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Xenoblade Chronicles 2: L’epopea portatile di Monolith

Dopo lunghissime sessioni di gioco abbiamo finalmente recensito per voi Xenoblade Chronicles 2, il nuovo JRPG di Monolith Soft in esclusiva Nintendo Switch! 

a cura di Carlo D’Alise

Annunciato durante il Direct di presentazione di Nintendo Switch, Xenoblade Chronicles 2 è finalmente arrivato nei negozi. Concepito come seguito diretto di Xenoblade Chronicles, capitolo originariamente uscito su Wii ed in seguito su New Nintendo 3DS, il titolo sviluppato da Monolith Soft abbandona i tanti elementi da pseudo MMO presenti nel capitolo uscito sulla tanto bistrattata Wii U, che rispondeva al nome di Xenoblade Chronicles X, e prova a riconquistare tutti i videogiocatori grazie ad uno stile sì classico, ma con tantissimi elementi mai visti prima in un Jrpg. Sarà riuscita la storica software house giapponese a sfornare l’ennesimo capolavoro? Lo scoprirete con la nostra recensione!

Fate attenzione. La recensione è ovviamente spoiler free, ma leggendola incapperete in alcuni inevitabili spoiler minori. Continuate a vostro rischio e pericolo!

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Rex e Pyra, i protagonisti della storia!

To the Elysium!

Le leggende raccontano che gli abitanti di Alrest vivevano in cima all’Albero del Mondo, in un posto chiamato Elysium, fatto di lande floride, vive, splendide. Un giorno però, il creatore di questo mondo, l’Architetto, decise di chiudere le porte dell’Elysium, e di inondare Alrest con un mare di nubi, condannando quindi l’intera popolazione a vivere sul dorso di enormi bestie chiamate Titani. La coesistenza tra “uomini” e Titani, durata diversi secoli, è ora in pericolo: i Titani stanno inspiegabilmente cominciando a morire, e con essi anche i loro abitanti.

Rex e Pyra, Ductor e Gladius

È in questo drammatico contesto che si inseriscono le vicende di Rex, un giovane cercatore di tesori sommersi nonchè unico abitante di un Titano affettuosamente ribattezzato Nonnetto. Il ragazzo, ingolosito dal mare di soldi offertogli dal Presidente Bana, capo di un gruppo di mercanti chiamato Gilda dell’Argentum, si ritroverà invischiato in una missione un po’ particolare: dovrà recuperare un tesoro insieme ad un nugolo di mercenari che risponde al nome di Torna. Il tesoro tuttavia non consiste in una grande quantità d’oro nè in un forziere colmo di pietre preziose. Il tesoro è Pyra, una splendida ragazza dai capelli rosso fuoco rinchiusa in una capsula di stasi; Rex scoprirà che la bella fanciulla non è una semplice umana, bensì una Gladius (o Blade, se preferite i nomi originali), vale a dire una potentissima arma capace di “connettersi” al proprio Ductor (Driver) e di regalargli incredibili abilità.

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Quanto sei bella, Pyra!

Un’esperienza indimenticabile

L’incontro tra Pyra e Rex scatenerà una incredibile serie di eventi, che porterà entrambi i protagonisti a partire alla volta dell’ormai dimenticato Elysium, in un viaggio che per chi vi scrive è da considerarsi semplicemente indimenticabile.

Si, indimenticabile. Perchè nonostante un inizio un po’ lento e scontato e delle premesse particolarmente banali, le circa 80 ore che serviranno a finire la main quest di Xenoblade Chronicles 2 resteranno nel vostro cuore per parecchio tempo, grazie ad un perfetto mix di comicità e momenti particolarmente emozionanti e drammatici. Il rapporto tra Rex e Pyra viene approfondito in maniera egregia, è toccante in alcuni casi e particolarmente dolce in altri. Il ricco cast di comprimari che accompagneranno i protagonisti durante tutta la durata dell’avventura inoltre è caratterizzato in maniera semplicemente perfetta, risultando molto ben amalgamato e soprattutto ricco di sfaccettature caratteriali tante volte assenti negli altri e più blasonati esponenti del genere.

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Nia e Tora insieme ai loro Gladius!

Emozioni e colpi di scena

Insomma, Monolith Soft ha abbandonato la narrativa silenziosa di Chronicles X per tornare ai fasti del primo Xenoblade, riuscendo con questo Xenoblade Chronicles 2 addirittura a superare la già eccelsa trama del prequel, grazie ad un continuo susseguirsi di incredibili colpi di scena, intervallati da momenti più “rilassanti”necessari a spezzare l’incredibile ritmo del titolo; non possiamo dunque fare a meno di fare i complimenti a Yuichiro Takeda, sceneggiatore del titolo, per l’incredibile cura riservata al comparto narrativo.

