giornata riceverete una medaglia. Oppure, al raggiungimento di un certo numero di chilometri totali, l’app vi segnalerà l’ottenimento di un nuovo trofeo. Vi assicuro che quando otterrete il trofeo “Marcia dei pinguini” per aver percorso un totale di 112 km, vi sentire molto soddisfatti e non vedrete l’ora di raggiungere lo step successivo.

Sembra banale, ma da quando ho Fitbit cerco di evitare gli ascensori e fare le scale, oppure lascio la macchina in garage per brevi tragitti.

Il design di queste medaglie è in linea con quello dell’applicazione e ha un taglio molto cartoonesco… Simile, per l’appunto, a qualcosa di giocoso.

Altro elemento fondamentale sono le sfide della community. Sono presenti continuamente sfide sul numero di passi fatti o su altri parametri. L’inserimento di una classifica è uno stimolo enorme (tanto che anche Samsung ha creato una sorta di “gioco a punti” per stimolare il lavoro dei propri dipendenti). Volete mettere la soddisfazione di essere nella top 10 in una sfida sul numero di passi con molti partecipanti?

L’aspetto psicologico è fondamentale

In conclusione, a mio parere nella scelta di una fitness band non conta la precisione assoluta nella misurazione… Conta quanto questa ti stimola a muoverti. Seriamente, cosa importa se una band segna 9000 passi anziché 9500? Che differenza fa? Ve lo dico io. Se non siete sportivi professionisti (ma in quel caso vi rivolgete ad altri prodotti), non conta nulla. È decisamente più importante che una band, mentre siete buttati sul divano, vi spinga ad alzarvi e a muovervi! Non con il solito avviso di inattività che ignoriamo tutti (dai su, chi lo ascolta?), ma con qualcosa che vi faccia “odiare” il tempo in cui state fermi! Passi giornalieri, medaglie e sfide nella community sono perfette per questo. Su di me l’effetto è stato immediato: monitoro costantemente, e molto più di prima, quanto mi muovo.

Quello di Fitbit è l’ecosistema che riesce meglio in questo scopo, a mio parere. Se volete acquistare una band, vi consiglio caldamente di valutare anche questi aspetti. Muoversi di più e avere uno stile di vita più sano non è solo una questione di gambe, ma anche (e soprattutto) di testa. Trovate qualcosa che stimoli anche quella e avrete fatto una grossa parte del lavoro.

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