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Recensione Honor 9, Light Catcher

Cari lettori, commodoriani e non, oggi parliamo di Honor 9, un dispositivo presentato a fine giugno che finalmente siamo riusciti ad avere in prova e che possiede un appeal non da poco, un po’ per il prezzo molto basso rispetto ai soliti top di gamma, un po’ per gli effetti brillanti e psichedelici che ci offre la back cover.

Andiamo a sviscerarlo per bene nella recensione!

Scheda tecnica

Honor 9 possiede una scheda tecnica di tutto rispetto: innanzitutto lo troviamo equipaggiato con il potente Kirin 960, stesso processore a bordo dei top di gamma Huawei P10 e P10 Plus, che anima il dispositivo insieme a 6GB di RAM e una GPU Mali-G71 MP8. (I 6GB di ram sono per la versione Premium, che è quella che abbiamo in prova! Normalmente ha 4GB di ram, comunque ampiamente sufficienti).
Lo storage interno è di 64GB espandibili con MicroSD fino a 256GB, direi più che sufficienti per uno smartphone.
Lato batteria troviamo una LiPo da 3200mAh che dovrebbe riuscire a portarci a sera, ma di questo ne parliamo più avanti.
Per quanto riguarda lo schermo abbiamo un display con risoluzione FHD 1920×1080 con tecnologia LCD IPS da 5,15″ e per finire a bordo troviamo Android 7.1.1 con la EMUI, interfaccia proprietaria di Huawei e Honor nella sua versione 5.1

Una scheda tecnica di tutto rispetto insomma, che andremo ad approfondire passo passo.

Design, ergonomia e materiali

I materiali sono di ottima qualità: troviamo una back cover con 15 strati di vetro laminato che crea un effetto e dei riflessi che seguono le linee di Honor 8 ma aggiungendo giochi di luce ancora più complessi, rendendo il retro di questo device unico nel suo genere. Specialmente la colorazione blu che abbiamo in prova.

Completano la fotocamera a filo, il doppio flash led il l’autofocus laser.

Frontalmente non possiamo dire lo stesso: il design del pannello frontale risulta un po’ anonimo, dovrebbe essere Gorilla Glass anche se non è specificato quale versione, e troviamo, oltre al display da 5,15 pollici, il sensore d’impronte digitali (rapidissimo, il più veloce che abbia mai visto su uno smartphone), la capsula auricolare (con il led di notifica all’interno! Molto bello da vedere), la fotocamera frontale,sensore di luminosità e due tasti soft touch invertibili e retroilluminati (anche se al sole si vedono pochino, ma vabbè se uno è abituato..).

Conclude il finissimo design un frame in metallo con i tasti di regolazione del volume e accensione e spegnimento, sensore Infrarossi (per fare gli scherzoni nei bar e spegnere le tv), nel lato inferiore jack per le cuffie da 3,5mm, ingresso USB Type C con supporto all’OTG e lo speaker mono.
Lato ergonomia, ci siamo, il telefono si impugna bene e la curvatura 3D sul vetro posteriore aumenta il grip. Purtroppo è una calamita per ditate, ma onestamente basta una passata sulla maglietta ed è come nuovo, solo che si graffia solo a guardarlo.Sicuramente il frame in alluminio ne aumenta la resistenza in caso di caduta, ma diciamocelo: è vetro, se cade si rompe.
In confezione troviamo anche una cover trasparente in plastica rigida, ma più che per le cadute protegge dai graffi. Meglio una cover in TPU, magari Spigen Liquid Crystal, per non rovinare il design!