Gladius e Ductor, binomio inscindibile

Il rapporto tra Rex e Pyra, e più in generale tra i Gladius ed i propri Ductor, rispettivamente personaggi di supporto ed attivi, è alla base sia della meravigliosa trama del titolo, sia del combat system di Xenoblade Chronicles 2. Il sistema di combattimento del gioco, per quanto molto complesso e dalla curva di apprendimento piuttosto ripida, è indubbiamente uno dei punti di forza del gioco e rappresenta un’evoluzione rispetto a quanto visto sia nel capostipite della saga, sia nel suo successore.

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Rex è una furia!

Il combat system

Ma andiamo con ordine. Il vostro party sarà formato da un massimo di 3 Ductor, con al loro seguito altrettanti Gladius. Gli attacchi sferrati dai nostri eroi vengono eseguiti in automatico, in combo da 3 colpi di potenza crescente. Tuttavia, viene lasciata al giocatore enorme libertà sia nei movimenti di Rex, sia nell’uso delle skills assegnate ai tasti X, B ed Y dei vostri Joy Con, personalizzabili e potenziabili tramite un apposito menu. Suddette abilità saranno più o meno efficaci in base al posizionamento del vostro personaggio: ad esempio, alcuni attacchi di Rex saranno più efficaci se il suddetto si trova dietro al nemico, o lateralmente ad esso. Questa feature rende il corretto posizionamento del vostro party particolarmente importante per massimizzare i danni e venire a capo delle battaglie più complicate.

I Gladius, la maggior innovazione del titolo

L’innovazione più importante riguardante il combat system di Xenoblade Chronicles 2 è da ritrovarsi, come già detto nel rapporto tra Ductor e Gladius. I Ductor sono capaci di entrare in risonanza con degli speciali cristalli, chiamati cristalli nucleici, e di risvegliare i Gladius contenuti al loro interno. Ognuno di questi conferirà al proprio Ductor nuove armi e pattern d’attacco, oltre ad un determinato potere elementale, potenziabile in base alla quantità di attacchi messi a segno ed alla vicinanza al vostro Gladius. Ciascun membro del party potrà equipaggiare in battaglia fino a 3 Gladius, evocabili grazie alla pressione dei tasti direzionali dei vostri controller, e l’utilizzo al momento giusto di ognuno di essi sarà fondamentale per mettere lo scontro sui giusti binari.

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Fight!

Combo e altri rimedi

Vi è inoltre la possibilità di concatenare gli attacchi elementali dei vostri compagni di battaglia per attivare la cosiddetta Combo Gladius, vale a dire una combinazione di un massimo di tre mosse -corredate da altrettanti quick time event- che andranno a culminare poi in un potentissimo attacco finale, capace di danneggiare pesantemente l’avversario di turno.

Combinare gli attacchi dei Ductor porterà invece all’innesco della cosiddetta Combo Ductor, che consentirà al vostro party, tramite alcuni malus inferti ai nemici, di arrecare danni piuttosto ingenti a questi ultimi; ad esempio, se uno dei vostri alleati infliggerà lo status “Fiaccamento” ad un malcapitato mob, Rex potrà approfittarne per atterrarlo o immobilizzarlo tramite un apposita abilità.

Tramite il riempimento di un’apposita barra posta in alto a sinistra nell’HUD, sarà possibile attivare un Assalto di Gruppo, che permetterà ai Ductor di scatenare, a turno, le loro special. Ovviamente nel caso in cui il vostro avversario sia debole all’elemento Fuoco, sarà consigliato utilizzare in questo Assalto tutti i Gladius di tipo fuoco disponibili, in modo da rompere il cosiddetto Globo Elementale del nemico. Questa feature permetterà di rovesciare le sorti anche della più disperata delle situazioni.

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L’unione fa la forza.

Pigri? I tutorial non aiutano! 

Purtroppo il combat system, nonostante sia appagante e parecchio profondo, viene illustrato al giocatore in maniera discutibile. I tutorial di Xenoblade Chronicles 2 sono infatti dei lunghi e tediosi wall of text, che difficilmente riusciranno a chiarire le numerose meccaniche presenti all’interno della nuova creatura di Monolith Soft. Insomma, se siete pigri questo titolo non fa per voi.

Level up!

