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Recensione LG Q6, piccolo grande smartphone

Cari lettori, commodoriani e non, in questo articolo andremo ad analizzare LG Q6, un un piccolo smartphone dal grande display.

Scheda tecnica

Cominciamo dalla scheda tecnica, come al solito: LG Q6 è dotato di un processore Snapdragon 435 Quad-core a 1.4GHz accompagnato da una GPU Adreno 505, 3GB di RAM32GB di memoria interna espandibile con MicroSD fino a 256GB. Troviamo  inoltre una fotocamera posteriore da 13MP e una frontale da 5MP (la stessa di G6) e il wifi purtroppo solo monoband. Conclude la scheda tecnica una batteria da 3000 mAh e la classica LG UX nella versione 5, basata su Android Nougat.

Design, materiali ed ergonomia

Oh, qui ci sono dei pro e dei contro: dal punto di vista del design è davvero un bello smartphone: minimale, con un bellissimo display full vision in 18:9 arrotondato ai bordi, e una back cover pulita, che in questa tonalità di argento riprende la colorazione e spazzolature di LG G6 IcePlatinum. Molto bello da vedere.
Il contro sono i materiali: la plastica posteriore è triste, non tanto alla vista e al tatto ma per la resistenza, infatti si graffia come se fosse il divano nuovo in pelle e voi aveste un gatto con problemi di controllo della rabbia.
Per il frame invece  è in alluminio con i classici pulsanti e ingresso Micro USB, e il frontale è coperto da un Gorilla Glass 3.
Notiamo subito l’assenza del sensore d’impronte su tutto il corpo dello smartphone..ne parliamo dopo.
Il telefono è davvero comodo da tenere in mano: nonostante i 5,5 pollici di diagonale, il display è piccolo come quello di un 5 – 5,1 grazie ai 18:9 , ed è davvero maneggevole e leggero.

Software ed esperienza d’uso

Il software è identico a quello che troviamo su G6:  Il telefono funziona bene e non ha lag pesanti nonostante il processore di fascia medio-bassa. Si comporta infatti molto bene eccetto quando lo si stressa un pochetto. Diciamo che per l’utilizzo quotidiano non è niente male ed è fluido e reattivo, anche con tante app aperte in background.
L’interfaccia è pulita ed essenziale in classico stile LG: si può scegliere se avere o no il drawer ed è presente anche la modalità “nonno” a quadrettoni stile sapientino per chi vuole un approccio più semplice. Purtroppo, a causa dei 18:9 alcune app non sono ottimizzate per lo schermo. Le app più pesanti si aprono un po’ a fatica e scaldicchiano un po’ lo smartphone, ma poi sono fluide e al massimo del dettaglio (o quasi).
Altre funzioni interessanti sono il cestino delle App, che permette di recuperare le app disinstallate per sbaglio, il cestino per le  immagini e i video che, una volta eliminati, restano lì per 30gg e il  classico “spazzino” che qui si chiama “smart doctor”.

NOTA SUPER NEGATIVA: Manca il sensore d’impronte, che al giorno d’oggi dovrebbe essere standard, almeno a mio parere. In compenso LG ha inserito un sistema di riconoscimento facciale (lo stesso di G6) 2D, che non è malissimo, ma è troppo lento rispetto a quello di OnePlus 5T e iPhone X, ergo, lo smartphone perde di usabilità costringendomi 9 volte su 10 a mettere il codice per sbloccare lo schermo. Un vero peccato.
Il display è davvero molto bello, con risoluzione FHD+ e in 18:9. I colori, come dissi per G6, sono stampati sullo schermo e la taratura è praticamente identica. Ottimo per fruire di contenuti multimediali e soprattutto su Netflix che supporta il formato del display nativamente, molti contenuti si vedono appunto, full vision, e sono veramente molto apprezzabili.
Piccola nota negativa per il comparto audio che, nonostante l’altoparlante non sia effettivamente male nè come potenza nè come qualità, lo troviamo posto sul retro. Questo ci penalizza se vogliamo vedere o ascoltare qualcosa con lo smartphone poggiato sul tavolo, o quando lo si tiene in mano dalla parte “sbagliata“.
In capsula si sente bene, ma la ricezione è un po’ il tallone d’achille di questo smartphone: prende abbastanza bene, ma non riesce comunque a superare il classico ascensore-bunker, e in luoghi un pelo più chiusi o fuori mano, fa fatica. Peccato!

Fotocamera

La fotocamera non è niente male per essere un telefono di fascia medio/bassa.
Troviamo questo sensore da 13MP abbastanza grandicello, che fa delle foto abbastanza buone di giorno.
Quando la luminosità cala ci troviamo delle foto non particolarmente rumorose, ma la messa a fuoco ne risente molto e quindi è difficile fare foto che non siano mosse.

Il software è completo e la frontale da la possibilità di scattarsi dei selfie in modalità grandangolare.

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I video non sono malissimo, ma la stabilizzazione è pessima e vanno solo fino a 1080P in 30 FPS

Batteria

Abbastanza bene, ma non benissimissimo batteria, che con i suoi 3000 mAh in uso stress mi ha consentito di arrivare a circa 3.30 di schermo acceso con il 10% di batteria residua a sera, ottima gestione dei consumi da parte di LG su questo smartphone, che si comporta bene un po’ in tutte le situazioni. Con un utilizzo normale arriviamo a circa un’oretta in più! C’è anche la ricarica rapida, ma non rapidissima, in circa 1 ora e mezza da 0 a 100.

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Considerazioni finali

LG Q6 è un buon dispositivo, il cui punto forte è sicuramente il display, davvero bellissimo per essere di fascia media. Purtroppo l’assenza del sensore d’impronte digitali si fa sentire, e ogni tanto la velocità di scatto e la messa a fuoco fanno un po’ dannare. In ogni caso, per il tipo di processore che ha a bordo, LG ha svolto un lavoro egregio in fatto di ottimizzazione rendendolo comunque un dispositivo fluido e veloce, che, unito alla maneggevolezza che lo contraddistingue mi ha reso soddisfatto dell’esperienza che ho avuto durante il periodo di prova.
Purtroppo il prezzo al lancio era folle: 349 euro per un dispositivo con un Hardware non proprio aggiornatissimo e prestazioni non proprio al top. Il display full vision non giustificava affatto tutti quei soldi (E infatti per liberarsene un po’ LG ha iniziato a regalarlo con i televisori. Vabbè scherzo LG, non prendetevela!).
Tuttavia Amazon ci viene in contro e ce lo propone a 220 euro circa, prezzo che reputo decisamente più a fuoco con il tipo di prodotto. A quella cifra lo comprerei anche io.

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Federico Basanese

Federico Basanese

24 anni, Milano. Programmatore di giorno, appassionato di tecnologia di notte. Prediligo il mondo degli smartphone, trovandoli ormai un'estensone del corpo (preferisco scrollare facebook che il passare tempo con gli amici) e non più dei semplici strumenti. Mi emozionano tantissimo l'IoT e il sushi.

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