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Pit People, la recensione

Pit People è un gioco strano, ma ricco di dettagli

È giunto tra noi Pit People, il nuovo titolo di The Behemoth, software house che ha dato vita a Castle Crasher e BattleBlock Theater. Il team, ormai celebre per la grande capacità nel produrre titoli follemente differenti tra loro, ha dato vita al loro quarto videogioco. Terminato l’accesso anticipato, abbiamo finalmente tra le mani la versione completa di uno dei titoli indie più attesi di questi anni. Il prodotto finito è davvero così meritevole? Scopritelo con noi!

Il grande orso

Dopo che un gigantesco orso spaziale ha colpito il nostro pianeta, ci ritroviamo in un mondo dominato dal caos. L’impatto dell’orso ha generato uno squilibrio spazio-temporale, deformando il terreno e causando piogge di sangue d’orso. Il gioco inizia con Horatio, un contadino intento a difendere suo figlio dai cannibali. Oltre alla banda affamata, Horatio si ritrova a dover fare i conti con una voce narrante bizzarra e presuntuosa. Dopo poco tempo ritroveremo Pipistrella, una graziosa fanciulla dotata di mazza che sta difendendo il proprio castello da alcuni barbari arrivati con un’astronave. Questo è solo l’inizio della folle avventura che vivremo nel fantastico mondo di Pit People.

Un mondo dominato dal caos e dal loot

Ci ritroviamo in un mondo ormai a pezzi. Ci muoviamo nella mappa con un sistema molto simile al primo Final Fantasy (o alla CupHead, per non sembrare troppo vecchi). Scelta di game design interessante l’inserimento della nebbia. Siamo circondati da essa, e ci impedisce di vedere troppo lontano – al fine di garantire l’effetto sorpresa in fase di esplorazione. Al termine di ogni battaglia riceviamo differenti quantità di oro, spendibili nel mercato. Grazie alla moneta di gioco, è possibile acquistare compagni (mercenari), equipaggiamenti e diversi item utilizzabili in battaglia (come le gabbie per il reclutamento).

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Reclutamenti e botte fashion

Il nuovo prodotto di The Behemoth presenta una componente di reclutamento dei personaggi. Il nostro scopo e creare una squadra variegata e bilanciata. Quello che basta per “catturare” un nemico e averlo dalla nostra parte, sono due oggetti: una gabbia ed una rete. Quando ci ritroviamo in battaglia e rimane un solo avversario, possiamo reclutare il malcapitato lanciandogli una rete (equipaggiamento selezionabile nella customizzazione del personaggio), in modo da intrappolarlo nella nostra gabbia. I personaggi reclutabili sono tanti e ognuno ha caratteristiche diverse. Troviamo il tank, il curatore e altri personaggi con le classiche abilità che tutti noi conosciamo.

Non è tutto. Ogni pedina può essere personalizzata a piacimento. Fate attenzione al peso trasportabile!

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“Perché fai di testa tua?”

Pit People non è un semplice gioco strategico a turni, infatti ogni personaggio ha un’intelligenza propria. Il nostro compito è quello di spostare i guerrieri sul campo di battaglia, ma sono loro a decidere chi attaccare nelle vicinanze. Il giocatore non si trova, quindi, a dover decidere come muovere i personaggi, ma è obbligato ad imparare la loro psicologia per fare in modo che la loro posizione sia adatta al tipo di scontro che si vuole affrontare. La situazione si complica con la questione debolezze. Se un avversario è dotato di elmetto, una semplice spada non è sufficiente per impartirgli ingenti danni. Un altro esempio sono gli arcieri: c’è bisogno di un alleato dotato di scudo da mandare in avanscoperta per parare tutti i colpi che arrivano da dietro le linee nemiche. Non manca un sistema di livelli per i personaggi. Infatti, possiamo far salire di livello i nostri compagni per renderli sempre più forti e temibili – cosa fondamentale per affrontare le zone inizialmente difficili da gestire. Per i giocatori più pigri, esiste il combattimento automatico.

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Schiaffi in compagnia

Non manca la componente multiplayer. Il videogioco presenta una componente coop da due giocatori, da giocare sia online che offline. Sono inoltre presenti le battaglie multigiocatore. La parte competitiva richiede non poca abilità, in quanto non basta formare un team per sfidare giocatori online. La componente strategica del titolo è piena di sorprese e le difficoltà non sono poche. Il combat system richiede uno studio approfondito per essere padroneggiato e talvolta non basta nemmeno questo. In ogni caso, la cooperativa risulta davvero divertente, soprattutto se giocata in compagnia di amici o parenti.

Molte folli sorprese

La cosa che balza subito all’occhio è il comparto tecnico del titolo. Interamente disegnato a mano nel classico stile The Behemoth e con animazioni molto fluide. Il mondo di gioco è così grottesco da risultare quasi impossibile da odiare. Lo stile grafico, accompagnato dalle energiche melodie totalmente altisonanti tra di loro, determina il folle mondo di Pit People. Personaggi improbabili popolano un mondo completamente fatto a pezzi ed il tutto è accompagnato da un narratore alquanto bizzarro e ilare.

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Non adatto ai deboli di cuore

Una feature davvero interessante è la modalità folle. Come il nome preannuncia, in questa modalità ci ritroviamo a salutare per sempre i personaggi che cadranno sul campo di battaglia. Quelli che saluterete saranno molti, fidatevi di noi.

Conclusioni finali

Pit People è un titolo straordinariamente complesso, nonostante la sua maschera giocherellona. Vi ritroverete a girare per un mondo distorto e con una lore interessante (il primo che fa riferimenti ai Souls riceve un coppino dietro la nuca). Destreggiandovi tra missioni principali e secondarie recluterete molti compagni, assemblerete la vostra squadra e potrete sfidare avversari online. Il videogioco è adatto a tutti gli amanti dei titoli strategici, soprattutto se apprezzate l’ironia folle e sicuramente non disadorna. Il comparto tecnico vi farà immergere nella follia targata The Behemoth. La software house ha fatto centro anche questa volta e si dimostra la migliore a cambiare completamente genere rimanendo salda al suo stile.

 

Un ringraziamento speciale a Elia

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