 

Esperienza d’uso

Qui iniziamo a parlare del software. La EMUI è stabile, fluida, intuitiva, e diciamocelo, anche abbastanza personalizzabile. Poi può piacere e non piacere, a me piace dalla versione 5, con una reattività ottima e un senso di stabilità e concretezza che ho visto in pochi smartphone.
Durante tutto il periodo di prova non ho mai riscontrato lag, impuntamenti, o rallentamenti di alcun tipo. Con le app più pesanti, il Kirin 960 un po’ scaldicchia però, per esempio, sessione di un’oretta di Pokémon GO, e nonostante il freddo di Milano, le mie mani erano tiepidine e al calduccio.
Troviamo le classiche app preinstallate della EMUI tra cui “LO SPAZZINO“, come lo chiamo io, che pulisce la memoria interna dai file inutili, la cache di alcune app che non usiamo da tanto e la ram dalle applicazioni inutilizzate.

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Inoltre c’è l’app “smart remote” che serve per utilizzare lo smartphone come telecomando IR e fare gli scherzoni nei bar di cui parlavo prima, per esempio.
Scherzi a parte, ritengo gli infrarossi una comodità non da poco, perdendo sempre il telecomando tra le pieghe del divano o comunque avendo bisogno che ne so, di accendere il ventilatore o il condizionatore a distanza non è una funzione scomoda, assolutamente.
Le applicazioni più pesanti si aprono in tempi relativamente brevi, insomma, se un gioco si apre in 10 o 15 secondi mi importa ben poco, non sono 10 minuti, certo poi deve girare bene.
E qui lo fa, il livello di dettaglio è alto nei giochi con una grafica più pesante e non abbiamo enormissimi cali di framerate, eccetto in situazioni di stress intenso, per esempio mentre giochiamo e riceviamo molte notifiche, chiamate e nel frattempo stiamo utilizzando che ne so, la fotocamera. Un esempio è Pokèmon GO, dove per esempio ricevendo una chiamata mentre si utilizza la realtà aumentata rende il telefono una stufetta e rallenta molto l’applicazione.
Onestamente però non è un’esperienza di gioco invivibile, e poi basta rispondere alla chiamata e abbiamo risolto eh. Però fa sempre piacere mettere a nudo anche queste cose.
Il display è molto bello, il meglio che si possa chiedere da un LCD in FHD. I colori sono brillanti, angoli di visione buoni e oleofobicità ottima, seppur come la back cover ogni tanto necessita di una pulita.
I neri tendono un po’ al grigino, ma è tipico degli schermi di questo tipo ovviamente.

Per quanto riguarda audio e multimedialità, è un ottimo dispositivo: l’altoparlante tira fuori dei suoni puliti e forti e senza troppi fronzoli o rumore.
Unica nota da fare è che l’audio è a mio parere un po’ sbilanciato (un po’ come riscontrai su P10 Plus ai tempi.) Fortissimo, ma al massimo volume, poi da un paio di livelli in meno troppo basso.
Per quanto riguarda l’audio in cuffia invece, nulla da eccepire, pulito, forte e bene equilibrato.

Parlando della parte connettiva troviamo il Bluetooth in versione 4.2, una USB Type C con supporto all’OTG come già detto in precedenza e una ricezione da paura. Eh sì perché, Honor 9 supera a pienissimi voti il test dell’ascensore bunker dove di solito testo i telefoni,  e qui, senza perdere nemmeno un colpo, in chiamata si sente come se fossi affianco al ripetitore.
Affianco eh, non sotto, perché lì la situazione è un po’ diversa (eh sì, ho la sfortuna di lavorare proprio SOTTO un ripetitore Wind 3, e quindi mi fa un cappotto gigante per il segnale), anche se il telefono non ha problemi di connessione troppo evidenti.

Sfortunatamente, per i più attenti a queste cose, devo anche segnalare che Honor 9 ha un valore SAR molto alto. (Per chi non sapesse cosa fosse, ricerchina su Google).

Il passaggio da WiFi(dual band) a cella e viceversa è rapidissimo e supporta l’LTE (aggiungerei ovviamente).