La crescita dei tanti personaggi disponibili è stata influenzata, positivamente, dall’introduzione dei Gladius. Oltre ai tradizionali punti esperienza, acquisibili al termine di ogni quest e di ogni combattimento, i Ductor acquisiscono dei punti potenza (abbreviati in PP) che permettono loro di migliorare la propria abilità con ogni tipo di arma disponibile, a seconda del Gladius utilizzato. Ad esempio Rex, utilizzando principalmente la “sua” Pyra, otterrà dei PP spendibili per migliorare la sua abilità con gli spadoni, mentre utilizzando gli altri Gladius si specializzerà nell’uso della loro rispettiva arma. I punti abilità invece (PA) vengono utilizzati per sbloccare alcune abilità passive, oltre che per aumentare la potenza delle tecniche di ogni Ductor.

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Rex ed il suo spadone rosso fuoco.

Il potere dei Gladius

Passando invece ai Gladius, questi dispongono di tre modalità di potenziamento diverse. La prima di queste è quella che permette di potenziare i parametri per così dire tradizionali dell’arma, vale a dire attacco, difesa e così via, grazie a determinati cristalli che potrete sia acquistare, sia trovare durante l’esplorazione dei Titani. La seconda invece permette di donare ai Gladius particolari caratteristiche, come ad esempio l’aumento della percentuale di danno con un attacco critico, e sarà accessibile tramite degli amuleti (che prima dovranno essere convertiti dagli appositi NPC) che si equipaggeranno come comuni accessori. L’ultima modalità di potenziamento è invece quella riguardante il cosiddetto Diagramma Intesa: tale diagramma conta una quarantina di power up che regaleranno all’arma determinate caratteristiche. Tuttavia i potenziamenti del diagramma sono sbloccabili solo dopo aver compiuto determinate missioni, aver ucciso determinate creature, e via discorrendo.

La bellezza dei Titani..

Per quanto riguarda il profilo artistico e tecnico, Xenoblade Chronicles 2, nonostante alcuni piccoli passi falsi, raggiunge vette d’eccellenza. I circa 10 Titani esplorabili mettono in mostra ambientazioni molto curate, sviluppate sia in orizzontale che in verticale, ben particolareggiate e con una propria e fortissima identità. Ogni angolo delle splendide lande di Alrest è costruito con un’attenzione quasi maniacale, ed ogni singolo posto visitato da Rex e compagni rimarrà nella vostra mente per tanto, tantissimo tempo. Da rimarcare inoltre l’ottimo dettaglio grafico di ogni singola mappa, soprattutto se giocata in modalità Dock.

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Toh, un Titano!

..e quella dei protagonisti!

Il character design è di altissimo livello, ed ogni singolo personaggio del gioco, nonostante a volte metta in mostra qualche spigolo di troppo, sembra esser stato preso di peso da un anime molto ben riuscito. Dimenticati insomma, e per fortuna aggiungerei, gli anonimi personaggi di Chronicles X.

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L’espressività dei personaggi è a livelli altissimi!

Portabilità opaca

Per quanto riguarda la resa visiva in modalità portatile, con Xenoblade Chronicles 2 Switch mette in mostra i limiti della sua architettura; la grafica risulta opaca, sgranata e meno colorata e brillante rispetto a quando l’ibrida Nintendo si trova in modalità dock.

N-Nani?!

Menzione d’onore per la colonna sonora, ricca di brani memorabili e particolarmente ispirati.

Nota dolente invece è quella riguardante il doppiaggio. Nonostante l’enorme lavoro compiuto da Nintendo, le voci inglesi del gioco risultano poco convincenti e non adatte ai personaggi, oltre ad avere alcuni problemi di lip sync. Per fortuna la grande N ha rilasciato, già al day one, una patch gratuita contenente il doppiaggio giapponese del titolo, che risulta sin da subito molto più godibile ed adatto ai toni della storia narrata.

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Ho già detto che Pyra è bellissima?

In conclusione…

Xenoblade Chronicles 2 è l’ennesima esclusiva capolavoro del parco titoli di Nintendo Switch. Siamo di fronte ad un titolo mastodontico, impegnativo, con un combat system sì complicato, ma frenetico e divertente come pochi. Ad accompagnare un gameplay da 10 vi è una trama che saprà come rapirvi dopo pochissimi minuti di gioco, per regalarvi poi un mare non di nubi ma di emozioni. Insomma, al netto di alcune pecche di natura tecnica di poco conto, Xenoblade Chronicles 2 è un must have per tutti i possessori di Nintendo Switch e per tutti gli amanti dei Jrpg.

Se avete apprezzato questa recensione fatecelo sapere, e continuate a seguirci su Dr. Commodore!

 

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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