Fotocamera

Parlando di questa ci sarebbe davvero un articolo a parte da fare, mi limiterò a descriverla brevemente e magari ci penserà qualcun altro poi.
In sostanza: la fotocamera di Honor 9 è una delle migliori sul mercato degli smartphone.

Al pari dei migliori cameraphone dei quest anno, se la giocano lì.
Il livello di dettaglio è impressionante, le foto presentano colori brillanti e un ottimo bilanciamento del bianco. Di sera il software lavora molto e spara gli ISO a mille per catturare più luce possibile. Questo si traduce in un po’ di rumore, a volte forse eccessivo (ecco perché il telefono comunque è chiamato “light catcher“) ma si può risolvere tutto dalla completissima modalità manuale che consente di gestire, oltre agli ISO, la messa a fuoco, il bilanciamento del bianco e i tempi di esposizione in un range che varia dai 4 millesimi di secondo a ben 30 secondi.

La fotocamera è un doppio sensore da 13 e 20MP con tecnologia Hybrid Zoom, che ci consente, utilizzando il secondo sensore (teleobiettivo monocromatico) di effettuare uno zoom ibrido x2 (sia digitale che ottico) e di ottenere un precisissimo e gradevole effetto bokeh (Sfondo sfocato)

Sfortunatamente questo zoom non può essere utilizzato sempre, ma solo in condizioni di luce ottimali e solo ed esclusivamente con 13MP di risoluzione, in quanto se andassimo ad aumentare la risoluzione al massimo (20MP) la funzione non sarebbe disponibile e perché la fotocamera da 20MP ha un’apertura focale minore della principale.

In ogni caso, vi lascio qui una carrellata di foto per farvi capire un po’ cosa intendo con “fotocamera spettacolare”.

 

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Anche la fotocamera frontale da 8MP fa degli scatti abbastanza decenti, purtroppo l’effetto bokeh qui non è ibrido ma solo software e boh, non rende proprio benissimo
I video possono essere registrati fino a 4K in 30 FPS e sono abbastanza carini, non proprio stabilizzatissimi, ma ci siamo!
Il software è ricco e completo, con tantissime modalità tra cui le classiche (panorama, ritratto, food etc) e altre ancora scaricabili. Merita proprio un focus a parte.

Batteria

Qui ho un po’ da disquisire.
Premetto che la mia classica giornata stress è: Facebook, Messenger, Gestore delle pagine, Telegram, Whatsapp, Instagram, Hangouts, 2 account mail in push, pokèmon Go, GPS, foto e tante chiamate, il tutto in almeno 10h in 3/4G e il resto del tempo in WiFi, usandolo molto.

Ho dovuto fare ben 3 GIORNATE STRESS. Perchè finita la prima con 3h e 40 di display acceso (risultato un po’ meh) è arrivato un aggiornamento, che ha sistemato un po’ la durata della batteria e mi ha fatto concludere con un’ora in più di schermo la giornata dopo.
Il problema è che dopo questo aggiornamento me ne è arrivato un altro, e dovevo verificare che la stabilità non fosse compromessa: altra giornata stress.

Però non era cambiato niente, quindi vi posso dire che con un uso intenso arrivo a 4h e 30 di display circa e 10% di batteria residua alle 20 (telefono staccato alle 7 del mattino) e una giornata di utilizzo normale comporta un’oretta in più di schermo acceso.

Insomma, risultati abbastanza buoni che mi fanno promuovere la batteria se non a pieni voti, quasi.
Non so come faccia Honor con la stessa batteria e processore di P10 a far durare sempre almeno 30-60min in più dei Huawei i propri telefoni. Boh.

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Federico Basanese

Federico Basanese

24 anni, Milano. Programmatore di giorno, appassionato di tecnologia di notte. Prediligo il mondo degli smartphone, trovandoli ormai un'estensone del corpo (preferisco scrollare facebook che il passare tempo con gli amici) e non più dei semplici strumenti. Mi emozionano tantissimo l'IoT e il sushi.

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